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Artemisia: Questa erba uccide il 98% del tumore in sole 16 ore! Ma nessuno ne parla!




Artemisia: Questa erba uccide il 98% del tumore in sole 16 ore! Ma nessuno ne parla! I media ovviamente non potevano fare altro che NASCONDERE CON FORZA questa scoperta. Dovete sapere, infatti, che esiste un’erba il cui principio attivo, combinato con il ferro, è in grado di uccidere il tumore in sole 16 ore! Il suo nome è “Artemisia annua”. Ovviamente questa erba è boicottata dalle lobby perchè non costa nulla e la soluzione al problema cancro
è molto rapido. Le case farmaceutiche puntano a soluzioni molto più durature e dispendiose per trarre profitto dalla salute dei pazienti, ma noi speriamo che ci aiutate a condividere questa notizia e farla giungere a chi davvero ne ha bisogno. Come già sappiamo, il cancro è la malattia più letale esistente. Questa erba, l’ Artemisia annua, è una di quelle cure che può uccidere fino al 98% le cellule tumorali in appena 16 ore. Vale a dire, secondo le ricerche pubblicate in “Life Science”, l’artemisinina, derivata dall’ Artemisia annua, è stata utilizzata nella medicina cinese e può uccidere il 98% di cellule del cancro del polmone in meno di 16 ore. In realtà però l’erba in questione da sola sconfigge il 28% delle cellule cancerogene; è la sua combinazione con il ferro che porta alla totale distruzione del tumore: artemisinina + ferro =guarigione… In passato l’artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule “cattive”, e lascia quelle “buone” intatte. Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l’Università della California, hanno dichiarato: “In generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”. Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l’accumulo di ferro) l’artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.~~L'ultimo lavoro, come accennato, risale al 2011 quando una company, che detiene un "mezzo brevetto", ha creato in laboratorio una molecola sintetica che riproduce gli effetti dell'erba. Al momento dunque esistono dati sperimentali in vitro, ma perché si possa davvero usare il principio alla base dell'azione dell'Artemisia Annua ci vorranno ancora diversi passaggi, dalle procedure su animali fino alle sperimentazioni cliniche. Insomma, occorrono ancora anni. Cosa bisogna pensare allora della notizia dell'efficacia di questa erba? L'atteggiamento corretto è partire dal presupposto che il cancro è una malattia complicata, dovuta alla complessità del nostro organismo e al fatto che la vita media si è allungata. Dunque non bisogna assumere un atteggiamento di chiusura verso eventuali cure non convenzionali, purché queste siano razionali e rispettino la metodologia della comunità scientifica. Il caso Stamina, ad esempio, dimostra che forse i 3 milioni di euro destinati alla sperimentazione sono stati tolti ad un'altra cura con la quale si potevano salvare delle vite. Per il dottor Len Saputo si tratta addirittura di una cancer smart bomb, una bomba intelligente contro il cancro: l'artemisia, infatti, si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove un'elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore. Dopo tutto questo tempo, la speranza di cure per debellare il cancro rimane sempre un perno fisso su cui ruotano troppi soldi e persone che muoiono, per non parlare di chi i soldi li spende per curarsi ingrassando le case farmaceutiche. FONTE: healthyfoodhouse.com
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Hai il raffreddore? Non ricorrere a farmaci per una cosa così semplice! Ecco i rimedi naturali



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Ormai tutti sappiamo che i farmaci curano un problema creandone altri 10,inutile ricorrere a loro per un semplice raffreddore!Ecco tutti i rimedi naturali per curarlo


Molti rimedi naturali e testati nel tempo, come ad esempio bere dei liquidi caldi fare dei fumenti,suffumigi, una corretta alimentazione ecc,possono curare o alleviare i sintomi del raffreddore proprio come farebbero dei costosi prodotti di sintesi farmaceutici. Impara a trattare il raffreddore con delle tecniche del tutto naturali per sentirti presto meglio.

Il raffreddore infatti è un malessere temporaneo che non richiede particolari cure e che può essere contrastato anche in maniera del tutto naturale. Ecco tanti consigli utili.
Bevi dei liquidi caldi. La ragione per cui il tuo naso ‘perde’ quando hai il raffreddore è che il tuo corpo sta facendo il possibile per espellere il virus dal tuo sistema. Bere sostanze liquide e calde (come ad esempio acqua limone e miele,tisane,camomilla,zuppe calde ecc) assottiglia il muco, permettendogli di fluire più facilmente.

Fai un bagno o una doccia caldi. Il vapore caldo aiuta ad allentare il muco e alleggerisce la pressione sul torace, sulla gola e sulle vie nasali.
Se lo desideri, fai dei fumenti. Porta a bollore dell’acqua e poi riduci il calore. Metti il viso sulla pentola e permetti al vapore di entrarti in bocca e nel naso. Aggiungi qualche goccia di menta piperita o di un olio essenziale che favorisca la decongestione dei tuoi seni nasali.

Usa le erbe. Molte piante sono in grado di prevenire e curare il comune raffreddore.

L’echinacea può aiutare ad alleviare i sintomi delle infezioni respiratorie. Normalmente, viene venduta sotto varie forme: estratti, tisane o compresse.
Prendi il ginseng. Sgranocchia una radice di ginseng quando senti un raffreddore in arrivo, oppure bevilo sotto forma di tisana per lenire la gola.
Bevi una tisana di sambuco. Questo rimedio per il raffreddore a base di fiori di sambuco e di foglie di menta piperita innalza il sistema immunitario ed aiuta ad alleviare rapidamente i sintomi del raffreddore.

Usa delle compresse naturali. Le erboristerie vendono delle compresse a base di miele, menta ed altri ingredienti naturali capaci di lenire la gola ed apportare nutrienti essenziali a combattere il raffreddore.
In alternativa, se non desideri comprare le compresse, puoi crearle a casa tua.
Versa 120 ml di miele in un pentolino ed aggiungi qualche goccia di estratto di menta piperita.
Scalda la miscela su una fiamma alta portando il miele a bollore e continuando a mescolare.
Con un termometro per dolci, controlla la temperatura e rimuovi il pentolino dal fuoco quando il miele raggiunge i 150°C.
Con un cucchiaino versa delle gocce di miele su della carta da forno. Attendi che si raffreddino indurendosi e poi usale come se fossero normali pastiglie per la gola.


Il raffreddore e la congestione nasale si combattono anche a tavola quindi non fatevi mai mancare almeno una spremuta d’arancia ricca di vitamina C, tanta frutta fresca e tanta verdura.
Limitate invece il consumo di latticini e alcolici: questi ultimi possono provocare disidratazione e aumentare la secchezza delle cavità nasali. Privilegiate le tisane e le zuppe calde.
Infine, assicuratevi che vi sia un giusto grado di umidificazione in casa. L’aria eccessivamente secca non fa bene al raffreddore e al naso chiuso.

Fai dei suffumigi ,veri e propri toccasana contro naso chiuso e raffreddore.

SUFFUMIGIO AL BICARBONATO - Tra quelli sicuramente più conosciuti e utilizzati vi è il suffumigio al bicarbonato, perfetto per decongestionare le vie respiratorie. Per prepararlo mettete a bollire in una pentola un litro d’acqua che una volta giunta a ebollizione dovrete versare in una bacinella a cui aggiungere due cucchiai di bicarbonato di sodio. Tenendo la testa coperta con un asciugamano in modo da evitare la dispersione del vapore sprigionato dall’acqua calda, respirateli per circa dieci minuti.

SUFFUMIGIO ALL’OLIO DI EUCALIPTO - Allo stesso modo, anche i suffumigi all’olio essenziale di eucalipto si presentano come un ottimo rimedio contro il naso chiuso. È possibile utilizzare l’eucalipto in aggiunta o in sostituzione del bicarbonato di sodio: bastano poche gocce per sentirsi subito meglio.

SUFFUMIGI REALIZZATI CON IL SALE GROSSO - Se poi nel momento in cui andate a preparare l’acqua per i suffumigi vi accorgete che non avete in casa né il bicarbonato né le gocce di eucalipto nessun problema: potete sostituirli con il sale grosso. Fate bollire l’acqua e procedete sempre nello stesso modo. Fonti : 
Curare-un-Comune-Raffreddore-in-Modo-Naturale" style="font-size: small; text-decoration: none;">http://it.wikihow.com/Curare-un-Comune-Raffreddore-in-Modo-Naturale 
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Bicarbonato di sodio: i 50 modi per utilizzarlo al meglio


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Il bicarbonato di sodio è uno degli ingredienti più versatili che possiamo trovare in casa: grazie ai suoi innumerevoli utilizzi il bicarbonato di sodio va a sostituire tutte quelle sostanze chimiche dannose per la nostra salute e per l'ambiente. Dalle pulizie di casa alla cosmesi fino alle ricette di cucina, il bicarbonato è un ottimo alleato naturale per le mille attività quotidiane.

In natura, oltre che frequentemente disciolto nelle acque superficiali e sotterranee, è presente raramente come minerale. 
A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca. 
Per riscaldamento oltre i 50 °C tende a decomporsi in carbonato di sodio e anidride carbonica. Sciolto in acqua, produce una soluzione lievemente basica (una soluzione di 50 g in un litro di acqua a 25 °C ha pH inferiore a 8,6).
Esposto a sostanze acide, si decompone liberando anidride carbonica gassosa ed acqua: questo fenomeno è sfruttato per usarlo come lievito e nei preparati per rendere frizzante l'acqua da tavola, che sono una miscela di bicarbonato e composti acidi. La capacità di reagire con gli acidi fa sì che l'idrogenocarbonato di sodio venga usato in preparazioni farmaceutiche come antiacido e contro bruciori di stomaco.
Viene inoltre aggiunto ai dentifrici per la sua azione lievemente abrasiva e sbiancante.
Industrialmente il bicarbonato si produce tramite il metodo Solvay. Esso consiste nel far passare ammoniaca e anidride carbonica in una soluzione di cloruro di sodio, la reazione che avviene produce cloruro di ammonio e bicarbonato di sodio.
Ecco per voi una guida all’uso del bicarbonato di sodio.

IGIENE PERSONALE

1. Dentifricio
Partendo da un gesto estremamente importante come la pulizia dei denti coadiuvate l'uso del comune dentifricio mettendo una volta a settimana un po' di bicarbonato sullo spazzolino, spazzolando normalmente. Non usate troppo spesso, il bicarbonato potrebbe danneggiare lo smalto dei denti.

2. Colluttorio
Sciogliete un cucchiaino di bicarbonato in mezzo bicchiere d’acqua.
Utilizzate come un normale colluttorio. Vi aiuterà a sconfiggere l’alito cattivo neutralizzando gli odori.

3. Pulizia di dentiere e apparecchi
Sciogliete due cucchiaini di bicarbonato in una tazza d’acqua calda. Immergetevi l’apparecchio o la dentiera. Il bicarbonato aiuta a distaccare i rimasugli di cibo. Potete completare la pulizia con l’aiuto di uno spazzolino.

4. Scrub viso e corpo
Unendo tre parti di bicarbonato con una parte d’acqua potete ottenere un esfoliante da utilizzare per il viso o per il corpo. Massaggiate delicatamente sulla pelle con movimenti circolari e poi risciacquate con acqua tiepida.

5. Deodorante
Il bicarbonato può essere utilizzato puro come deodorante fai-da-te per i piedi e le ascelle, applicandolo con le dita o con l’aiuto di un piumino da cipria. Per ottenere un deodorante liquido, sciogliete due cucchiaini di bicarbonato in un bicchiere d’acqua, lasciate riposare per 24 ore e trasferite il tutto in un contenitore spray, magari riciclando la confezione di un vecchio deodorante.

6. Digestivo antiacido
Per aiutare la digestione ed eliminare l’acidità di stomaco, si consiglia di sciogliere un cucchiaino di bicarbonato in un bicchiere d’acqua a cui avrete aggiunto il succo di mezzo limone. Si ottiene così un antiacido che aiuta a digerire ed evitare gonfiori.
7. Punture d’insetti e irritazioni
Realizzate un composto cremoso da applicare sulle punture d’insetti per alleviare il prurito mescolando un cucchiaino di bicarbonato con un po’d’acqua. In caso di leggere irritazioni della pelle, applicate un po’di bicarbonato sulle zone interessate dopo la doccia con la pelle ancora umida.

8. Pulizia delle mani
Per neutralizzare sporco e cattivi odori, sfregate sulle mani il composto ottenuto mescolando tre parti di bicarbonato con una parte d’acqua. Potete aggiungere un cucchiaino di bicarbonato alla quantità di sapone liquido che utilizzate abitualmente per ottenere un’azione antiodore ancora più efficace.
9. Shampoo

Per dei capelli morbidi e lucenti aggiungete alla quantità di shampoo che utilizzate abitualmente un cucchiaino di bicarbonato e amalgamate bene. I vostri capelli risulteranno morbidi e pulitipoiché il bicarbonato avrà eliminato ogni residuo di calcare o lasciato dai prodotti di styling.

10. Spazzole e pettini
Per una migliore pulizia di spazzole e pettini, immergeteli in un catino di acqua tiepida in cui avrete disciolto un cucchiaio di bicarbonato, che vi aiuterà ad eliminare ogni residuo presente su di essi.

11. Bagno
Se volete ottenere una pelle morbida e vellutata, aggiungete all’acqua della vasca mezza tazza di bicarbonato e rimarrete stupiti dell’effetto emolliente ottenuto.

12. Pediluvio
Il bicarbonato permette anche di avere sollievo dopo una giornata in piedi, basta aggiungere due cucchiai in acqua tiepida/calda, ponete in ammollo le vostre gambe per almeno 10-15 minuti. Unendo un pochino d’acqua ad un cucchiaio di bicarbonato riuscirete attraverso questa pasta a combattere la tallonite, passandola sulle zone ruvide per ammorbidirle.

13. Cistite
Ottimo rimedio contro la cistite: un cucchiaino di bicarbonato in mezzo bicchiere d'acqua e poi berci subito dietro almeno un litro di acqua nella mezz'ora successiva, così il bicarbonato arriva in breve tempo alla vescica senza sostare troppo nello stomaco alterando il pH dell'ambiente impedendo la proliferazione dei batteri che causano la cistite.
Va fatto almeno un paio di volte al giorno, ma già dopo un paio di ore dalla prima assunzione si sta molto meglio.

PULIZIE E BUCATO

14. Bagno
Per la pulizia di vasche da bagno, lavelli, sanitari e piastrelle, cospargete le superfici con un po’di bicarbonato e poi strofinato con un panno o spugna umida. Per una maggiore efficacia sulle macchie difficili, formate una crema abrasiva unendo al detersivo per piatti un po’di bicarbonato e del sale fino.

15. Pentole e piatti
Aggiungete un cucchiaio di bicarbonato all’acqua per l’ammollo di piatti e pentole per facilitare la rimozione di macchie e unto. Aggiungete un cucchiaino di bicarbonato alla quantità di detersivo che utilizzate abitualmente per potenziarne l’effetto detergente.

16. Spugne
Per disinfettare ed eliminare i cattivi odori dalle spugne, immergetele in una bacinella d’acqua calda con l’aggiunta di quattro cucchiai di bicarbonato.

17. Forno a microonde

Per la pulizia del microonde immergete un panno in una soluzione di acqua e bicarbonato. Potete utilizzare questo rimedio sia per l’interno che per l’esterno del forno. Strofinate e poi risciacquate bene con sola acqua.
18. Argenteria
Per la pulizia dell’argenteria formate una pasta pulente con tre parti di bicarbonato ed una parte d’acqua. Strofinatela sugli oggetti delicatamente utilizzando un panno umido. Risciacquate con acqua tiepida ed asciugate per bene. La vostra argenteria sarà più brillante che mai.

19. Caffettiere e teiere
Per eliminare macchie e cattivi odori da teiere e caffettiere, immergetele in una soluzione di acqua calda e bicarbonato. Per le macchie più difficili, provate a strofinarle utilizzando la pasta pulente di cui sopra.

20. Pulizia del forno
Cospargete l’interno del vostro forno con del bicarbonato, spruzzatevi sopra dell’acqua calda e lasciate agire per tutta la notte. Al mattino sfregate utilizzando una spugna umida per eliminare unto e macchie. Risciacquate ed asciugate.

21. Pavimenti
Per la pulizia dei pavimenti, potete sostituire i comuni detergenti in commercio facendo sciogliere un bicchiere di bicarbonato in un secchio d’acqua calda. Poi procedete con la normale pulizia. Per le macchie più difficili, cospargete un po’di bicarbonato su di una spugna umida e strofinate le zone interessate.

22. Mobili
Per rimuovere macchie dai mobili laccati cospargete la superficie di una spugna umida con del bicarbonato e strofinate delicatamente. Risciacquate ed asciugate con un panno pulito.

23. Tende da doccia
Pulite e disinfettate le tende da doccia in plastica cospargendole di bicarbonato e strofinandole con un panno umido. Risciacquatele e stendetele ad asciugare.

24. In lavatrice
Per potenziare l’effetto del detersivo liquido aggiungete un cucchiaio di bicarbonato nella vaschetta dedicata al detersivo all’interno della lavatrice. Otterrete capi più puliti e brillanti. Inoltre il bicarbonato aiuta ad eliminare i residui di calcare dalla lavatrice.

25. Vestiti dei bambini
Per salvaguardare la pelle delicata dei bambini è necessario utilizzare dei detersivi molto delicati. Ma spesso le macchie sono difficili da eliminare. Per combatterle, aggiungete mezzo bicchiere di bicarbonato al vostro detersivi liquido oppure nel ciclo di risciacquo, per un effetto anti-odori.

26. Pannolini lavabili
Per il prelavaggio di pannolini lavabili, immergeteli in un catino d’acqua calda in cui avrete disciolto mezzo bicchiere di bicarbonato.

27. Attrezzatura sportiva
Utilizzate una soluzione d’acqua e bicarbonato per pulire le attrezzature sportive e bicarbonato in polvere per eliminare gli odori da zaini e borsoni da palestra. Utilizzate una pasta pulente formata da acqua e bicarbonato ed uno spazzolino o spazzola per prendervi cura delle mazze da golf.

28. Macchie di grasso e olio
Per rimuovere tracce di grasso e olio ad esempio dal pavimento del garage, cospargete le macchie con del bicarbonato e poi strofinatele con una spazzola umida.

29. Pulizia dell’auto
Utilizza il bicarbonato per pulire luci, cromature, tappetini e finestrini dell’auto. Versa on un contenitore spray una soluzione formata da un litro d’acqua e 50 gr. di bicarbonato ed utilizzala con un panno morbido, ad esempio in microfibra. Cospargi con bicarbonato le macchie più difficili e strofina con una spugna o una spazzola umida.

30. Contro gli acari
Non ne potete più degli odiosi acari che si annidano sui vostri tappeti allora cospargeteli con del bicarbonato, lasciandolo agire per un'intera notte; in seguito rimuovete il tutto aiutandovi con l'aspirapolvere. Quest'ultimo processo vi permetterà inoltre di rimuovere i cattivi odori dalla vostra aspirapolvere.
31. Contro le macchie nei muri
Anche voi ritrovate sulle pareti della vostra casa delle macchie, sopratutto nei pressi dei caloriferi: strofinate con della mollica di pane intrisa di bicarbonato la parte, così da permettere al muro di tornare bianco e splendente.

DEODORARE
32. Frigorifero
Riponete un recipiente contenente del bicarbonato su di uno dei ripiani del frigorifero. Il bicarbonato assorbirà e neutralizzerà i cattivi odori.

33. Tagliere
Per eliminare i cattivi odori dal tagliere, cospargetelo di bicarbonato e lasciate agire per alcuni minuti prima di procedere al consueto lavaggio.

34. Bidoni della spazzatura
Cospargete di bicarbonato il fondo dei bidoni della spazzatura in modo da tenere lontani i cattivi odori.

35. Raccolta differenziata
Pulite spesso i contenitori destinati alla raccolta differenziata utilizzando una spugna umida sulla cui superficie avrete cosparso del bicarbonato. Risciacquate ed asciugate. Cospargete del bicarbonato sul fondo del contenitore per prevenire la formazione di cattivi odori.

36. Tubature e scarichi
Per eliminare i cattivi odori di scarichi e tubature ed impedire che si riformino, versate mezzo bicchiere di bicarbonato in lavelli, docce o vasche e fate scorrere l’acqua. Da ripetere una volta ogni dieci giorni.

37. Lavastoviglie
Utilizzate acqua e bicarbonato per ripulire e deodorare la lavastoviglie. Il bicarbonato può essere utilizzato in aggiunta al detersivo per lavastoviglie al fine di potenziarne l’effetto e per eliminare gli odori. Per evitarne la formazione, cospargete il fondo della lavastoviglie con del bicarbonato prima di ogni lavaggio.

38. Portapranzo
Per deodorare la vaschette che utilizzate per portare con voi il vostro pranzo, cospargetene l’interno con del bicarbonato tra un utilizzo e l’altro, oppure inseritevi un piccolo contenitore colmo di bicarbonato. Lasciate agire a lungo in modo che il bicarbonato possa assorbire gli odori e poi procedete al normale lavaggio.

39. Tappeti
Per eliminare gli odori dai tappeti, cospargeteli abbondantemente con del bicarbonato e lasciate agire per tutta la notte, o in ogni caso il più a lungo possibile. Raccogliete la maggior parte del bicarbonato utilizzando una scopa e completate la pulizia con l’aspirapolvere.

40. Aspirapolvere
Utilizzando il metodo spiegato al punto precedente per la pulizia dei tappeti, otterrete l’effetto “collaterale” di rimuovere i cattivi odori anche dalla vostra aspirapolvere.

41. Armadi e cassetti
Riponete dei piccoli recipienti colmi di bicarbonato in armadi e cassetti se volete tenere lontani i cattivi odori.
42. Automobile
Per eliminare i cattivi odori da sedili e tappetini, cospargeteli con del bicarbonato. Attendete quindici minuti prima di passare l’aspirapolvere.

43. Scarpe da ginnastica
Per evitare la formazione di cattivi odori all’interno delle vostre scarpe, cospargetene l’interno di bicarbonato quando non le utilizzate. Ovviamente, scuotetele prima di indossarle.

44. Lenzuola e asciugamani
Aggiungete mezzo bicchiere di bicarbonato al ciclo di risciacquo di lenzuola e asciugamani per ottenere un effetto rinfrescante e deodorante.

45. Indumenti sportivi
Soprattutto in caso di indumenti utilizzati per lo sport, aggiungete mezzo bicchiere di bicarbonato al ciclo di risciacquo della lavatrice in modo da combattere più facilmente i cattivi odori durante il lavaggio e per ottenere un effetto disinfettante.

46. Peluche
Per un effetto deodorante e rinfrescante sui peluche dei vostri bambini, effettuate un lavaggio a secco con del bicarbonato. Cospargetelo sui peluche, lasciate agire per quindici minuti, dopodichéspazzolate.
ANIMALI DOMESTICI
47. Lettiere
Cospargete il fondo delle lettiere dei vostri animali (gatti, criceti, uccellini) con del bicarbonato di sodio prima di aggiungere sabbia pulita o argilla. Potete cospargere del bicarbonato sulla superficiedella lettiera di tanto in tanto per potenziare l’effetto anti-odore.


48. Ceste e coperte
Per una pulizia migliore delle ceste e delle coperte dei vostri animali domestici, aggiungete due cucchiai di bicarbonato al detersivo del lavaggio e/o all’acqua del risciacquo. Per una pulizia a secco, cospargete i tessuti con del bicarbonato, attendete quindici minuti e passate l’aspirapolvere.

49. Giocattoli
Immergete i giocattoli di plastica in acqua calda e bicarbonato completando poi la pulizia con spugna e detersivo. Cospargete i giocattoli di stoffa con del bicarbonato, lasciate agire a lungo ed eliminate i residui con una spazzola.

50. Toeletta
Per mantenere pulito e lucido il pelo del vostro cane, aggiungete del bicarbonato all’acqua del lavaggio oppure cospargetelo con del bicarbonato prima di spazzolare con molta cura.

L'INGREDIENTE SEGRETO NELLE RICETTE

51. Per lievitare le torte
Per permettere alla vostra torta di lievitare aggiungete un cucchiaino di bicarbonato al lievito utilizzato. Ricordate il bicarbonato aiuta la lievitazione, ma non può sostituire la funzione del lievito. Se desiderate eliminare completamente il lievito, basta la punta di un cucchiaino di bicarbonato mescolato con un vasetto di yogurt.

52. Per frittate morbide
Mentre per ottenere una frittata morbida e soffice vi consigliamo di mettere la punta di un cucchiaino di bicarbonato ogni 3 uova. La medesima dose sarà necessaria per rendere il vostro bollito meno duro e stoppaccioso.

53. Per i legumi
Volete cucinare legumi e verdure in poco tempo? Un cucchiaio di bicarbonato ogni litro d'acqua aiuterà la cottura al contempo eliminando l'amaro delle verdure.
VARIE
54. In campeggio
Il bicarbonato è una sostanza multiuso che vi potrà essere utile durante il prossimo campeggio, se volete viaggiare con un bagaglio ridotto. Vi servirà come deodorante, detersivo per piatti, pentole e indumenti, dentifricio e vi sarà utile in caso di punture di insetti.

55. Suffumigi
Le inalazioni di vapore, o suffumigi, sono un vero e proprio toccasana per decongestionare le vie respiratorie in caso di raffreddore. Fate così: portate a bollore dell’acqua, aggiungete due cucchiai di bicarbonato e respirate i vapori che si sprigioneranno per dieci minuti, coprendovi la testa con un telo. Si tratta di un rimedio della nonna davvero efficace. Da provare.

Bibliografia
http://www.greenme.it                                                                       
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Reflusso Gastrico – Ecco come prevenirlo con rimedi naturali!





La malattia del reflusso gastroesofageo (la cui sigla è MRGE), anche chiamato reflusso gastrico, consiste nel passaggio del contenuto gastrico dallo stomaco verso l’esofago, in seguito ad un’alterazione elle “barriere” naturali del corpo. 



Non sempre si può parlare di una vera e propria malattia poiché possono presentarsi degli episodi isolati a causa di alcune cattive abitudini alimentari. In questo articolo vi spieghiamo come curare e prevenire il reflusso gastroesofageo. 


Cause e sintomi del reflusso gastroesofageo Una delle cause principali o ricorrenti è il cattivo funzionamento dello sfintere esofageo inferiore, simile ad un anello che circonda l’esofago nel punto in cui si unisce con lo stomaco, il quale resta chiuso per evitare che i succhi gastrici salgano attraverso l’esofago. Quando questo si presenta alterato, esercita una pressione minore al riposo, per cui il muscolo si rilassa e non compie la sua funzione. 

Alcuni farmaci o sostanze come l’alcool, la caffeina o il tabacco favoriscono la comparsa di reflusso. Si tratta di uno dei disturbi digestivi più diffusi (il 15% della popolazione adulta soffre di questo disturbo almeno una volta alla settimana e il 7% ne soffre giornalmente). Tra i sintomi del reflusso gastroesofageo possiamo ricordare: Bruciore di stomaco: è il sintomo più noto e consiste in quella sensazione di bruciore o “fuoco” all’altezza dello sterno. 
Esso aumenta dopo aver mangiato in abbondanza o essere andati a letto subito dopo aver cenato. 
Rigurgito con sapore acre in bocca, dolore al torace o difficoltà nell’inghiottire alimenti o saliva. Alterazioni respiratorie, soprattutto durante la notte: bronchite, polmonite, asma, etc.
Altre manifestazioni: dolore all’addome, eruttazione eccessiva, pesantezza dopo i pasti, singhiozzo, nausea, fastidio alla faringe e alla laringe, sensazione di un corpo estraneo nella gola fino al presentarsi di episodi di afonia. 
Nei bambini i sintomi principali sono continui rigurgiti e problemi respiratori. 
Quando il problema diventa cronico può causare anemia, torcicollo frequente e ritardo nella crescita. stomaco Consigli per evitare il reflusso gastroesofageo Evitate di andare a dormire subito dopo aver mangiato, soprattutto dopo la cena. 
Fate passare circa due ore o più a seconda che presentiate una digestione “normale” o lenta. 
Alzate la testata del letto di circa 15 cm con tasselli in legno, in modo che il corpo non sia del tutto disteso. 
È inutile mettere più cuscini per tenere alzata la testa mentre dormite, perché questo farà solo flettere il collo, mentre bisogna mantenere alzato tutto il tronco superiore. Non indossate indumenti molto stretti durante i pasti; si raccomandano capi che vestono morbidi e tessuti che non siano aderenti al corpo. 
Non fate dei pasti troppo abbondanti. Sono preferibili sei piccole porzioni durante l’arco della giornata, che due di grandi dimensioni. Tenete sotto controllo il vostro peso. 
Eliminate il consumi di alcool e smettete di fumare. 
Evitate i cibi o le bevande che rilassano lo sfintere esofageo, come ad esempio il cioccolato, le salse, gli stufati, etc. Subito dopo i pasti, evitate di fare attività fisica, movimenti bruschi, piegarvi, alzare pesi, etc. esercizio Riducete al massimo lo stress. 
Eliminate dalla vostra dieta gli alimenti che hanno un effetto irritante sulla mucosa gastrica e sullo sfintere esofageo inferiore, come per esempio i grassi, l’aglio, il pomodoro, la frittura, la cipolla, alimenti sottoposti a salagione, succhi, tè, frutta secca, bevande gassate, menta, agrumi. 
Riducete il consumo di zuccheri e di alimenti processati. Fate attenzione all’equilibrio della flora dello stomaco e dell’intestino. 
Mangiate più frutta e verdura, così come latte e yogurt scremati. frutta Rimedi naturali per curare il reflusso gastroesofageo Aceto di mele: prima dei pasti, ingerite un cucchiaio di aceto di mele sciolto in un bicchiere d’acqua fresca. Questo aiuterà la vostra digestione e rappresenterà, inoltre, un immediato sollievo per il vostro reflusso. 
Bicarbonato di sodio: bevete un bicchiere d’acqua con un cucchiaio di bicarbonato di sodio, quando è ancora effervescente. 
Succo di aloe vera: è molto efficace per i malesseri gastrici e le infiammazioni del tratto digerente. 
Prendete una foglia di aloe vera, estraetene la polpa e mescolatela con un po’ d’acqua. Bevete questa miscela una volta al giorno per alleviare i sintomi del bruciore o acidità nella bocca dello stomaco.
Liquirizia: questa erba protegge il tratto digerente ed aiuta ad eliminare il reflusso gastroesofageo. Preparate un infuso con della liquirizia secca (circa un pugno) per un litro d’acqua. Tenetelo coperto per un po’ e poi versate. 
Bevete una tazza dopo ogni pasto. Potete anche acquistare la tintura madre di questa pianta. 
Latte di mandorle: potete berlo prima o dopo i pasti oppure quando si presentano i sintomi del reflusso. 
Mettete 100 grammi di mandorle e un litro d’acqua in un frullatore. 
Tritate bene il tutto e versatelo in un bicchiere. 
Se non vi dovesse sembrare sufficiente, potete mescolare di nuovo questa miscela con 50 grammi in più di mandorle e mezzo litro d’acqua. 
Vi consigliamo di addolcire con miele e stevia oppure con cannella. 
Alimenti con fermenti naturali: come può essere il latte o l’acqua di kefir, un sorso del liquido dei cetrioli sottaceto oppure un cucchiaio di crauti. 
Questo ridurrà in fretta i sintomi del reflusso gastrico. 
Chiodi di garofano e cardamomo: potete masticarli dopo aver mangiato, come se fossero delle caramelle, oppure preparare un infuso con entrambi gli ingredienti. 
Queste spezie vi aiuteranno a ridurre i livelli di acidità nello stomaco e i sintomi del reflusso. 
Cavolo: preparate il succo di cavolo ogni giorno (qualche foglia con un po’ di acqua in un frullatore), per trattare o prevenire la comparsa del reflusso gastrico. 
Cumino: Fate bollire una tazza di acqua con alcuni semi di cumino e bevete il preparato mentre mangiate. 
Zenzero: l’estratto di zenzero è ottimo per migliorare il malessere prodotto dal reflusso. Potete anche preparare un infuso con una rondella molto piccola da tenere in infusione in una tazza d’acqua bollente. 

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Come sostituire l’aspirina in maniera naturale







Quanti di voi ricorrono all’aspirina o a un altro farmaco anti-infiammatorio per un mal di testa, dolori articolari o altri fastidi leggeri? In origine, l’aspirina si ricavava da alcune erbe e dalla corteccia di salice, che successivamente venivano sintetizzate dall’industria farmaceutica per dare vita al prodotto finale.Purtroppo tali processi di sintesi comportano la creazione di farmaci che spesso provocano effetti collaterali, cosa che non succede se si ricorre alle fonti naturali.
Sfortunatamente la lista degli effetti collaterali provocati dai farmaci anti-infiammatori non steroidei (detti anche FANS) è molto lunga! E allora vale la pena rischiare così tanto per disturbi facilmente trattabili? Si tratta di effetti negativi che vanno dalle irritazioni gastrointestinali fino alla morte. Madre natura come sempre ci viene in aiuto, basta solo scegliere alimenti e condimenti che contengono salicilati o acido salicilico, ovvero l’ingrediente attivo dell’aspirina. Quindi, prima di assumere la pasticca, è meglio prendere in considerazione questi vegetali che agiscono come un’aspirina naturale:
Curry
Curcuma
Cumino
Paprika
Timo
Rosmarino
Origano
Avocado
Mirtilli
Broccoli
Cavolfiore
Ciliegie
Pepe di Cayenna o peperoncino
Cetrioli
Ribes
Datteri
Melanzana
Fichi
Pompelmo
Uva
Kiwi
Liquirizia (la radice, non la caramella)
Basilico
Albicocca
Pesca
Miele
Mandorle
Prugne
Ravanelli
Lamponi
Spinaci
Fragole
Mele
Corteccia di salice (sotto forma di estratto, succo o decotto)
Zucchine
Assumere l’aspirina per qualsiasi disturbo lieve non è salutare per il proprio organismo. Per questo motivo è bene sostituire la pasticca di aspirina con alcuni dei cibi sopra elencati. Molti di questi alimenti sono antinfiammatori e tutti contengono naturalmente lo stesso principio attivo dell’aspirina, ovvero l’acido salicilico o salicilati.
Fonte: tecnologia-ambiente.it
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Cosa NON fare in caso di infiammazione.






Avrete sentito parlare di artrite, tonsillite, bronchite. Tutte le malattie che terminano per –ite indicano l’infiammazione di una specifica area del corpo. Ad esempio la colite è un’infiammazione del colon, l’appendicite dell’appendice, dermatite della pelle,

tendinite dei tendini, epatite del fegato ecc. Queste etichette patologiche denotano semplicemente la parte affetta, ma falliscono nel comprendere la causa dell’infiammazione.
L’infiammazione manifesta di solito dolore acuto, dovuto alla pressione esercitata dai tessuti infiammati sui nervi. E questo è un bene, poiché il dolore limita i comportamenti che potrebbero danneggiare ancora di piú l’organismo. Ad esempio se ci fa male la schiena, eviteremo di alzare carichi pesanti, se fa male la gola, mangeremo di meno e berremo di piú.

Non appena individuata la parte affetta da infiammazione, é pratica medica somministrare al paziente un antidolorifico, o pratica comune andare in farmacia a comprarlo. Grazie al farmaco, il dolore associato all’infiammazione svanisce e puó sembrare quasi un miracolo: possiamo continuare con il nostro lavoro e la nostra vita credendo di essere tornati in salute. Ma questo potrebbe non essere il caso. Questi medicinali hanno la capacitá di provocare piú danni, che il valore del sollievo momentaneo e sono distruttivi su due livelli: primo, incoraggiano la continuazione del comportamento che ha causato l’infiammazione (ad esempio, sovraccarico delle vertebre e dei muscoli della schiena). Secondo, causano quasi senza eccezione gli eufemisticamente chiamati “effetti collaterali”. A volte questi effetti collaterali potrebbero valerne la pena. Peró c’è sempre un rischio virtuale. Farmaci antidolorifici e antiinfiammatori sono di uso comune, anche troppo comune, e pochi sono davvero consapevoli dei rischi reali ai quali si stanno sottoponendo. Probabilmente, sarebbe meglio sopportare il dolore e andare direttamente alla causa di questo, cambiare stile di vita e perfezionare i propri comportamenti.

Anch’io ho fatto uso profuso di Moment ogni primo giorno del mio ciclo mestruale. Il dolore m’impediva persino di lavorare, a volte. Una o due pastigliette e questo spariva nel giro di mezz’ora, per poi ritornare puntualmente il mese successivo. Da quando ho smesso di mangiare carne, invece, circa 6 anni fa, le fitte sono prontamente sparite. Una grande liberazione! Il farmaco fa effetto, ma è solo temporaneo, ed è questa una delle grandi minacce del nostro tempo: cerchiamo soluzioni veloci per problemi dei quali non si capisce l’origine e ancor meno se ne comprendono le conseguenze. E la medicina di oggi, maestosa e brillante, ci offre esattamente quello che il nostro istinto ricerca – sollievo immediato dei sensi. Soluzioni rapide di qualsiasi tipo raramente portano benefici a lungo termine. Un esempio chiaro è il fast-food, quando abbiamo fame, è facile cadere nella trappola del consumo di qualcosa di veloce, ma ci fa bene abusare di questa invenzione? Credo che tutti noi conosciamo la risposta. Consumare droghe ricreazionali ci fa sentire euforici, ma quanto puó durare? E che dire dell’alcool? È piacevole passare una serata e esagerare con questa sostanza, ma come ci sentiamo il giorno dopo? E cosa dire dei problemi a lungo termine derivanti dall’abuso di alcool e droghe?

Descrizione del processo infiammativo – Come risultato di una lesione o ferita provocate da agenti estranei all’organismo o a causa di un trauma, ad esempio un osso rotto, un morso di un insetto o una reazione ad un’infezione batterica, le cellule del tessuto danneggiato producono istamina. L’istamina provoca il mutamento dei minuti vasi sanguigni, i quali rilasciano fluidi all’area ferita. Il flusso sanguigno locale aumenta e trasporta speciali cellule ematiche all’area, la cui specialitá è quella di collezionare sostanze aliene per l’atto eliminativo. Assieme a queste cellule giungono anche fibrinogeni, i quali stimolano la coagulazione. Il coagulo è una risposta naturale e fa da partizione,è come un muro che viene eretto tra l’area infetta e il resto del corpo. La partizione arresta la fuoriuscita dei fluidi, impedisce alla materia morbosa di entrare in contatto con le parti sane, e risulta nel caratteristico gonfiore dell’infiammazione. L’infiammazione è causata da un agente eccitante ed è un comune meccanismo di difesa dell’organismo. Alla luce di ció essa è riconosciuta come un processo intelligente di guarigione.

Il Dr. H. Lindlahr spiega che il corpo non sopprime la crescita e moltiplicazione dei batteri finché la materia morbosa della quale si cibano e sussistono non sia stata consumata e decomposta. Egli afferma che antibiotici e antitossine somministrati in alte dosi durante queste cinque fasi, potrebbero sopprimere l’attivitá microbica e il processo infiammativo prima che quest’ultimo abbia fatto il suo corso riparativo naturale e prima che la materia patologica sia eliminata.

Le 5 fasi dell’infiammazione, secondo il Dr. Lindlahr, sono:

Incubazione – Durante questa fase tossine, materia morbosa e altri eccitanti infiammativi si concentrano in una determinata parte o un organo del corpo. Quando si accumulano in una quantitá tale da interferire con la normale funzione dell’organismo o da mettere in pericolo la salute e la vita, forze vitali si mettono in moto e reagiscono d’emergenza attraverso il processo d’infiammazione.
Aggravamento – Durante il periodo di aggravamento i fagociti inghiottiscono le tossine nel corpo. Questa fase è accompagnata da un corrispondente aumento di temperatura, febbre e infiammazione, finché raggiunge il suo climax, marcato dalla maggiore intensitá dei sintomi febbrili e di dolore.
Distruzione – Disintegrazione di tessuti dovuta all’accumulo di essudati a causa della formazione di pus; sviluppo di ascessi, foruncoli, fistole, irritazione, piaghe e altri sintomi febbrili e d’infiammazione.
Riduzione – Assorbimento ed eliminazione di essudati, pus ecc. accompagnato dall’abbassamento di temperatura, battito cardiaco e altri sintomi d’infiammazione.
Risoluzione o ricostruzione – Quando il periodo di riduzione ha fatto il suo corso completo e le aree affette sono ripulite delle accumulazioni e ostruzioni morbose, la quinta fase è di ricostruzione e riparazione dei tessuti lesi e degli organi danneggiati. Ritorno alla norma.

È estremamente importante non interferire con alcuna fase sopraindicata. La miglior azione è mettersi a riposo cosicché tutta l’energia vitale possa essere reindirizzata al processo di guarigione. Lindlahr spiega cosa potrebbe succedere se ciascuna di queste fasi fosse soppressa.

Soppressione durante le prime due fasi d’infiammazione – Lindlahr spiega che questa pratica involve sempre il pericolo che le tossine non eliminate sovraccarichino organi e parti vitali, predisponendo la fondazione di malattie croniche distruttive.Soppressione durante la terza fase d’infiammazione – Se s’interferisce con il processo durante questa fase, c’è la possibilitá che l’area affetta rimanga danneggiata in modo duraturo e questo lasci gli organi permanentemente invalidati. Soppressione durante la quarta e quinta fase d’infiammazione – Se si blocca o s’interferisce con questi processi di eliminazione prima che vengano portati a termine, le parti affette e gli organi non hanno la possibilitá di ricostruirsi perfettamente. Potrebbero rimanere anormali, paralizzati e la loro funzione invalidata, anche seriamente. Spesso si ritiene l’infiammazione come una “malattia” da venir soppressa, ma in realtá è il processo di guarigione, essa è la “cura”, attraverso cui la natura si sforza a ristabilire la salute! Lasciatemelo ripetere perché questo concetto é troppo importante: L’INFIAMMAZIONE É LA CURA!


La maggior parte dei pazienti potrebbe guarire perfettamente e naturalmente senza l’uso di medicinali. Ad esempio, pazienti con problemi reumatici e di osteoporosi beneficiano grandemente di cambiamenti alimentari; problemi e lesioni alla schiena possono essere trattate efficacemente attraverso terapie manipolative non chimiche come aggiustamenti chiropratici e fisioterapia. La maggior parte dei pazienti, al primo dolore, pretende un effetto immediato, solo cosí si convince che la terapia é efficace, e generalmente gli viene prescritto un antidolorifico – soluzione pratica e decisamente allettante per ambo le parti (medico-paziente).
I medicinali potranno pure offrire rilievo dal dolore, ma raramente promuovono la guarigione e la salute dell’organismo. Al contrario, tutti offrono una serie di effetti collaterali. In uno studio pubblicato dal Journal of Rheumatology, é stato argomentato che il 2,7% dei pazienti* che fanno uso di medicine antiinfiammatorie non-steroidali (come l’ibuprofene) sviluppa serie complicazioni del tratto gastrointestinale superiore. Un altro studio pubblicato nel Journal of the American Medical Association suggerisce che 2,2 milioni di pazienti* ospedalizzati annualmente ripercuotono reazioni avverse serie ai medicinali a loro somministrati. Douglas Lisle, Ph.D. e Alan Goldhamer, D.C., suggeriscono che 106,000 di queste reazioni siano state fatali. Se questo fosse vero, gli effetti collaterali da farmaco sarebbero la sesta causa di morte prematura in America! (The Pleasure Trap, Mastering the Hidden Force that Undermines Health & Happiness, Douglas Lisle, Ph.D., Alan Goldhamer, D.C., 2006)

La scena italiana è un po’ confusa. Secondo l’enciclopedia Treccani cit. “In Italia, da anni le segnalazioni di ADR (Adverse Drug Reaction) sono più basse rispetto a quelle rilevate in altri Paesi. Dal 2001 al 2005 le segnalazioni annue hanno oscillato tra 6000 e 7000, con differenze importanti da regione a regione e con un tasso largamente al di sotto dell’obiettivo ottimale di 30 per 100.000 abitanti raccomandato dall’OMS. Almeno in teoria, il numero ridotto di segnalazioni può essere spiegato con differenze genetiche che rendono gli italiani più resistenti ai danni da farmaci, per es. per un assetto particolare di un pool di enzimi che metabolizzano i farmaci, ma è un’ipotesi che riscuote poca fortuna tra gli studiosi. È più facile che i medici italiani facciano semplicemente meno segnalazioni di ADR, magari solo perché non tendono ad attribuire a un farmaco la responsabilità del problema che assilla il malato.” (http://www.treccani.it/enciclopedia/danno-da-farmaci_%28XXI_Secolo%29/) Mio parere – È possibile che tra tutti gli esseri umani della terra, noi italiani abbiamo la fortuna di possedere una pool di enzimi cosí specifica che ci permette di metabolizzare efficacemente droghe sintetiche dell’ultimo millennio? La teoria che a noi italiani sarebbe concessa la grazia divina dell’uso di medicinali è, a mio parere, pretenziosa. Chiaramente è difficile riconoscere un sintomo e verificare esattamente che questo derivi dal farmaco, ancor meno se dei farmaci si fa un mix. Non solo dobbiamo renderci conto che il nostro sintomo derivi dal medicinale, ma lo dobbiamo riportare al medico di base, sará poi egli ad informare la Rete Nazionale di Farmacovigilanza, non noi direttamente.
E ancora, un caso interessante – mia nonna: da quando sono piccola, la vedo ogni giorno prendere 7-10-14 pillole…al giorno! E negli anni non migliora, anzi. Sempre piú interventi, sempre piú medicine, sempre piú visite mediche sono previste. E da poco, anche un tumore della pelle. Potrá pur essere che quest’ultimo sia il risultato di 10-20-30 (E chi li conta piú?) anni di consumo (abuso?) di medicinali per malattie di cui si conosce solo l’etichetta? Secondo l’Igienismo tutte le malattie hanno la stessa origine: tossiemia e tossicosi (vedi anche l’articolo Tossiemia e tossicosi: precursori di tutte le malattie) e la malattia si sviluppa attraverso sette fasi: enervazione, tossicosi, irritazione, infiammazione, ulcerazione, indurimento, cancro. O sará colpa di una disfunzione di corpo “invecchiato”? A voi il parere.

La maggior parte delle malattie odierne derivano dall’eccesso. Ad ogni disturbo crediamo di dover aggiungere qualcosa, quando è la sovrabbondanza (di cibo, di tossine, di stimolanti, di droghe ecc.) che ha causato il problema. La soluzione è davvero semplice, forse anche troppo semplice: togliere, sottrarre, ma il desiderio di “fare qualcosa”, invece di smettere di fare qualcosa, pare essere la propensione umana.

Colgo l’occasione per ribadire che non abbiamo una malattia qui o lí. La malattia è il sintomo di un malessere generale, lo sfogo ponderato di un organismo esperto: il corpo umano. Febbre, diarrea, vomito, infiammazione sono solitamente i nostri alleati, la risposta intelligente del nostro organismo, ai quali deve essere lasciato il tempo di fare corso – naturalmente, senza l’impedimento dei medicinali. Digiuno o semi-digiuno e tanto riposo fisico, mentale, sessuale ed emozionale sono in generale richiesti dallo stesso corpo.

La veritá è che la maggior parte dei disturbi che minacciano la nostra salute e quella dei nostri cari è prevenibile, ma non efficacemente curabile (secondo i metodi convenzionali). Se decidiamo di prendere azioni preventive, elimineremo le cause delle infermitá ancora prima che danneggino irreversibilmente il nostro organismo.

Noi e i nostri cari dobbiamo prendere coscienza e consapevolezza che la nostra salute è in primo luogo nelle nostre mani. La salute è la conseguenza naturale e spontanea di una vita salutare. Abbiamo la possibilitá di agire. Ora. Abbiamo la possibiliá di scelta, per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Abbiamo il diritto ad una vita lunga, una vita gioiosa e serena, libera dalle malattie. Ci vuole coraggio per cambiare e non è semplice. Puó sembrare impossibile e istintivamente non allettante, certo alle volte dobbiamo rinunciare al piacere immediato, e metterci tutta la forza, spendere energia, ma solo per una grandissimo guadagno futuro, il valore piú importante della vita: la salute. Senza questa, nulla e proprio nulla ha piú senso.


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TUTTE LE CAUSE DELLE NANOPARTICELLE,DEI NANOMETALLI,DELLA NANOINGEGNERIA. LE CAUSE DELLE NANOPATOLOGIE.

NANOPARTICELLE E NANOMETALLI,
CAUSA 
DELLE NANOPATOLOGIE 


Elisabetta Crisponi www.lifeme.it/



SCARICARE L'INTERA RICERCA IN PDF


1) INTRODUZIONE ALLE NANOPATOLOGIE
2 )COSA SONO LE NANO PARTICELLE
3) DANNI DELLE NANOPARTICELLE

-   INALAZIONE NANOPARTICELLE ==> NEI POLMONI==> NEL SANGUE ==> ORGANI

- INALAZIONE NANOPARTICELLE ==>NEL CERVELLO - attraverso neuroni olfattivi/ circolazione sistemica                                                                                                                              
-   NANOPARTICELLE ==> RADICALI LIBERI

-   ASSUNZIONE MODERATA NEL TEMPO ==> MALE ASSORBIMENTO SOSTANZE                 DI NANOPARTICELLE                                    NUTRITIVE NEL FLUSSO SANGUIGNO

                               
4) DOVE SI TROVANO E COME NE VENIAMO IN CONTATTO:

-  ESPLOSIONI (MILITARI)
-  COMBUSTIONE
-  SCIE CHIMICHE E GEO-INGEGNERIA
-  MEDICINALI
-  VACCINI
-  ALIMENTARE
-  COSMETICA
-  MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
-  RIVESTIMENTI E PRODOTTI

5) NANOTECNOLOGIA
Definizione
Caratterizzazione magnetica delle nanoparticelle
Possibili applicazioni per nanoparticelle

-  SCIE CHIMICHE E GEO-INGEGNERIA
-  MEDICINALI
-  VACCINI
-  ALIMENTARE
-  COSMETICA
-  MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
-  RIVESTIMENTI E PRODOTTI
L'uomo è sempre vissuto in un ambiente polveroso, tra vulcani,sabbia,deserti e spiaggia.. ma quello di cui oggi volevo parlare sono pulviscoli molto più fini e molto più pericolosi per la salute dell'uomo:
Nanomateriali,nanometalli della nanotecnologia  e di come questi hanno ripercussioni sulla nostra salute con le NANOPATOLOGIE.

Non pensiamo di esserne immuni o fuori dal loro range d'azione.. perchè come vedrete la nanoparticelle tossiche sono ovunque e si nascondono .. nell'aria, acqua, alimenti, nella cosmesi, medicine, vaccini, materiali,prodotti per la casa,tessuti....
"L'uso delle nanotecnologie nei prodotti di consumo continua a crescere rapidamente," dice David Rejeski di P.E.N (Project of Emerging Nanotechconlogies). "Quando abbiamo lanciato l'inventario  a marzo 2006 avevamo solo 212 prodotti. Se l'introduzione di nuovi prodotti prosegue al ritmo attuale, il numero di prodotti elencati nell'inventario raggiungerà circa i 1.600 entro i prossimi due anni. Ciò fornirà importanti sfide di vigilanza per le agenzie, come la Food and Drug Administration e Consumer Product Safety Commission, che spesso non hanno alcun meccanismo per identificare prodotti nanotecnologici prima di entrare sul mercato. 
CLICCANDO SOPRA OGNUNO TROVERETE "ALCUNI"IMPIEGHI....

Le nanopatologie non sono nuove malattie.. bensì una branca che studia come le nanoparticelle, entrando e depositandosi nel nostro organismo, siano la causa di molte patologie ,in gran parte a noi purtroppo già note, a carico del sistema muscolare, neurologico (Come la Sindrome da Fatica cronica,perdita di memoria a breve,morbo di Parkinson,e di Alzheimer,Morbo di Crhom) ,nella sfera sessuale,malattie tumorali,malformazioni fetali... 
E` stato dimostrato dal professor Nemmar dell’Universita` cattolica di Leuven che particelle da 100 nanometri, ovvero 0,1 micron, se respirate, passano la barriera polmonare in 60 secondi e in un’ora giungono al fegato

Schematico e riassuntivo questo documento della Dottoressa Gatti sul Progetto RTDsovvenzionato dalla Commissione Europea sul ruolo patologico delle micro e nano particelle. (progetto QLRT 2002-147 anno 2002/2005)

Siamo già informati di quanto i pesticidi facciano male, di quanto gli addittivi annientino il nostro corpo e mente..sugli interferenti endocrini... bene è importante informarci anche sui nanomateriali.. e non stanchiamoci in questo!
Perchè quando parliamo di nanomateriali.. parliamo sostanzialmente di nanometalli..quindi di intossicazione da metalli pesanti.

Purtroppo come vedremo le ricerche sulla sicurezza dei nanometalli arrivano sempre a rilento e troppo tardi rispetto alla loro così rapida immissione sul mercato.

Vi è infatti un  indirizzamento per una loro rapida diffusione, senza neppure una giusta regolamentazione. Solo a livello cosmetico è prevista la dicitura con nano-x.

Vedremo invece, da ampia letteratura scientifica ,  che i danni non arrivano solo per contatto con la pelle.. ma forse i danni maggiori arrivano con inalazione, quindi scie chimiche,
esplosioni,inquinamento da inceneritori,ed assunzione orale con medicinali,vaccini,alimenti...
I vantaggi dei nanomateriali devono essere valutati rispetto ai loro potenziali effetti tossici...qui avviene il contrario, e questo deve farci fermare e riflettere.

Il cittadino, noi, siamo letteralmente all'oscuro da tutto questo..le guerre ci sembrano lontane e non ci riguardano (errore madornale, visto i danni  a catena sull'uomo: militari e civili,donne e feti,e sull'ambiente..).. chi alle scie chimiche non crede.. e quindi pensa di essere salvo.. chi pensa che gli inceneritori sono lontani da casa sua..ed infine chi privilegia la comodità e l'high tech alla salute, senza porsi un minimo di domande...

Perchè questa fretta di utilizzare nanometalli ovunque senza un minimo di regolamentazione??

Siamo nuovamente cavie di altro esperimento umano? 
come i poveri civili di Falluja?

Per non parlare della falsa informazione prodotta da chi vuole che la nanotecnologia prenda campo,
Nonostante la verità e documenti scientifici, che non dovrebbero dare origine a discussione... l'informazione di potere  guidata, produce solo disinformazione a noi cittadini tramite riviste come Focus, e giornali di testata sui seri danni delle nanoparticelle.

Quindi ATTENZIONE AI MEDICINALI,AI VACCINI,alle indagini con contrasto,A CIÒ CHE INDOSSIAMO e di cosa ci circondiamo in casa... perchè su questo possiamo agire, purtroppo non possiamo farlo su cosa respiriamo..

Montanari dice:
"Per prima cosa le nanopatologie sono una scoperta nostra e, segnatamente, di mia moglie cui si deve addirittura il loro nome. Le polveri fini ed ultrafini sono un argomento spesso trattato da politici e media senza cognizione di causa, il che genera fraintendimenti e rende impossibile trovare soluzioni al problema. 
Le nostre scoperte, da subito osteggiate dall'accademia nostrana 
e oggi alla ribalta della scienza, hanno dimostrato che queste polveri sono capaci di entrare, 
attraverso diversi meccanismi, nel nostro organismo e di innescare una lunga serie di malattie, non poche delle quali finora classificate come “di origine sconosciuta”. 
E le stesse nostre ricerche hanno dimostrato quali siano le origini di quelle polveri, come si possano rintracciare quelle origini e quali siano i fattori di pericolosità. È solo conoscendo l’origine del
problema che si può porvi rimedio o, almeno, tentare di farlo."

Il Centro Informativo di Biotecnologia NCBI dice:
Gli esseri umani sono esposti a nanoparticelle (NP; diametro <100 nm) da aria ambiente e di alcuni posti di lavoro. Ci sono due tipi principali di NP; NP-combustione derivati (ad esempio, particelle, particelle di scarico diesel, fumi di saldatura) e NP prodotti o ingegnerizzati (ad esempio, biossido di titanio, nerofumo, i nanotubi di carbonio, argento, ossido di zinco, ossido di rame). Recentemente, ci sono stati in aumento rapporti cheindicano che NP inalate possono raggiungere il cervello e possono essere associati a neurodegenerazione. È necessario valutare i potenziali effetti tossici di NPS nel cervello,perché la maggior parte dei disturbi neurocomportamentali possono essere di origine ambientale. Questa rassegna evidenzia studi sia di nanoparticelle derivate da combustione- e fabbricati o attrezzata neuroinflammation NP-indotta, stress ossidativo, e l'espressione genica, così come il possibile meccanismo di questi effetti in modelli animali e nell'uomo.

Send to:
Int J Mol Sci. 2011;12(9):6267-80. doi: 10.3390/ijms12096267. Epub 2011 Sep 23.
Nanoparticles and neurotoxicity.
Win-Shwe TT1, Fujimaki H.


NANOPARTICELLE INGERITE, RESPIRATE, ASSORBITE,INALATE PORTANO GRAVISSIMI DANNI ALLA NOSTRA SALUTE.


COSA SONO LE NANOPARTICELLE
Generalmente si parla di nanoparticelle quando la dimensione di queste ultime non superano i 100 nm e nel caso di applicazioni che ne sfruttino le peculiari proprietà magnetiche le dimensioni diventano in sostanza paragonabili a quelle dei domini magnetici nei corrispondenti materiali
Materiale piu` piccolo di un batterio (che e` un micron), in quanto vengono considerate particelle dell’ordine di 10-7 o 10-8 metri, 10-100 nanometri, che hanno la stessa dimensione di proteine di DNA.
Parlando in modo semplice i nanomateriali sono:
qualsiasi forma di materiale che abbia una o più dimensioni dell’ordine di 100 nm
Fonte SCENIHR (Scientific Committee on Emerging and Newly Identified
Health Ris
http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_eventi/2006/atti/Gatti.pdf

http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_eventi/2006/atti/Gatti.pdf


DA DOVE VENGONO LE NANOPARTICELLE?

Esse sono prodotte principalmente da due fonti ben distinte:
  1. Troviamo i nanomateriali prodotti dalla nanotecnologia che, come detto, applica i principi e metodi definiti dalla nanoscienza.
  2. Dall’altro lato, troviamo i nanomateriali presenti nell’ambiente sotto forma diinquinamento,scie chimiche, prodotti da ogni forma di combustione come esplosioni, motori a combustione, caldaie per il riscaldamento, centrali elettriche, inceneritori ed anche "naturali come  vulcani, incendi.
Principali fonti di nanomateriali
Naturali 
Incendi,Vulcani

Antropogeniche"Non intenzionali"
  • Esplosioni
  • Motori a combustione interna
  • Centrali elettriche
  • Inceneritori
  • Fumi metallici (siderurgia)
  • Fumi polimerici
  • Altri fumi
  • Superfici riscaldate
  • Cottura
  • Motori elettrici
Antropogeniche Intenzionali
  • Materiali carboniosi, quali i nanotubi di carbonio e fullereni .
  • Materiali formati da metalli, quali gli ossidi metallici e i metallo zero-valenti .
  • Nanoparticelle polimeriche, tra cui dendrimeri .
  • Nanocristalli semiconduttori o Quantum Dots .
    1. Scie chimiche di aeroplani
    2. alimenti,acqua,medicinali, vaccini,tessuti,rivestimenti,supermetalli....

    Ignari o consapevoli o raggirati i nanomateriali ce li troviamo ovunque, nonostante non esista una precisa disciplina, regolamentazione.

    Quindi ci troviamo da una parte nanomateriale che entra a contatto del nostro corpo perchè introdotto volontariamente dall'uomo che lo utilizza proprio per alcune sue proprietà (al fine di renderepiùduttile e mirato il prodotto come:medicinali, vaccini, creme, dentifrici, tessuti, detergenti, rivestimenti, protesi dentarie...) o con irrorazioni di tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche per suoi scopi meterologici e militari... oppure nanomateriali che arrivano sempre al nostro organismo perchè prodotto di una trasformazione..
    ovvero in condizioni di temperature elevate molte sostanze inorganiche si volatilizzano per poi ricombinarsi spesso in modo diverso da quello originale sotto forma di nanoparticelle, che avendo una massa piccolissima si comportano come gas, restano sospese in aria anche per tempi molto lunghi,eventualmente spostandosi a seconda delle condizioni metereologiche.

    Come ci spiegano Stefano Montanari ed Antonietta Gatti queste sostanze raramente sono biodegradabili,ciò significa molto semplicemente che possiamo definirle quasi eterne!!

    DANNI DELLE NANOPARTICELLE
    Già si conoscono le PM10, le polveri di dimensioni di 10 micron. Quando la presenza di tali polveri nell’aria fa registrare valori troppo elevati si vieta l’utilizzo dell’automobile in città. Il valore di riferimento dipende dalla normativa europea, che stabilisce che un’elevata concentrazione di tali polveri debba essere evitata perché potrebbe provocare malattie. La correlazione tra polveri e certe patologie, quindi, é già stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unione europea. Particelle di 10 micron hanno una dimensione simile a quella dei globuli rossi.
    Le nanoparticelle di cui parliamo ora invece sono  polveri piu` piccole di un batterio (che e` un micron), in quanto consideriamo particelle dell’ordine di 10-7 o 10-8 metri, 10-100 nanometri, che hanno la stessa dimensione di proteine di DNA.
    La Dottoressa Gatti e suo marito Montanari con il progetto  "Nanopathology" hanno messo a punto una nuova tecnica diagnostica applicandola anche sui tessuti patologici.
    (ndr.purtroppo oggi queste ricerche sono state sospese dalla dottoressa a causa di una serie di vicende veramente squallide...che hanno portato la sottrazione della strumentazione necessaria alla dottoressa.. ed lo spostamento della Gatti da Medicina a Fisica, questo comporta che lei per legge non può trattare materiale patogeno nei locali a lei destinati alla ricerca, per motivi di sicurezza, ma solo cellulare,.Qui una domanda è spontanea... hanno disturbato veramente tanto le lobby di potere queste sue ricerche da bloccarla in ogni modo??..direi di si )

    Consiglio di vedersi  questo resoconto dettagliato di Gatti-Montanari sulla loro ricerca.
    video CONFERENZA STAMPA NANODIAGNOSTIC 
    Gatti Montanari



    INALAZIONE  NANOPARTICELLE ==> NEI POLMONI==> NEL SANGUE ==> ORGANI

    INALAZIONE  NANOPARTICELLE ==>NEL CERVELLO - attraverso neuroni olfattivi/                                                                                                                       circolazione sistemica                                                                                                                                           

    Abbiamo già detto che è stato dimostrato in quanto tempo le nanoparticelle metalliche inalate sono in grado di penetrare nel sangue...

    Cosa accade a questo punto?
    ..entro breve queste nanoparticelle vengono "sequestrate" da qualche tessuto.. e possono finire in fegato,reni,sistema linfatico,cervello.. ed altri organi, come vedremo spiegato dettagliatamente dalla Dott.ssa Gatti alla Commisisone del Senato, la quale dimostra anche che uno studio condotto nel 2004 ha accertato che le nanoparticelle assunte per inalazione possono raggiungere il cervello percorrendo gli assoni delle cellule nervose!

    Quindi queste NP entrano nell'organismo dalla pelle,respirando,mangiando.. entrano e si depositano nel nostro organismo..ed essendo non biodegradabili e biocompatibili sono tranquillamente definibili patogeniche, ovvero capaci di innescare una malattia..


    Quando l'aria che respiriamo è piena di un assortimento di tossine pericolose, con ogni nostro respiro, questi veleni assaltano il nostro sistema immunitario. Questi veleni interessano anche il nostro cervello e, quindi, la nostra funzione cognitiva.

    In questa ricerca della NCBI  ( supportata in parte dal  Environmental Research and Technology Development Fund (C-0901) of the Ministry of the Environment, Japan.) si ha una attenta dimostrazione di come le nanoparticelle entrano e si depositano in particolare nel cervello.. con conseguenti danni neurologici.

    La ricerca della NCBI dimostra che i nanomateriali Mn, Cd, Ni, Co  che entrano in contatto con l'epitelio olfattivo possono essere trasportati al cervello attraverso i neuroni olfattivi.
    Le vie di ingresso delle nanoparticelle tossiche al cervello però non sono solo attraverso il bulbo olfattivo ma anche attraverso la circolazione sistemica. Nel cervello, NP possono indurre l'infiammazione, l'apoptosi(morte programmata di una cellula) e lo stress ossidativo attraverso il rilascio di vari mediatori microglia e astrociti. Da loro dipende la produzione di sostanze tossiche (ad esempio, NO, neurotranmsitters eccitatorie o mediatori anti-tossici (ad esempio, anti-infiammatori citochine, neurotrofine), si può arrivare quindi a neurodegenerazione o neurorigenerazione.



    Altra interessante ed illuminante relazione su:

    a cura di Yuguo Song , Xue Li  and Xuqin Du 
    Department of Occupational Medicine and Clinical Toxicology, Beijing Chaoyang Hospital, Capital University of Medical Sciences, Beijing, China (100020).
    Department of Pathology, Beijing Chaoyang Hospital, Capital University of Medical Sciences, Beijing, China. 
    Exposure to Nanoparticles is Related to Pleural Effusion, Pulmonary Fibrosis and
    Granuloma 


    NANOPARTICELLE ==> RADICALI LIBERI

    NP possono innescare attività dei radicali liberi sulla superficie delle particelle . I radicali liberi o stress ossidativo possono danneggiare lipidi, acidi nucleici e proteine ​​nel luogo di deposizione delle particelle e in siti di traslocazione. Il cervello è particolarmente vulnerabile allo stress ossidativo a causa del suo elevato fabbisogno di energia, basso livello di antiossidanti, e alto contenuto cellulare di lipidi e proteine.

    NP di varie sostanze chimiche sono state trovate per essere più tossiche e infiammageniche di micro particelle di dimensioni delle stesse sostanze chimiche al momento della consegna ad una dose di massa uguale . Anche se in vivo e in vitro hanno dimostrato che NP da combustione sono neurotossiche , è stato difficile effettuare la valutazione dei rischi di NP manifatturieri, perché queste nanoparticelle prontamente diventano aggregazioni.
    Diversi studi in vitro hanno indicato la potenziale tossicità delle NP per vari tipi di cellule neuronali e gliali.Questi ricercatori hanno scoperto che le nanoparticelle Cu (rame) inducono riduzione di dopamina in cellule PC12 e che le nanoparticelle di Mn(Manganese) inducono un effetto simile; Wang e colleghi hanno suggerito che la neurotossicità dopaminergica indotta da nanometalli come  Mn e Cu NP può essere associata con fenomeni di neurodegenerazione. Un recente studio in vitro,utilizzando una linea cellulare dopaminergico PC12 indicato che SiO2-NP, ha domostrato che è diminuita la vitalità delle cellule, attivando lo stress ossidativo, ciclo cellulare disturbato.






    ASSUNZIONE MODERATA NEL TEMPO ==> MALE ASSORBIMENTO SOSTANZE                 DI NANOPARTICELLE                                    NUTRITIVE NEL FLUSSO SANGUIGNO 

                                   

    Ricercatori presso Binghamton University e la Cornell University pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology
    Altro importante studio svolto da ricercatori presso Binghamton University e la Cornell University, pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology. 
    Viene dimostrato come queste piccole particelle, anche a basse dosi, potrebbero avere un grande impatto sulla nostra salute a lungo termine.

    Ciò che Mahler, Michael L. Shuler della Cornell University ed un team di ricercatori davvero voleva sapere era cosa succede quando qualcuno ottiene l'esposizione costante a piccole dosi - il tipo che si otterrebbe se sei stato trattato con un farmaco o integratore che comprendeva le nanoparticelle in qualche forma.
    Quindi le loro ricerche si sono indirizzate a livello intestinale.Risultato del doppio gruppo di ricerca ha indicato la medesima cosa..

    esposizione alle nanoparticelle influenza l'assorbimento delle sostanze nutritive nel flusso sanguigno.

    "Quello che abbiamo trovato era che per brevi esposizioni, l'assorbimento del ferro è sceso di circa il 50 per cento", ha detto Mahler. "Ma quando abbiamo esteso questo periodo di tempo, l'assorbimento è aumentato di circa il 200 per cento è stato molto chiaro -. Nanoparticelle colpiscono sicuramente l'assorbimento del ferro e il trasporto.

    Mentre l'esposizione acuta per via orale ha causato interruzioni di trasporto del ferro intestinale, l'esposizione cronica ha causato un rimodellamento dei villi intestinali - i minuscoli proiezioni, simili a dita che sono vitali per la capacità dell'intestino di assorbire i nutrienti - rendendole più grandi e più ampia, consentendo così di ferro per entrare nel flusso sanguigno molto più veloce.

    Gli esseri umani certamente consumano abbastanza nanoparticelle - circa 100 miliardi di dollari di loro ogni giorno. La loro ultra-piccole dimensioni e qualità sorprendente li rende sempre più comune nei prodotti alimentari e farmaceutici. Anche se l'impatto dell'esposizione cronica rimane un po' sconosciuto, l'ingestione di particelle alimentari si pensa promuova una serie di malattie, tra cui il morbo di Crohn. Con così tanti nanomateriali in fase di sviluppo e con tanto ancora da imparare circa la tossicità delle nanoparticelle e il potenziale reattività tessuti umani, Mahler e il team sperano che il loro lavoro, in particolare il modello in vitro, fornirà un efficace strumento di screening a basso costo.
    Nanoparticles affect nutrient absorption, study suggests
    Date:March 8, 2012
    Source:Binghamton University, State University of New York

    Come vedete tanti sono i ricercatori che si sono mossi su questa materia, ognuno sul suo campo.. e tutti con il soliti risultati..

    DANNI DI ALCUNI NANOMETALLI


    NANPORATICELLE ARGENTO
    Nanoparticelle d'argento possono rapidamente indurre la morte delle cellule umane atipico neutrofili con operazioni che implicano caspasi infiammatorie e le specie reattive dell'ossigeno e inducono neutrofili trappole extracellulari rilasciano su adesione cellulare.

    Il nanoargento è noto per la sua alta tossicità verso la vita acquatica, per molti organismi di acqua dolce e salata, risalendo dal fitoplancton (alla base della catena alimentare) fino agli invertebrati marini, come ostriche e lumache, e per i pesci, soprattutto nella loro fase di crescita. Molte specie di pesci e crostacei, così come i pesci di cui si nutrono, sono vulnerabili. La prolungata esposizione all’argento colpisce e spezza la salute dell’ecosistema. Il nanoargento è significativamente più tossico dei pezzi d’argento, perché le particelle microscopiche in una vasta area aumentano la loro capacità di interagire con l’ambiente. È stata comprovata la capacità del nanoargento di rompersi, scomporsi e infiltrarsi nell’acqua quando, per esempio, gli indumenti sportivi contenenti nanoparticelle d’argento per il controllo degli odori, vengono centrifugati nelle lavatrici. Secondo uno studio sulle nanoparticelle d’argento adoperate come antimicrobici nei tessuti, su sette campioni testati, quattro di questi hanno perso dal 20 al 35% dell’ argento al loro primo lavaggio ed una marca ha perso la metà del suo contenuto d’argento già dopo i primi due lavaggi, andando a finire direttamente nell’ambiente. Molti corsi d’acqua si stanno riprendendo dagli alti livelli d’argento introdotti dall’industria fotografica durante il ventesimo secolo. I nuovi prodotti contenenti nanoparticelle d’argento possono risultare altamente tossici per i livelli d’argento che verrebbero così reintrodotti nei fiumi e nei laghi attraverso gli impianti per il trattamento delle acque.

    Le Nanoparticelle d'argento (NSP), sono tra i nanomateriali più attraenti, e sono stati ampiamente utilizzati in una vasta gamma di applicazioni biomediche, tra cui la diagnosi, il trattamento, la somministrazione di farmaci, il rivestimento dei dispositivi medici, e per la cura della salute personale. Con la crescente domanda di NSP in contesti medici, sta diventando necessario per una migliore comprensione dei meccanismi di interazioni biologiche NSP 'e la loro potenziale tossicità. In questa recensione, abbiamo prima introduciamo le vie di sintesi di PSN, tra cui fisica, chimica, e sintesi biologica o verde. Poi le uniche proprietà fisiochimiche di PSN, come antibatterico, antifungini, antivirali e attività anti-infiammatoria, sono discussi in dettaglio. Inoltre, vengono descritte alcune recenti applicazioni di NSP nella prevenzione, la diagnosi e il trattamento in campo medico. Infine, potenziali considerazioni tossicologici di NSP, sia in vitro che in vivo, sono trattate anche.


    Altre indagini che dimostrano i danni delle nanoparticelle d'argento sulle cellule potete trovarle nella sezione NANOPARTICELLE NEI COSMETICI di questo post.

    NANOPARTICELLE TITANIO
     Così, il nostro studio è stato progettato per esaminare la vitalità cellulare, apoptosi, stress ossidativo, capacità antiossidante, e l'espressione di citochine apoptotici in cellule di Sertoli primarie in coltura isolate da topi sotto esposizione TiO2 NP. I risultati hanno mostrato che l'esposizione TiO2 NP 5-30 mcg / ml hanno comportato la riduzione della vitalità cellulare, lattato deidrogenasi (LDH) rilascio, e induzione di apoptosi o morte in cellule di Sertoli.

    Altre indagini che dimostrano i danni delle nanoparticelle di titanio sulle cellule potete trovarle nella sezione NANOPARTICELLE NEI COSMETICI di questo post.
    NANOPARTICELLE DI CARBONIO

    Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici ed intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza usare tinte, sono tendenzialmente impiegate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, i dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causa danni ai polmoni, innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base.

    Ricerca sulla tossicità delle nanostrutture di carboinio sono state pubblicate dal Journal Physics con questa relazione:
    ... Questo documento illustra l'attuale ricerca sulla reattività e interazioni di nanoparticelle di carbonio con cellule biologiche in vivo e in vitro. Immagini ultrastrutturali dimostrano evidente  citotossicità cellulare umana di carbonio nanoparticelle caratteristica della membrana perossidazione lipidica, gene down regulation delle proteine ​​adesive, e aumento morte cellulare (necrosi, apoptosi).
    http://iopscience.iop.org/0953-8984/18/33/S34?fromSearchPage=true
    BJ Panessa-Warren et al 2006 J. Phys .: 
    Condens. Matter 18 S2185 doi: 10,1088 / 0953-8984 / 18/33 / S34



    NANOPARTICELLE DI ALLUMINIO
    Conosciamo già l'alta tossicità di questo metallo che può causare:anoressia, atassia, coliche, demenza, dispnea, esofagiti, gastroenteriti, epatopatie, nefriti, mialgie, psicosi e stanchezza...
    Una lista crescente di malattie neurodegenerative, tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (SLA), è fortemente correlata all'esposizione all'alluminio ambientale.
    Le nanoparticelle di alluminio non solo sono infinitamente più infiammatorie, ma possono anche facilmente penetrare nel cervello in vari modi, compresi il sangue e i nervi olfattivi nel naso. Studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello e che non solo sono le più colpite dalla malattia di Alzheimer, ma anche le prime ad essere colpite nel corso della malattia. 

    Veniamo esposti a nanoparticelle di alluminio in particolare dagli aereosol chimici irrorati dai cieli.
    il Dottor Russel L. Blaylock lancia l’allarme circa la Geoingegneria clandestina ed illegale, evidenziando i gravissimi pericoli collegati all’inalazione di nanoalluminio, uno dei tanti veleni contenuti nelle cosiddette “scie chimiche”: se non si riuscirà ad interrompere le criminali operazioni, la salute degli esseri umani e gli equilibri ambientali saranno compromessi in modo irreversibile.
    Normalmente, l'alluminio è scarsamente assorbito dal tratto gastro intestinale, ma il nanoalluminio viene assorbito in quantità molto più elevate. E' stato dimostrato che l'alluminio assorbito viene distribuito ad un numero di organi e tessuti che comprendono il cervello e il midollo spinale. L'inalazione del nanoalluminio sospeso nell'ambiente produrrà anche tremende reazioni infiammatorie nei polmoni, il che rappresenta un rischio significativo per i bambini ed adulti con asma e malattie polmonari.

    L'intossicamento inquanto metallo pesante avviene in tantissimoi modi :materiale per gli utensili da cucina, si diffonde nell’ambiente e di conseguenza nell’organismo umano,dall'acqua potabile, dalla raschiatura delle pentole, dalle fabbricazione di lattine e altri contenitori a base di alluminio, e tramite anche i farmaci antiacidi di uso comune come il Maalox caffè preparato in caffettiere di alluminio; foglio di alluminio per la conservazione e cottura dei cibi; aspirina tamponata, additivi (E173, E520, E521, E523 E541, E544, E545, E546, E554, E555 E556, E559)

    Qui parliamo però di NANOPARTICELLE... QUINDI

    Le principali fonti di nanoparticelle di alluminio sono da geoingegneria, vaccini, cosmetica, miscelato al combustibile.

    L’alluminio è stato aggiunto ai vaccini circa negli anni 90 nella convinzione che possa spronare l’organismo a produrre anticorpi per combattere le malattie. Ma l’alluminio è tossico, e molti comuni vaccini (antipneumococcico, esavalente, antitetanica e antiHPV) contengono dosi elevate.
    Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul cervello, dice un esperto sanitario Dr. Russell Blaylock (neurochirurgo, autore e docente universitario), causando danni al cervello nei bambini e l’insorgenza del Morbo di Alzheimer negli adulti.

    “L’alluminio è tossico. Un’avvincente ricerca ha dimostrato che l’alluminio è una neurotossina cumulativa, anche in piccole concentrazioni. Esso ha la tendenza a concentrarsi nell’ippocampo, una zona del cervello vitale per funzioni cruciali, tra cui apprendimento, memoria e comportamento“ afferma il Dr. Blaylock.

    “Recenti ricerche hanno dimostrato che l’alluminio nei vaccini sta producendo gravi problemi nel cervello dei bambini in via di sviluppo,” prosegue il Dr. Blaylock. “Le prove sono schiaccianti, ma molti medici e funzionari le ignorano.”

    Neurologist Warns Aluminum in Chemtrails Could Cause “Explosive Increase in Neurodegenerative Diseases”
    Da Russell L. Blaylock, MD 
    23 agosto 2012


    Miscelare nanoparticelle di alluminio al biocombustibile per avere una maggiore efficienza di combustione: l'idea è venuta a R. B. Anand, professore di Ingegneria meccanica del National Institute of Technology di Tiruchirappalli, in India, che l'ha messa in pratica con l'aiuto del suo collaboratore, J. Sadhik Basha.

    Grazie all'elevato rapporto superficie/volume, infatti, le nanoparticelle offrono una notevole reattività e possono essere quindi catalizzatori molto efficienti; oltre a ciò, possono incrementare il mescolamento di aria e combustibile, portando ad una combustione migliore.

    NANO PARTICELLE DI BARIO


    I suoi effetti sulla salute dipendono dalla solubilità dei composti in acqua: i composti di bario che si dissolvono in acqua come i solfati ed i carbonati possono essere nocivi per la salute. Notevoli quantità di bario assorbito dal corpo umano possono causare paralisi ed in alcuni casi persino la morte; anche senza arrivare a conseguenze così estreme, concentrazioni elevate di bario possono indurre in una persona difficoltà di respirazione, variazione del ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna, irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, gonfiamento di cervello e fegato, danni a cuore e reni.
    Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all'origine di ictus
    a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed all'infarto miocardico.
    Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Medical Hypotheses da Mark Purdey (un allevatore autodidatta che ha studiato i complessi meccanismi biochimici del cervello) ha messo in evidenza una relazione tra alti livelli di contaminazione da bario ed alcune malattie degenerative, tra cui la sclerosi multipla, la TSE (encefalite spongiforme trasmissibile) e la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Questo è uno stralcio del pensiero di Purdey, non accettato dalla comunità scientifica:

    “Livelli elevati di argento (Ag) e di bario (Ba) e di stronzio (sr)… sono stati riscontrati nei terreni e nei pascoli dei cervi che crescono nelle zone di maggior concentrazione di Chronic wasting disease (CWD – Malattia del dimagrimento cronico) in America del Nord, rispetto alle zone dove la CWD ed altre encefalopatie spongiformi trasmissibili non sono state segnalate. Si pensa che gli alti livelli di Ag, di Ba e di Sr provengano da fonti inquinanti sia geochimiche sia artificiali originate dalla diffusa pratica di irrorazione aerea, per inseminare le nubi con nuclei di cristalli di Bario o Argento per produrre pioggia in queste regioni aride dell’America del Nord, dalle irrorazioni atmosferiche con aerosol a base di Ba per migliorare la rifrazione nelle trasmissioni di segnali radio e radar, così come la diffusione di fanghi di Ba residui dei pozzi di gas/petrolio all’interno dei pascoli”.

    Resoconti della NCBI consultabili

    Hum Exp Toxicol 0960327115579208, first published on March 31, 2015

    I linfociti umani svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario, e può alterare il livello di antiossidanti quando esposto a NP. Individuazione delle NP pericolose è stato fatto utilizzando in test di tossicità in vitro e questo studio si concentra principalmente sulla citotossicità comparativo in vitro e genotossicità di quattro diversi NP compreso il cobalto (II, III) ossido (Co3O4), ferro (III) ossido (Fe2O3), biossido di silicio (SiO2), e ossido di alluminio (Al2O3) sui linfociti umani. I Co3O4 NP hanno mostrato di ridurre la vitalità e aumento dei danni della membrana cellulare seguita da Fe2O3, SiO2 e Al2O3 NP in modo dose-dipendente dopo 24 h di esposizione a linfociti umani cellulare. Lo stress ossidativo è stata evidenziata in linfociti umani dall'induzione di specie reattive dell'ossigeno, perossidazione lipidica, e l'esaurimento di catalasi, glutatione ridotto, e superossido dismutasi. I Al2O3 NP hanno mostrato i danni al DNA minimo se confrontato con tutti gli altri NP. Aberrazione cromosomica è stata osservata a 100 mg / ml se esposti a Co3O4 NP e Fe2O3 NP. L'alterazione del livello di antiossidanti causato danni al DNA e di aberrazione cromosomica in linfociti umani.


    Nanoparticelle di ossido di alluminio (Al2 O3 NPS) sono sempre più utilizzati in diverse applicazioni che ha sollevato preoccupazioni sulla loro sicurezza. Studi recenti hanno suggerito che lo stress ossidativo Al2 O3 NP indotto può essere la causa della tossicità di alghe, Ceriodaphnia dubia, Caenorhabditis elegans e Danio rerio .....Copyright © 2015 John Wiley & Sons, Ltd.


    Vi propongo diverse analisi di laboratorio e articoli di giornale che mostrano come da Orvieto
    a Firenze a Genova l'acqua piovana presenta massiccie quantità di metalli pesanti come
    l'alluminio e il bario che il nostro corpo riesce a tollerare solo in bassissime concentrazioni.
    I composti di bario che si dissolvono in acqua possono essere nocivi per la salute umana

    NANOMETALLI ==> ALTRE PATOLOGIE

    Gatti e Montanari scrivono ancora in Nanodiagnostic

    La nostra scoperta delle nanopatologie nasce proprio da un caso che pareva insolubile: un soggetto che da otto anni e mezzo soffriva di febbri intermittenti e di una compromissione che pareva irreversibile di fegato e reni restando senza diagnosi e, di conseguenza, senza una terapia efficace. Fu accorgersi che tutto originava da una doppia protesi dentaria che il soggetto, consumandola perché malfatta, ingeriva sotto forma di particelle a risolvere il caso.
    Ma di situazioni patologiche senza diagnosi e, per questo, senza cura ne abbiamo risolte diverse. Tra gli esempi una vasculite di cui non si trovava la causa e un caso di Morgellons. Con molta probabilità anche non pochi casi di sensibilità chimica multipla potrebbero trovare una spiegazione riguardo l’origine scatenante e, forse, una terapia idonea.


    Il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. 
    Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento
    dell'organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il dottor Karyo. Questi filamenti, contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il D.N.A. di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un insetto.
    Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all'uranio e all'etilene dibromide,
    quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo,
    può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno,
    tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.

    DOVE POSSIAMO TROVARE LE NANOPARTICELLE TOSSICHE,PRINCIPALI FONTI
    • ESPLOSIONI (MILITARI)
    • COMBUSTIONE
    • SCIE CHIMICHE
    • ALIMENTARE
    • COSMETICA
    • MEDICINALI
    • VACCINI
    • MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
    • RIVESTIMENTI E PRODOTTI
    Il fatto di fondo che deve far riflettere è a prescindere.. ovvero non importa la fonte, l'origine .. ma che una volta entrate nell'organismo queste nanoparticelle di bario, ferro, cobalto, ferro ,zirconio titanio, ossido di zinco, nanopolimeri qual si voglia, il percorso è sempre quello.. sangue,organi,sedimentazione...trasformazione della cellula,..QUINDI PATOLOGIA

    La dott.ssa Gatti e suo marito hanno anche scoperto che oltre le PM10, le particelle prodotte ad esempio dalla combustione delle auto che assimiliamo quotidianamente, che fortunatamente possono essere espulse dal nostro sistema immunitario, esistono le PM1 e PM2, nanoparticelle che il nostro organismo non riesce a filtrare ed espellere che si insinuano in ogni tessuto del nostro corpo: dopo un'ora dall'inalazione, si trovano già in circolazione nel sangue. Questo avviene perché la dimensione della particella PM1 è perfettamente sferica e riesce a integrarsi all'interno dei nostri globuli senza essere scoperta dal nostro sistema immunitario, mentre il PM10 ha una struttura più grezza, qualche sua parte “sporge” dal globulo, viene riconosciuta dalle nostre difese ed espulsa. Una volta assimilate dal nostro organismo, le nanoparticelle PM1 e PM2 non verranno mai più espulse, si “attaccheranno” ai nostri organi per decenni e ci accorgeremo della loro presenza solo quando si sarà formato un tumore.

    Nanometalli da Esplosioni

    Quindi derivanti da particolato da esplosione... in altre parole ancora :URANIO IMPOVERITO.
    La professoressa Gatti insegna che due specie di particelle sono prodotte durante l'impatto di un ordigno contenente un dardo all'uranio 238: particelle radioattive e particelle di leghe di metalli non radioattivi, forgiate durante la brutale combustione del punto di perforazione. Sono queste ultime che entrano nel corpo dei soldati, attraverso inalazione, quando si trovano nel mezzo di una nube composta da nanometalli.

    Troppe ed inspiegabili le patologie che colpivano i militari di ritorno dalle guerre..I problemi più frequenti e vistosi erano l’insonnia, l’irrequietezza e la difficoltà di memoria a breve,sindrome da fatica cronica, ma a volte c’è altro, e quell’altro è cancro. Per anni a livello ufficiale si pretese che tutto ciò non fosse vero. Poi la verità uscì e i tribunali cominciarono a sentenziare a favore dei reduci ammalati o delle famiglie di reduci morti.
    L'uranio impoverito è un metallo di scarto nucleare utilizzato nei proiettili e nelle bombe perchè ha una grande capacità di perforazione.

    L'uranio impoverito genera un'alta temperatura quando subisce un'urto grazie al contatto con l'ossigeno atmosferico..
    La temperatura raggiunta supera i 3.000 °C ed è sufficiente a far vaporizzare almeno in parte l’obiettivo. Il bersaglio quindi si frantuma ma non solo.. le molecole che lo compongono si rompono fino alla forma atomica..infinitesimale.

    Non appena quegli atomi o quelle piccole molecole scagliate lontano dall’esplosione raggiungono una zona più fredda si condensano per formare particelle. Queste restano sospese in aria e vengono inalate da chi è eventualmente presente, venendo pure ingerite dopo essere cadute su frutta, verdura e cereali usati poi come alimenti. Da qui le patologie.

    L'uranio impoverito è l'apice.. ma abbiamo altri materiali che si comportano nello stesso modo vedi il tungsteno...ma in generale tutti i materiali esplosivi, anche se raggiungono temperature inferiori.

    Se nei luoghi comunemente inquinati dove non ci sono attività belliche le patologie impiegano tempi a volte anche molto lunghi a manifestarsi, non così per le zone di guerra. 
    Là le quantità e le concentrazioni di particolato sono altissime e, di conseguenza, il soggetto rischia di esserne rapidamente attaccato. Così le patologie diventano evidenti a volte anche nel giro di pochi mesi.

    La Dott.ssa Gatti per due legislazioni è stata Consulente della Commissione Senatoriale.
    Dopo le sue esposioni il Ministero della difesa ha concordato con le sue ricerche deliberando per la prima volta con DECRETO 18 DIC.2008 che ai Militari entrati in contatto con queste nanoparticelle durante la guerra veniva riconosciuto LO STATO DI SERVIZIO,quindi pagate le spese mediche.





    Grazie alla dottoressa Gatti ed al Maresciallo Domenico Leggero (che ha portato davanti alla dottoressa i casi..) si è dimostrato che nei Militari ,esposti ad esplosioni, erano presentinanoparticelle di metalli pesanti come antimonio cobalto adesa ad un globulo rosso (dichiarato poi affetto da Sindrome del Golfo), nanoparticella di zirconio (un materiale che solitamente non troviamo nel nostro inquinamento ambientale, la particella, di circa 50 nanomicron, e` stata individuata dentro un cancro dello stomaco di un militare) Dal punto di vista tecnico e fisico, riprodurre in laboratorio una simile particella e` molto difficile, la dottoressa l’ha trovata dentro una persona.

    Per creare una particella così piccola ,dice la Gatti " devo produrre temperature superiori ai 2.000 gradi, quindi devo possedere una tecnologia di laboratorio molto sofisticata. Come faceva, allora, questo soldato ad averla dentro lo stomaco? Da dove viene? La nostra ipotesi e` che queste nuove particelle siano state generate durante una combustione ad altissima temperatura."

    Sappiamo che ci sono delle bombe che effettivamente producono una temperatura molto elevata. Ad esempio, la combustione dell’uranio impoverito sviluppa una temperatura nel target di circa 3.000 gradi, che aerosolizza tutta la materia coinvolta. Effettuando un esame su un campione di tessuto midollare, nella parte piu` interna, dove si formano i globuli rossi, ha riscontrato la presenza di una pallina di ferro, che dimostra che vi e` stata una combustione. Un altro esempio e` tratto da un linfoma non Hodgkin, sempre di un soldato, che presenta delle nanoparticelle (che si vedono a malapena) di acciaio. Trovareparticelle di acciaio, che sono tossiche e non biocompatibili, disseminate dentro al tessuto midollare ci deve far riflettere e dimostra che il tessuto reagisce alla presenza delle polveri come corpi estranei.
    Ancora..in un adenocarcinoma del pancreas lo ha ritrovato pieno di microparticelle molto piccole (piu` piccole di un globulo rosso) e di nanoparticelle di tungsteno, il componente del filo della lampadina: trovarlo nel pancreas non e` normale.
    E` interessante constatare l’esistenza di agglomerati di nanoparticelle, singole particelle di mercurio, selenio e zolfo, sostanze davvero tossiche. Purtroppo queste particelle non sono state filtrate da nulla, ma sono andate direttamente nel rene di questo soldato ed anche in altri siti dove si sono depositate. Si parla infatti di patologie multiorgano.
    Corpi estranei di zirconio, cloro e calcio. Alcune volte abbiamo composizioni dielementi strani, vale a dire che non si trovano negli handbook dei materiali !!!


    La presenza di particelle di piombo bismuto in uno sminatore. Si tratta di particelle molto tossiche. La presenza di nanoparticelle di argento iodio all’interno di una vescica.(usato nelle cloud seeding come abbiamo visto) Quando nel comune di Pancevo si alzo` una colonna di detriti di 800 metri che si muoveva verso i quartieri americani, questi ultimi pensarono che respirare quella polvere non fosse una cosa buona e quindi si levarono in volo e bombardarono la nube con ioduro di argento, inquinando il Danubio fino al Mar Nero. Questo e` quanto si legge in vari rapporti, non e` un segreto. Cio` spiega la presenza nella vescica di questo militare di alto grado dello ioduro di argento, oltre ad altri metalli pesanti.

    I militari che ritornano malati dalla guerra non lo sono per la radioattività dell'Uranio impoverito, di per se poco radioattivo, ma perchè inalano le polveri causate dall'esplosione di bombe ad alte temperature..che possono essere di uranio ma anche tungsteno etc.(Purtroppo con la donazione e spostamento del Microscopio all'Università di Urbino, che non ha neppure le attrezzature e locali adatti per la gestione di nanopatologie, i militari italiani si sono visti eliminare la possibilità di usufruire delle indagini necessarie per il riconoscimento della loro patologia in corrlazione all'esposizione di particolato metallico e quindi alo stato di servizio!!)

    Tanti militari esposti a 6 mesi di missione dopo 7-8 anni muoiono.

    Sono 2358 i casi rilevati, 170 sono già deceduti..150/200 casi sono stati diagnosticati e riconosciuti grazie a nanodiagnostic.. tutto il resto GRAZIE A QUESTA TRUFFA E POTERE DELLE LOBBY sono in balia del loro destino senza un minimo di riconoscimento...Perchè comunque la morte è certa.. ma almeno giustizia era giusto che venisse fatta!!

    A Sarajevo non esiste il registro tumori ma dai suoi dati risulta che il linfoma di

    Hodgkin ha avuto due recrudescenze nel '92-'93 e nel '97-'98. Oltretutto l'ematologa
    racconta che in passato non le era mai successo di trovare delle leucemie in pazienti
    di 75 anni, mentre nel 1999 è capitato a più riprese.
    Si tratta di sensazioni di medici che sono nient'affatto superficiali o dettate magari
    dall'emotività. Sono professionisti seri, abituati a lavorare su una popolazione che
    conoscono molto bene e, comunque, le differenze tra mortalità prima, durante e dopo
    la guerra sono ben evidenti, pur non avendo riscontri quantitativi.
    Rispetto ai picchi evidenziati dalla Bilalovic se quello del '97-'98 potrebbe essere
    spiegabile come conseguenza del rilascio di polveri belliche, perché quello del
    1992-'93? Sappiamo che a Sarajevo l'inquinamento industriale era praticamente
    nullo: non funzionava alcuna fabbrica, eccetto quella del tabacco e non circolavano le
    auto per mancanza di benzina.
    Poi mi ha raccontato un fatto. Durante l'assedio non c'era da mangiare, ci si poteva
    muovere poco da casa, e lei coltivava delle verdure sul suo balcone. Un giorno dice di
    aver trovato delle bollicine bianche che "friggevano" sulle foglie della bietola che poi,
    nel giro di due giorni, è morta. Poi mi ha raccontato che, per scaldarsi, bruciavano di
    tutto, dai copertoni delle auto alla para delle scarpe. A questo punto le ho chiesto se
    c'era dell'inquinamento in città e quando mi ha detto che da casa sua, in collina, si
    vedeva la città sempre avvolta in una nebbia giallina, ho cominciato a fare dei collegamenti.
    La gomma vulcanizzata contiene zolfo che, bruciando, diventa SO2 (ndr: anidride
    solforosa o più correttamente biossido di zolfo) il quale, rilasciato nell'atmosfera,
    produce appunto nebbia giallastra. Oltretutto queste gomme non riescono mai a
    bruciare completamente e producono polveri, acido solforico, acido solfidrico e tanti
    altri composti che, quando si posano sulle piante, le fanno "morire". Quindi attraverso
    i suoi racconti ho trovato un riscontro inaspettato alla teoria delle polveri.
    Poi ha aggiunto un altro aspetto interessante. L'ematologa non si spiegava come mai
    alcuni soggetti di linfoma di Hodgkin del '92-'93 si sono salvati pur non avendo
    medicine per curarli, mentre mi ha detto che di quelli ammaliatisi nel 1998, nonostante
    tutte le medicine a disposizione, è difficilissimo riesca a salvarne qualcuno.
    Personalmente, anche qui è possibile dare una spiegazione. Perché nel 1992
    l'inquinamento era legato a polveri composte di carbonio e zolfo, ma essenzialmente
    degli idrocarburi. Il nostro organismo possiede meccanismi spesso enzimatici in grado
    di distruggere questi composti, mentre non possiede quelli per distruggere i composti
    essenzialmente metallici di queste polveri di guerra. Pertanto ho trovato una
    conferma ulteriore alla mia teoria, al di là delle mie più fervide fantasie, perché prima,
    di parlare con lei, di quell'inquinamento a Sarajevo non sapevo nulla.


    NON SOLO GUERRE... questa contaminazione vale anche per i poligoni di tiro...o dove si testano armi belliche.

    storica sentenza che riconosce il risarcimento dei danni per uranio impoverito


    Inquinamento bellico ambientale
    Queste bombe ad alta tecnologia, come quelle al tungsteno o all’uranio impoverito (ma ve ne sono delle altre), creano un inquinamento bellico di tipo nuovo che puo` contaminare il paesaggio attorno alla zona bombardata, l’erba, le pecore, le mucche.
     Le mucche, infatti, mangiano l’erba e possono essere contaminate, facendo cosı` entrare quegli inquinanti nella catena alimentare. Ne deriva che mangiando quella carne, quel latte o quel formaggio si possa forse acquisire per via indiretta l’inquinamento bellico. Occorre tenere sempre presente questa evoluzione dell’inquinamento bellico.

    Questo inquinamento e` molto particolare, perche´ non si ferma ai tessuti: le nanoparticelle in questione vanno direttamente all’interno della cellula.. Questi elementi non si fermano sulla membrana della cellula, ma entrano direttamente nella cellula con un’alta probabilita` di interagire direttamente con il DNA.
    Con il progetto europeo che Gatti ha coordinato, (Dipna sulla nanotossicologia ed era finalizzato a verificare i meccanismi di tossicologia di certe polveri molto piccole) ha inoltre proprio constatato come queste cellule invase NON MUOIONO!! restono vive... e si riproducono deviate in modo errato!!
    Lo scenario gia`descritto molti anni fa: su Internet ho trovato un rapporto della base militare americana di Eglin, in Florida, dove nel 1978 venivano testate nel deserto del Nevada le prime bombe ad uranio impoverito. Erano state poste delle paratie al fine di misurare le temperature al momento dell’esplosione per capire che cosa si sprigionava dalla combustione. Ebbene, sono state trovate le stesse particelle sferiche

    Sperma contaminazione

    Queste nanoparticelle sono state ritrovate anche  nello sperma. Analizzando lo sperma di alcuni di questi soldati sono stati individuati  piombo, cloro e cromo. .. sperma contaminato e tossico che viene "donato" alla donna. In Italia non se ne parla, ma in America l’argomento viene trattato perche´ le mogli di molti soldati hanno sviluppato la cosiddetta burning semen disease, ovvero la sindrome del seme urente. Dopo l’atto sessuale la donna ha problemi di bruciori che non vanno via con nulla e che tendono ad aumentare, e in casi di rapporti ripetuti ci possono essere anche dei sanguinamenti che non sono mestruazioni e non cessano con alcun farmaco, essendo dovuti all’infiammazioneprovocata da queste particelle tossiche

    Trasmissione al feto

    Le polveri sottili vengono trasmesse anche dalla madre al feto e quindi ovviamente possono dare origine a feti malformati.
    Analizzando fegato, rene e così via di un feto malformato sono state trovate nanoparticelle di ferro-cromo e acciaio: sostanzialmente, l’inquinamento che era dentro il sangue della madre e` passato attraverso la circolazione fetale ed e` stato trasmesso al feto. E` evidente che queste tre nanoparticelle producano un impatto molto più grande su un essere piccolissimo piuttosto di quello che producono su una persona adulta.

    Sempre la dottoressa Gatti relaziona che "E` stato poi rilevato un aspetto molto particolare, unico nelle mie ricerche: nel cuore del feto e` stata trovata una particella grande di forma sferica e particelle piccole, sempre sferiche; inoltre, e` stata riscontrata la presenza di ferro-manganese con un po’ di silicio. Ho trovato una particella molto simile nell'inquinamento ambientale della stessa città dove abitava la signora, perché l’Arpa mi ha dato i filtri che ogni giorno raccolgono le polveri ambientali. La particella che ho definito «grande» e` in realtà più piccola di un globulo rosso (mentre le altre sono ancora più piccole). I casi che vi ho esposto testimoniano pertanto il passaggio, la traslocazione di polveri molto sottili."

    Tralasciando i casi bellici questi meccanismo come detto avvengono anche attraverso inquinamento, aerosol con scie chimiche,contaminazione da tessuti,creme,vaccini,medicinali...

    Quando le nanoparticelle entrano in contatto con la cellula non rimangono fuori, ma possono in qualche maniera lederne le pareti e soprattutto penetrarvi. Porto l’esempio di mitocondri forse affetti da stress ossidativo a causa della presenza di nanoparticelle. Abbiamo riscontrato nanoparticelle a contatto con una cellula di DNA che si sta dividendo: i due pezzi di DNA formeranno due cellule diverse, una sana e l’altra deformata per la presenza fisica delle nanoparticelle, che possono interagire direttamente con geni del DNA. A mio avviso le nanoparticelle, come abbiamo visto, possono provocare malformazioni a tutti i livelli: vegetale, animale e umano. In un nostro esperimento abbiamo visto che i ricci di mare, in presenza di acque contenenti nanoparticelle, possono avere dei problemi.

    L'esposizione a nanoparticelle Carbon nero durante lo sviluppo fetale media e tarda induce l'attivazione immunitaria nei topi prole di sesso maschile. Questi dati suggeriscono che l'esposizione respiratoria al CB-NP durante la gestazione media e tarda può avere effetti allergici o infiammatori nella prole di sesso maschile, e può fornire le prime informazioni sul potenziale immunotossicità per lo sviluppo di nanoparticelle.

    INCENERITORI E COMBUSTIONE

    Queste NANOPARTICELLE TOSSICHE  inquinanti derivano ANCHE DA inceneritori  - cosiddetti termovalorizzatori - che buttano nell'aria migliaia di migliaia di tonnellate di polveri sottilissime terribilmente patogeniche. Ma è altrettanto vero che polveri di questo genere vengono dal traffico, vengono dalle fonderie, vengono dai cementifici, spesso utilizzati come inceneritori, vengono da tantissime fonti di inquinamento.

    Sempre grazie al duo Montanari Gatti è stato possibile dimostrare la patogeneicità dei nanomateriali,grazie, come già accennato ad microsopio elettronico a scansione ambientale del costo di oltre 350.000 euro, che gli fu tolto nel giugno 2006 "perché dava fastidio a qualche personaggio all'interno dell'università che non gradiva queste ricerche".
    Parole di Montanari. "Scoperchiare certi pentoloni in cui bollono inceneritori, acciaierie e centrali
    elettriche ad olio pesante, e fare ombra a tromboni e pseudoscienziati sono attività che non
    attirano simpatie." 

    "Gatti e Montanari hanno scoperto i meccanismi con cui le nanoparticelle prodotte dalle combustioni
    sono capaci di uccidere,come funziona la truffa scientifica che sta dietro gli inceneritori,
    che cosa viene scaricato nell’ambiente dai tre milioni di tonnellate di oli pesanti bruciati ogni
    anno da una centrale elettrica e un sacco di altre cosette che hanno aperto una strada del tutto
    nuova nel campo della medicina." 

    “Termovalorizzatore” è una parola buffa che non ha riscontro in nessuna lingua, inventata da
    chi cerca di gabbare il contribuente rendendogli accettabile un prodotto improponibile. È dal
    1786, da quando, cioè, Lavoisier scoprì il principio di conservazione della massa che la scienza
    sa dell’impossibilità di distruggere un solo grammo di materia. Dunque, non esistono dubbi sul
    fatto che gli inceneritori - ché quello è il nome di quegli impianti - sono basati sul gioco di
    prestigio di rendere invisibili all’occhio i rifiuti. Se, poi, si considera che, per motivi tecnici, ad
    ogni tonnellata d’immondizia trattata va aggiunta un’altra tonnellata di sostanze chimiche
    (metano, carbone, acqua, ammoniaca, bicarbonato, calce, ecc.), risulta chiaro che la massa di
    ciò che viene immesso nell’ambiente è doppia rispetto a quella che si sarebbe dovuto far
    “scomparire”. Poi, come è noto in campo scientifico, la combustione genera nella maggior parte
    dei casi prodotti ben più tossici se paragonati a quelli di partenza. Dunque, raddoppio dei rifiuti
    di fatto presenti nell’ambiente e rifiuti resi più aggressivi. 

    I danni causati dal particolato generato da combustione riguarda l'ambiente,la flora,la fauna.. e non per ultimo l'uomo.

    Come per le scie chimiche si tratta di particolato, di nanomateriale che si deposita ovunque e viene respiranto, assorbito.
    Quindi nanometalli che entrano nella catena alimentare e tutto quello che ne consegue, come abbiamo ampiamente letto.

    Nanoparticelle nella Catena alimentare

    Ricerca pubblicata dalla  rivista scientifica «Folia Histochimica  et Cytobiologica»

    Metalli pesanti. Contaminati anche i bovini
    Written by Renato Ventura
    Friday, 30 July 2010 06:38 

     «Gli esami sui bovini - spiega - sono iniziati qualche anno fa dall’osservazione casuale di
    lesioni sospette negli animali, nel corso di un lavoro in alcuni mattatoi. Abbiamo quindi deciso di
    prendere in esame i bovini come specie sentinella per rilevare segni di rischio ambientale
    nell’area di Taranto».
     L’analisi ha riguardato 183 bovini. Le ispezioni hanno dato risultati che attendono ancora la
    pubblicazione, ma Anna Morelli non esita a parlare di elementi «che fanno riflettere». Per esempio in 60 bovini è stata accertata la presenza «di lesioni marcate dovute a depositi di metalli
    pesanti a livello polmonare o linfonodale».
    Le nanoparticelle rilevate sono:carbonio, alluminio, silice,ferro e titanio

    La crescente presenza di nanomateriali nei prodotti di consumo,(dai vestiti,rivestimenti antimicrobici, ai dentifrici...) grandi quantità di nanoparticelle viene quindi ad essere rilasciata, entrando nell'ecosistema.

    Qui uno studio interessante sui danni delle nanoparticelle di argento sulla Daphnia magna, un crostaceo che fa da vero filtro nell'acqua dolce...  è uno degli organismi più sensibili utilizzati in esperimenti di ecotossicità e  considerato un organismo di prova standard per i protocolli standard della US Environmental Protection Agency (EPA) .

    A Singapore hanno avviato uno studio in vivo di tossicologia per esaminare nanoargento in un modello di zebrafish.
    Conclusione:
    "Grazie alla vasta gamma di applicazioni di nanoparticelle nei prodotti commerciali, è certo che tali particelle finiranno in ambiente attraverso lo smaltimento incontrollato dei rifiuti" Il dottor Suresh Valiyaveettil racconta Nanowerk. "Pertanto, è importante imparare e valutare l'impatto di tali nanoparticelle sull'ambiente il più presto possibile. Il nostro lavoro mette in evidenza i rischi potenziali di nanoparticelle d'argento in animali acquatici come il pesce zebra. Abbiamo usato zebrafish come sistema modello per la sua veloce biologia dello sviluppo e la struttura corpo trasparente. Gli embrioni di zebrafish esposti a nanoparticelle d'argento hanno mostrato deposizione di particelle in organi vitali come il cervello ed esposte a gravi difetti di sviluppo ".

    Valiyaveettil, professore associato presso il Dipartimento di Chimica presso l'Università Nazionale di Singapore (NUS), insieme ai collaboratori di NUS, ha pubblicato i suoi risultati e il 14 maggio 2008 edizione online di Nanotecnologia ( "Tossicità di nanoparticelle d'argento nei modelli zebrafish" ) .

    In questo lavoro, gli scienziati hanno descritto le loro scoperte che gli embrioni nanosilver trattati presentavano difetti fenotipici, funzioni fisiologiche alterate, cioè bradicardia, curvature assiali e degenerazione di parti del corpo.
    "L'obiettivo del nostro lavoro è quello di comprendere il ruolo di nanoparticelle nei sistemi viventi, in particolare, come si fa nanoparticelle interagiscono con biomolecole quali le proteine ​​e DNA all'interno di una cellula e quali sono le conseguenze di tali interazioni", spiega Valiyaveettil. "Speriamo di capire le conseguenze dell'esposizione di nanoparticelle di organismo vivente e sviluppare metodi adeguati di smaltimento dei rifiuti (, laboratorio di ricerca industriale, prodotti commerciali, ecc), in modo che l'equilibrio dell'ecosistema non è contestato dalla nanotecnologia."

    All'inizio dell'anno scorso l'EPA statunitense ha stabilito che le macchine lavare i vestiti che utilizzano ioni d'argento come disinfettante dovranno essere registrato come pesticida ( le prime restrizioni federali sulle nanotecnologie potrebbero essere in arrivo?? ). La mancanza di regolamentazione ha anche portato ad una drammatica richiesta da gruppi di attivisti di vietare completamente la vendita di prodotti nanoargento ( gruppi di file un'azione legale per EPA per fermare la vendita di oltre 200 prodotti nanoargento ).
    NANO-INGEGNERIA

    In questi casi che sto per analizzare entra in gioco invece la nanotecnologia.. ovvero lo studio dell'uomo.
    • SCIE CHIMICHE
    • ALIMENTARE
    • COSMETICA
    • MEDICINALI
    • VACCINI
    • MATERIALE TECNOLOGICO E TESSUTI
    • RIVESTIMENTI E PRODOTTI
    Prima un piccolo preambolo, cosa è la nanotecnologia e perchè si cerca di sviluppare questo settore:

    Le nanoscienze costituiscono il punto di incontro di discipline diverse che vanno dalla fisica
    quantistica alla chimica supramolecolare, dalla scienza dei materiali alla biologia molecolare e rappresentano una realtà ormai affermata nel mondo della ricerca. Le nanotecnologie, che sono invece ancora nella fase iniziale del loro sviluppo, puntano a sfruttare e ad applicare i metodi e le conoscenze derivanti dalle nanoscienze. Esse fanno riferimento ad un insieme di tecnologie, tecniche e processi che richiedono un approccio multidisciplinare e consentono la creazione e utilizzazione di materiali, dispositivi e sistemi con dimensioni a livello nanometrico. Le prospettive associate alla nanotecnologie derivano dal fatto che, a questi livelli di dimensioni, comportamenti e caratteristiche della materia cambiano drasticamente.

    Vantaggi
    Le nanotecnologie permettono di migliorare i processi di produzione o di ottenere prodotti più resistenti, più leggeri, più duraturi o addirittura con proprietà nuove rispetto ai prodotti tradizionali. L’efficienza della produzione può essere migliorata ad esempio dall'integrazione di tecnologie nano direttamente nel processo di fabbricazione di un oggetto
    (ad esempio rivestimento con film sottili inserito direttamente nella catena di montaggio).

    Potete sfogliarvi questo depliant illustrativo... rimarrete esterrefatti di quanti usi vengono fatti dei nanometalli...,ovviamente non prende in considerazione le scie ed irrorazioni climatiche di cui parlerò dopo, separatamente.

    Quindi leggerete di come la Commissione Europea stanzi finanziamenti per lo sviluppo di questi materiali e poi stanzi finanziamenti come alla Gatti che ricerca come i nanometalli siano patogeni..e poi ,visto che lo dimostra... viene boicottata affinché non possa più lavorare su tessuti patogeni...


    Antonietta Gatti e Stefano Montanari fanno ricerca da anni sulla patogenicità delle micro e nanoparticelle inorganiche, cioè sulla capacità di polveri inorganiche di indurre delle malattie.

    Hanno messo a punto un metodo di ricerca nell'ambito di un progetto europeo chiamato Nanopathology, che è terminato nel 2005, hanno esaminato diverse centinaia di prodotti

    alimentari che sono risultati inquinati da nanoparticelle e hanno fatto questo al fine di denunciare che la legge non fa assolutamente niente per regolare questo inquinamento.

    Come si producono le nanopolveri?
    Si producono con metodologie top-down, macinando polveri metalliche più grandi
    (ball milling): con questa tecnica si ottengono leghe, ad esempio quelle a base di alluminio
    o titanio, usate nella componentistica aerospaziale o in articoli sportivi. Altrimenti si possono usare le tecniche bottom-up: per evaporazione termica, bombardamento di particelle (sputtering),
    tecniche chimiche, metodi laser (si spara un raggio laser su un gas o un solido, creando
    dei nuclei intorno ai quali si formano le polveri, modificando la miscela di gas e altri parametri si
    possono controllare composizione e dimensioni delle nanopolveri).
    Le nanopolveri metalliche sono impiegate come materiale di partenza per ottenere metalli e leghe con caratteristiche particolari, ma anche disperse in soluzioni e matrici per rendere più resistenti altri materiali.

    GEOINGEGNERIA CLANDESTINA

    RICONOSCETE QUESTI CIELI?

    Per chi è scettico inizio con questa
    Conferenza di Rosalind Peterson alle Nazioni UniteALLE NAZIONI UNITE:

    Rosalind, tecnologa agricola, ha lavorato per il Dipartimento dell’Agricoltura americano fondando nel 2006 la Coalizione per la Difesa dell’Agricoltura (Agriculture Defense Coalition),  è stata invitata ad affrontare questa conferenza a causa del suo lavoro di ricerca nel settore agricolo in materia di cambiamento climatico, oscuramento globale, e sugli effetti delle nuvole artificiali e dei programmi sperimentali di modificazione del clima in materia di agricoltura.

    Il video dell’intervento di 17 minuti, sottotitolato in italiano, mostra in maniera chiara quello che sta accadendo sopra le nostre teste, gli interessi economici delle multinazionali, dei pericoli per la salute dell’uomo, degli animali e delle piante, i risultati sull’inquinamento dell’acqua e del suolo.




    Leggo testualmente il punto T della RELAZIONE sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera
    Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa
    Relatrice: on. Maj Britt Theorin
    Relatore per parere*
    on. Olsson, commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela
    dei consumatori (*Procedura "Hughes") 14 gennaio 1999
    • T. considerando che, malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell'ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP con base in Alaska

    Leggete con attenzione questo documento, sebbene molto lungo e vi renderete conto da soli di tante cose, della rete di collegamenti e di quanto sapere nascosto...


    Lo sconvolgimento climatico artificiale è la punta dell'iceberg di tutta una serie di motivazioni differenti.
    Le due motivazioni di più facile e basilare comprensione sono che tutta la nuova tecnologia (dell'ultima decina di anni) prende in considerazione l'esistenza  di satelliti e radar che funzionano sul range delle microonde.
    I vecchi satelliti (alcuni funzionano ancora) erano a base infrarossi quindi molto meno preciso.. per questo l'aeronautica civile e militare preferiscono di gran lunga quello a microonde.
    Questo comporta che in presenza di umidità elevata, quindi di perturbazioni o nuvole ricche di acqua i radar non riescono a scannerizzare bene il suolo sotto le nuvole.

    Secondo  il progetto RFMP( Unoschermointerattivo,Deployable Interactive DataWall,collegato ad un elaboratore che ha un sistema di programmi complesso,consente di visualizzare qualsiasi
    zona della terre di analizzare anche la più piccola zona remota del mondo,grazie ad un sistema radar che ha punti di trasmissione e di ricezione in varie località sparse nel pianeta) e VRTPE si prevede per motivi militari la scannerizzazione 3D del suolo tramite satelliti e radar..e come detto se c'è troppa umidità i radar funzionano male..

    Come risolvere questo drammatico inconveniente?

    Disperdendo particolato di BARIO,ALLUMINO E MAGNESIO

    Le scie rilasciate a bassa quota servono per questo ( e per tanti altri motivi collegati come una fitta ragnatela..ma ora a noi interessa cosa piove dal cielo..)
    Nell'aereosol che ci viene propinato usano il TRIMETILALLUMINIO il quale legandosi con l'ossigeno lo risucchia, risucchia proprio l'umidità e per convesso forma la schiuma bianca.. la scia.
    Al passaggio sono state rilevate variazioni dal 90% che precipitano al 20% !!

    Geoingegneria e cambiamento climatico

    La capacità di generare precipitazioni, nebbie e tempeste sulla terra per modificare le condizioni meteorologiche,quindi la produzione di condizioni meteorologiche artificiali, fa parte di un pacchetto integrato di tecnologie militari. Questo e altro rivela il Documento AF 2025 del Rapporto Conclusivo AF 2025 dell’Aviazione Militare degli Stati Uniti.

    Per non aggravare l'articolo, già molto lungo, vi metto qui facile da consultare questo importante resoconto a riguardo.



    Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti  nano sostanze tossiche:

    bario (proprietà igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); alluminio (proprietà riflettenti: le particelle di alluminio, riverberando la luce solare, sono funzionali all’operazione denominata “copertura”, che consiste in una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura). Sono state rintracciati anche altri elementi e composti:, torio e cesio radioattivi, rame, titanio, silicio, litio, cobalto (scie azzurre?), piombo (scie nere?), etilene dibromide o dibromuro (un insetticida molto tossico ufficialmente bandito dall'E.P.A. l'Agenzia per la protezione dell'ambiente negli Stati Uniti) etc. Sono stati pure rintracciati agenti patogeni, come pseudomonas aeruginosa, pseudomonas fluorescens, serratia marcescens, streptomiceti, virus, viron, ossia virus modificati geneticamente etc
    (18 settembre 2013 alle ore 10.47 di Antonio & Rosario Marcianò)

    Tutti questi nano metalli sparsi in cielo sono altamente tossici responsabili come detto all'inizio di dolori muscolari,infari,Alzheime,Parkinson,cancro,infarto...

    Ritornando a noi.. questo particolato ha effetto di ricaduta su acqua,terreno.. falde,fauna,flora...sull'UOMO.
    Pensate.. fateci un piccolo ragionamento sul fatto strano che

    MONSANTO ha messo sul mercato sementi che resistono alla siccità e sementi che resistono all'alluminio!!

    Si! sementi che resistono all'alluminio.. perchè guarda caso i terreni risultano impregnati di questo metallo!!!


    NANOPARTICELLE DI BARIO E NANO DI ALLUMINIO ==> Così le scie chimiche formano una coppia micidiale che ci rende immunodepressi.

    Il dottor Russell Blaylock, neurochirurgo in pensione, tossicologo e scrittore, che ha recentemente sfidato i medici pediatri ad inocularsi i dannosi antidoti che essi tranquillamente somministrano ai bambini, ammette che all'inizio era piuttosto incredulo circa i vari studi ed rapporti inerenti alla Geoingegneria calandestina, fino a quando cominciò ad analizzare l’intera questione.

    L’alluminio provoca danni neurologici, a meno che il nostro sistema immunitario non reagisca velocemente, eliminando questo metallo.

    Che cosa succede se il sistema immunitario è indebolito? Quali sono le conseguenze dell’accumulo di bario? Oltre ad irritare le vie respiratorie, a provocare problemi digestivi ed ai muscoli, cuore in primis, questo metallo pesante può incidere pesantemente sul sistema immunitario.

    Gli esami di laboratorio hanno permesso di concludere che il bario interferisce con l'attivazione nell’organismo dei linfociti T, le cellule che attaccano i microbi patogeni.Quando non sono direttamente coinvolti nella distruzione dei patogeni, i linfociti T promuovono altre funzioni immunitarie, compresa l’eliminazione delle cellule tumorali.

    Danni  che abbiamo ampiamente visto in precedenza.. danni sul cervello e midollo spinale, sino a demenza,Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (S.L.A.)

    Alcune ricerche pubblicate ipotizzano anche il collegamento fra terreni con elevate percentuali  di argento (Ag), bario (Ba) e di stronzio (Sr) e bassi livelli di rame (Cu) e patologie TSE degli animali che ci vivono:
    l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) dei bovini (compresa la BSE atipica);
    la scrapie di ovini e caprini (compresa la scrapie atipica);
    la sindrome atrofica cronica (CWD) di cervidi e alci;
    l’encefalopatia trasmissibile del visone (TME) nei visoni;
    l’encefalopatia spongiforme felina (FSE) nei gatti;
    la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD) nell’uomo.

    La Dottoressa Hildegarde Staninger l'anno scorso ha segnalato che "l'esposizione alle emissioni aeree di nano materiali compositi provoca inibizioni della colinesterasi."(www.hildegardestaninger.com) Il corpo umano ha tre tipi di colinesterasi (proteina enzimatica): del cervello, del plasma (prodotta dal fegato), e dei globuli rossi. Alcuni pesticidi e gas nervini (come il VX, un organofosfato) inibiscono la colinesterasi. La cronica inibizione di questo enzima (che circola normalmente nei globuli rossi) causata dall'aerosol delle scie chimiche (per la modificazione del clima, ma usata anche per l'eradicazione di zanzare e altri insetti), causa intossicazione cronica. Questa esposizione provoca gravi disturbi neurologici, tra cui paralisi negli esseri umani".


    CLOUD SEENDING

    Sembra quasi il titolo di una canzone.. è il titolo della nostra realtà, in atto anche in Italia già da molti anni.
    Con inseminazione delle nuvole (cloud seeding) s’intende una tecnica che mira a cambiare la quantità ed il tipo diprecipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che fungano da nuclei di condensazione per favorire le precipitazioni.
    Da più di 50 anni usa questa tecnica, quindi non è qualcosa scoperto da poco. Di questa particolare tecnica si servono, ad oggi anche la Cina, gli Usa, la Russia e molti altri paesi.
     I motivi UFFICIALI di impiego sono diversi: dall’incremento delle precipitazioni in zone aride alla diminuzione dei rischi di grandinate, dalla riduzione degli agenti inquinanti e delle nebbie alle nevicate artificiali.
    LA SOSTANZA UFFICIALMENTE UTILIZZATA È PRINCIPALMENTE LO IODURO D'ARGENTO o BIOSSIDO DI CARBONIO (Ghiaccio secco)

    Ne abbiamo già parlato vero? e ne parleremo ancora nel settore nanoparticelle -Medicianali.
    Questa sostanza viene sparata da terra e quindi dispersa con i venti oppure tramite aerei direttamente nella nuvola.

    Il cloud seeding porta a cambiare la quantità e qualità delle precipitazioni,perchè queste sostanze fungono da nuclei di condensazione... PECCATO CHE LO IODURO D'ARGENTO SPARATO È NANO E TOSSICO!!
    Lo ioduro d’argento, solido pulverulento di colore giallo chiaro ed inodore, è tossico: causa irritazione per contatto con gli occhi e con la pelle. Se inalato, provoca irritazione del tratto respiratorio. Immesso nell’ambiente, può decomporsi e liberare acido iodidrico che è tossico pure lui.

    Il Generale dell’Aeronautica militare italiana, Antonio Serra,  capo per anni del Servizio Metereologico dello Stato italiano ecco cosa riferisce :

    «Risultati molto promettenti delle tecniche di nucleazione artificiale dell’atmosfera, finora adoperate, per riconoscimento quasi unanime, si sono avuti dalle cosiddette formazioni nuvolose orografiche e semiorografiche, cioè legate alla presenza di catene di montagne e di colline sufficientemente alte, mentre nelle zone di pianura i risultati ottenuti non sono statisticamente apprezzabili. Ciò potrebbe far pensare alla possibilità di operare su regioni di montagna o di collina, al fine di creare riserve idriche in bacini di raccolta, occorrenti poi per la irrigazione delle zone piane. Non vi è dubbio, alla luce dell’attuale conoscenza, che esperimenti del genere siano promettenti di fecondi risultati, sia nel campo della ricerca puramente scientifica che delle pratiche applicazioni. Sono esposti brevemente i principali piani ili esperienza di laboratorio e campali realizzati dal 1947 al 1960 relativamente alla modificazione artificiale delle condizioni meteorologiche in generale e della induzione artificiale delle precipitazioni atmosferiche. Successivamente sono descritti i principi su cui sono fondate le tecniche più note sulle operazioni di induzione provocata delle precipitazioni atmosferiche. Infine sono trattati brevemente gli aspetti del suddetto problema ancora aperti alla ricerca e le varie possibilità pratiche di intervento dell’uomo sulla modificazione artificiale delle condizioni meteorologiche».
    Non è tutto: dal 1961 al 1972  Nasa e Max Planck Institute hanno condotto esperimenti segreti sulla Sardegna, appunto senza il consenso popolare, iniettando il tossico bario nell’atmosfera.
    Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00452 dice:

    visto che esistono in Italia esperienze in materia di stimolazione artificiale della pioggia dovute alla Tecnagro (Associazione per le innovazioni tecnologiche, l’agricoltura e l’ambiente) con il suo «progetto pioggia» quasi ventennale. Questa tecnologia, della quale Israele è maestro, era stata importata in Italia nel 1985 ed era stata esplicitamente indicata nelle conclusioni di un’indagine conoscitiva del Senato della Repubblica sull’acqua; era stata il cuore del Convegno mondiale delle Nazioni Unite affidato alla Tecnagro e svoltosi a Paestum (Salerno) nel 1994; era chiaramente indicata nella fondamentale legge Galli (5 gennaio 1994, n. 36), realizzata in pratica con due centri fissi ed uno mobile della Tecnagro per la stimolazione della pioggia (Puglia, Sicilia e Sardegna) con piccoli aerei attrezzati e tecnici capaci;

    BIOSENSORI CHIMICI IN ===> SMART DUST

    Un minimo di attenzione lo dedicherei anche a questo documento...(estratto sempre da NCBI)
    Ovvero alla ricerca sui Biosensori chimici.
    Biosensori possono essere definiti come uno strumento ideale e utile per effettuare analisi in tempo reale semplicemente.La principale area di interesse oggi nel campo sensore analitico è l'uso di nuovi materiali con proprietà di riconoscimento molecolare.
    Un biosensore contiene un elemento sensibile biologico immobilizzato come elemento recettore, che può legarsi con analiti bersaglio. (Bio) sensori sono generalmente classificate in base al tipo di trasduttore (es, elettrochimica, ottica, piezoelettrico o termici), o il principio biorecognition (ad esempio, enzimatico, il riconoscimento immunoaffinità, sensore a cellule o DNA).

    ..al di là dell'apparente utilizzo medico...dice:L'obiettivo è quello di collegare i vantaggi ottenuti con le tecnologie di telecomunicazione e microelettronica.
    Sempre la NCBI afferma in questo documento che . "A causa delle loro piccole dimensioni e la funzione autonoma, noi immaginiamo che un gran numero di tali biosensori intelligenti di polvere potrebbero essere inseriti in organismi o distribuiti nell'ambiente per il telerilevamento."


    Infatti ecco che arriva a pennello la "smart dust"...


    http://www.tankerenemy.com/search?q=smart+dust#.VcYtZR9xL8s


    Come si legge nel documento qui riportato : "Le particelle di polvere intelligente sono usate per tracciare mappe meteorologiche. Stiamo esaminando il problema posto da Vidal e da altri scienziati circa il numero ottimale di granelli necessari per costruire carte meteo tridimensionali che siano precise ed economiche).






































    Lo scienziato che ha coniato l’espressione “smart dust” (polvere intelligente) il cui progetto è stato finanziato dall'agenzia militare statunitense D.A.R.P.A., ha trasformato la sua idea in un prodotto industriale per il quale vengono proposte svariate applicazioni, come confermato in questo documento che tratta l'impiego di smart dust per la creazione di mappe meteo 3D.
     Sono già stati condotti esperimenti (portati a termine con successo - prima guerra del Golfo: 1990/91) per la creazione di "reti formate da granelli di polvere intelligente" a scopi strategici: riconoscimento e monitoraggio del passaggio di mezzi militari.

    E' quanto si legge nell’incipit dell'articolo "March of the motes", ovvero "Marcia dei granelli" pubblicato sula rivista New Scientist (vol. 179 issue 2409 - 23 August 2003).

    Tale articolo è citato nella bibliografia dello studio “Enabling battlespace persistent surveillance: the form, function and future of smart dust” (Attivare una sorveglianza permanente: la forma, la funzione ed il futuro della polvere intelligente). La ricerca è stata pubblicata sul sito militare istituzionale degli Stati Uniti.

    “Un'invisibile armata di silicio sta raccogliendo informazioni sulla terra ed i suoi abitanti”. Così comincia questo inquietante dossier, all'interno del quale si legge: “Nel cuore della rete di granelli di polvere intelligente si trova un software rivoluzionario. Ogni granello ha il suo sistema operativo simile al software Windows installato sulla maggior parte dei computer, o a Unix, che gira su molti server della Rete, ma il sistema operativo della polvere intelligente funziona su microprocessori che hanno bisogno davvero di una memoria esigua. Se l'ultima versione di Windows contiene oltre 100 megabyte di memoria, il sistema operativo della polvere intelligente usufruisce di appena 8 kilobyte. […] ‘L'abbiamo chiamato TinyOS’ (piccolo sistema operativo, n.d.t), afferma Pister. TinyOS è ciò che ha trasformato il sogno (sic) della polvere intelligente in realtà. Parte del lavoro del sistema operativo consiste nell’impiego efficiente delle sue risorse hardware. In un granello, tali risorse sono i vari sensori ad esso attaccati, il collegamento radio agli altri granelli ed il rifornimento di energia. TinyOS deve operare, consumando poca energia: in fin dei conti un granello con batterie esaurite non è nient’altro che un briciolo di polvere. Il software realizza ciò ‘dormendo’ per la maggior parte del tempo. Quando è a riposo, tutto l'hardware è in standby, eccetto i sensori. TinyOS si riattiva una volta al secondo: impiega circa cinquanta microsecondi, raccogliendo dati dai sensori, ed altri dieci millisecondi, scambiando dati con i granelli vicini. ‘Da una prospettiva umana, si ottiene essenzialmente una risposta in tempo reale, tuttavia i granelli sono a riposo per il 99 per cento del tempo’, annota Pister”.

    Potete continuare l'articolo in questo post di Marcianò.

    I filamenti polimerici dispersi dagli aerei chimici sono collegati a questa tecnologia di matrice militare, il morbo di Morgellons ne è un’atroce conseguenza.



    BREVETTI DEGLI USA SULLA MANIPOLAZIONE CLIMATICA

    Esistono centinaia di brevetti, depositati presso l'ufficio brevetti degli Stati Uniti, riguardanti la manipolazione climatica. Alcuni di essi sono rintracciabili direttamente dal sito ufficiale US Patent oppure su freepatentoline.com . Se invece volete cimentarvi in una ricerca, potete utilizzare Google Patents inserendo direttamente il numero del brevetto oppure digitando ad esempio le parole "weather modification", "weather control", "Haarp", "cloud seeding", e così via. Ovviamente non tutti i risultati delle ricerche generiche saranno inerenti l’argomento principale di questo sito.
    I brevetti che hanno raccolto riguardano principalmente la manipolazione della ionosfera, la manipolazione delle nubi, l'effetto delle onde elettromagnetiche a determinate frequenze, i campi di utilizzo di particolari aerosol.


    Ecco per finire un breve stralcio di traduzione di questo documento DATATO 1977...buona lettura.

    L'utilizzo di tecniche di modificazione dell'ambiente naturale per scopi ostili non gioca un ruolo importante nella pianificazione militare al momento attuale. (ndr.1977)
    Tali tecniche potrebbero essere sviluppate in futuro, tuttavia, e costituirebbe una minaccia di gravi danni a meno che sono state adottate misure per vietare il loro usoNel mese di luglio 1972, la
    US Government rinunciato l'uso di tecniche di modificazione del clima per scopi ostili,anche se il loro sviluppo è stato dimostrato di essere realizzabile a futuro.
    Sia il Senato e la Camera dei Rappresentanti ha tenuto udienze, a partire dal 1972, e il Senato hanno adottato una risoluzione nel 1973 chiede un
    accordo internazionale "che vieta l'uso di qualsiasi attività di modifica ambientale o geofisica come arma di guerra ...." In risposta a questo
    risoluzione, il presidente ha ordinato al Dipartimento della Difesa di avviare un esame approfondito degli aspetti militari del tempo e altre ambientale
    tecniche di modificazione. I risultati di questo studio e di un successivo studio interdipartimentale portato alla decisione governi degli Stati Uniti a cercare un accordo con il
    Unione Sovietica per esplorare le possibilità di un accordo internazionale.
    Durante l'incontro al vertice a Mosca nel luglio del 1974, il presidente Nixon e il Segretario Generale Brezhnev sono impegnati formalmente a tenere discussioni bilaterali sulla
    come realizzare "le misure più efficaci possibili per superare i pericoli dell'uso di tecniche di modificazione ambientale per i militari
    scopi. "Tre gruppi di discussioni si sono svolte nel 1974 e 1975, con conseguente accordo su un approccio comune e un linguaggio comune.
    Nel mese di agosto 1975, i principali rappresentanti degli Stati Uniti e le delegazioni sovietiche alla Conferenza del Comitato sul disarmo (CCD) hanno presentato, in
    parallele, identiche progetti di testo di una "Convenzione sulla proibizione dell'uso militare o qualsiasi altro uso ostile delle tecniche di modificazione ambientale".
    La Convenzione definisce tecniche di modificazione ambientale come cambiare - attraverso la deliberata manipolazione dei processi naturali - della dinamica,
    composizione o struttura della terra, compreso il suo biota, litosfera, idro-sfera, e l'atmosfera, o lo spazio esterno. Cambiamenti nel tempo o clima modelli, in correnti oceaniche, o allo stato dello strato di ozono o della ionosfera, o un ribaltamento in equilibrio ecologico di una regione sono alcuni degli effetti che potrebbe derivare dall'uso di tecniche di modificazione dell'ambiente.

    Signed in Geneva May 18, 1977 Entered into force October 5, 1978




    VACCINI
    Se siete arrivati sino qui avrete letto all'inizio cosa dice Dr. Blaylock a riguardo ed i danni che producono le nanoparticelle di alluminio dentro i vaccini.

    "L’alluminio è stato aggiunto ai vaccini circa negli anni 90 nella convinzione che possa spronare l’organismo a produrre anticorpi per combattere le malattie. Ma l’alluminio è tossico, e molti comuni vaccini (antipneumococcico, esavalente, antitetanica e antiHPV) contengono dosi elevate"


    Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul cervello, dice un esperto sanitario Dr. Russell Blaylock (neurochirurgo, autore e docente universitario), causando danni al cervello nei bambini e l’insorgenza del Morbo di Alzheimer negli adulti.


    Neurologist Warns Aluminum in Chemtrails Could Cause “Explosive Increase in Neurodegenerative Diseases”
    Da Russell L. Blaylock, MD 
    23 agosto 2012

    Parlamentari pagati dalle Lobbies ? - Roma Ott. 2013
    L'intervista a un assistente di un Senatore che svelerebbe i traffici illeciti tra parlamentari e Lobbies.
    Video dell'intervista:
    http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html


    CDC conflitti di interesse anche per i vaccini  anche per la FDA
    http://healthimpactnews.com/2014/cdcs-purchase-of-4-billion-of-vaccines-a-conflict-of-interest-in-overseeing-vaccine-safety/
    Dove il Dott.Hooker illustra in una sua risposta come e perché il CDC non è affidabile per sorvegliare la sicurezza del vaccino.


    Come spiegato nella sezione NANOPARTICELL MEDICINALI di seguito a questa sezione, vedremo come la nanoparticelle vengono sfruttate per le loro capacità magnetiche e come sono ottimi, intelligenti recapitatori di medicina...possono arrivare sotto controllo direttamente alla cellula desiderata, rilasciare la quantità di medicinale desiderato ed apportare le modifiche necessarie.
    La loro realizzazione ha vaste implicazioni, dicono gli scienziati, accrescendo la possibilità di indurre le cellule a muoversi e crescere in direzioni specifiche. Doug Dorst, un microbiologo e critico della vaccinazione del Galles del Sud, afferma che questi progressi hanno un'attrazione immensa per i produttori di vaccini. 

    CEROTTO-VACCINO CON DNA

    Ecco un vaccino con DNA sotto forma di cerotto

    Collegato a questo discorso anche se andrebbe inserito nella nano tech come materiale sono i nuovi prelievi di sangue che stanno sperimentando..

    MICRO AGHI CON NANOPARTICELLE POLIMERICHE

    I ricercatori della Queens University di Belfast hanno ideato un’alternativa: si tratta di un cerotto da 361 piccoli aghi che si infilano nello strato più superficiale della pelle.
    Micro aghi fatti da nanoparticelle polimeriche che entrano nella pelle..leggete per comprenderne i grandi vantaggi...e quello che ci vogliono far credere...dove mamme felici nel non veder più i loro figli piangere al bucotto.. dottori SALVI dal contagio..insomma la nostra SALVEZZA!!


    Anche qui ci sarebbe il mondo da scrivere..
    Desidero aggiungere solo questa intervista a riguardo.. una testimonianza di due importanti ricercatori italiani.. che si sono battuti si battono per il riconoscimento di queste patologie..
    GATTI E MONTANARI.

    TRAETE VOI LE CONCLUSIONI...il conflitto di interessi è troppo alto perché la verità,pur palese,venga a galla...


    abbiamo analizzato 24 vaccini.Senza troppa sorpresa visti i risultati precedenti, anche i campioni analizzati con Francesca rivelarono
    tutti un contenuto di polveri solide, inorganiche, non biodegradabili e non biocompatibili, il che significa inevitabilmente capaci d’innescare malattie.

    Un episodio degno forse di considerazione fu quello accaduto nell'autunno 2012. Come ogni anno in
    quel periodo la campagna per indurre più persone possibile a vaccinarsi nei confronti dell’influenza si
    stava scatenando. Improvvisamente accadde qualcosa, qualcosa che non ebbe poi una spiegazione che potesse reggersi scientificamente: di alcuni tipi di vaccini antinfluenzali venne bloccata la vendita. La notizia mi arrivò tramite un comunicato di agenzia e cinque minuti dopo ero nella farmacia più vicina al mio laboratorio per vedere di acquistarne un pezzo di ognuno prima che la notizia arrivasse al farmacista.
    Di tutti i vaccini sospesi solo l’Agrippal era disponibile e il farmacista, ignaro del provvedimento, me lo consegnò. Erano le 15 e 24 del 24 ottobre come da scontrino. Non ero ancora uscito quando arrivò in farmacia la telefonata di annuncio: l’Agrippal non si può vendere. Io, però, la scatola l’avevo pagata, avevo tanto di ricevuta e me ne andai. L’analisi non fu confortante: particelle di Ferro; di Ferro e Titanio; di Zolfo, Bario, Cloro, Silicio, Alluminio e Sodio; di Silicio, Sodio, Alluminio, Bario e Zolfo; di Silicio, Calcio, Titanio e Alluminio; di Calcio, Alluminio, Silicio e Piombo; di Ferro e Zinco; di Ferro, Cromo e Nichel, cioè di acciaio.

    Le loro dimensioni andavano dalle centinaia di nanometri a qualche micron, fino ad agglomerati di decine di micron. Di fatto, un bel campionario di pezzetti di materia solida che in una soluzione iniettabile proprio non dovrebbero starci.
    Come sempre avevamo fatto, e questo va specificato con estrema chiarezza, noi avevamo analizzato un solo campione e non più campioni provenienti da lotti diversi. Insomma, una sorta di fotografia istantanea e non un film.
    Per completezza d’informazione, aggiungo che passò appena qualche giorno e i vaccini bloccati tornarono di libera vendita senza spiegazione alcuna. Solo le rassicurazioni generiche e non sostanziate da alcuna spiegazione da parte delle cosiddette “autorità”.

    Il 21 novembre dello stesso anno vennero a trovarmi in laboratorio due agenti dei Carabinieri del NAS di Parma e io consegnai loro il risultato dell’indagine. Nessuna accusa a nessuno, per carità: l’analisi era stata fatta su una sola confezione e un incidente può capitare. Anche se in un vaccino…

    Comunque sia, non ho notizie di reazioni da parte dei Carabinieri né da chi è preposto a vigilare sui farmaci. Il che non è affatto stupefacente se si considera ciò che era accaduto l’anno prima.

    L’anno prima era venuto da me Luigi Pelazza, uno dei giornalisti del programma televisivo Le Iene con Luigi Pelazza cui avevo già girato diversi servizi, dicendomi di aver parlato con il dottor Gianpietro Spinosa di Losanna a proposito del Gardasil, il vaccino “contro il cancro del collo dell’utero” (anche qui le virgolette sono d’obbligo.) Ciò che Spinosa, ginecologo di lungo corso e di grande prestigio tanto in Svizzera quanto all’estero, gli aveva comunicato era che quel prodotto era poco o nulla attivo, e questo stando a quanto il produttore stesso riportava nella letteratura presentata all’FDA, l’ente statunitense che dà licenza di messa in distribuzione ai farmaci, un ente che ha giurisdizione solo negli Stati Uniti ma la cui autorità scientifica è riconosciuta ovunque, tanto che un placet FDA è praticamente un via libera quasi a livello planetario.
    Pelazza mi consegnò un campione di Gardasil chiedendo che fosse analizzato, cosa che facemmo
    trovandolo, ahimè, inquinato dalle ormai solite polveri. Nel caso di quel campione, come sempre uno solo, le particelle che trovammo erano composte da Rame, Alluminio e Ferro; da Piombo e Bismuto; da Ferro e Fosforo e da Ferro solo. Le dimensioni, più o meno le solite, da non molti nanometri a qualche micron con particelle solitarie e altre agglomerati metalli tossici

    Con quei dati in mano Luigi Pelazza prese un appuntamento con la Sanofi Pasteur di Roma, la distributrice del Gardasil con il cui produttore è in condizione di joint venture, e l’unica azienda in Europa che si occupi solo della produzione di vaccini. Così, andammo a Roma. Oltre a mia moglie e, naturalmente, a Pelazza c’erano Spinosa e due operatori di audio e di ripresa video.

    Fu un’intervista che durò non molto meno di quattro ore e ci trovammo di fronte un professore
    dell’Università di Bologna convocato dall’Azienda, qualche tecnico e il dottor Roberto Biasio che della Sanofi è il direttore medico scientifico. Ovviamente la Sanofi non aveva grandi armi per ribattere alla sua stessa letteratura e alle nostre analisi e, ad intervista conclusa, ce ne tornammo ognuno a casa propria.

    Per motivi che preferisco non esporre per carità di patria, la Sanofi si oppose immediatamente a che il
    servizio fosse trasmesso e così fu, ma Luigi Pelazza riferì della cosa ai Carabinieri del NAS di Roma e questi mi convocarono. Andai. Era domenica 2 ottobre 2011 e passai tutto il pomeriggio alla loro sede dell’EUR.

    Risposi a tutte le domande, spiegai il problema legato a quegl’inquinanti, consegnai i risultati delle analisi

    e… e non accadde nulla. Nulla se si eccettua una visita al nostro laboratorio di Modena del dottor Biasio con cui avemmo una conversazione molto interessante (Biasio ha una preparazione tecnica di tutto rispetto) e ci lasciammo con l’assicurazione che alle nostre analisi si sarebbe dato seguito. Credo che nessuno si sorprenda se dico che il seguito è stato pari a zero e tra qualche paragrafo arriverà la spiegazione.

    Passò un po’ di tempo, fino a che non mi telefonò Valentina Corvino, giornalista del settimanale Il
    Salvagente. Mi chiese un’intervista a proposito dei vaccini in generale e del Gardasil in particolare.

    Le dissi,
    riassumendo molto, delle nostre ricerche e dei nostri risultati e ne uscì un articolo di diverse pagine (IlSalvagente n. 38 del 27 settembre 2012). La parte più interessante se si vuole avere idea della situazione in cui ci troviamo, però, non era quella dedicata a me ma la parte, molto più stringata, dedicata al dottor Biasio. Cito alla lettera: ‘Biasio è stato uno degli interlocutori di Montanari e sulle analisi afferma: “Sono condotte con metodologia seria, ma non sono pertinenti agli standard di qualità richiesti dalle procedure di produzione e rilascio dei lotti di vaccini; le nanoparticelle si possono trovare anche in altre sostanze e alimenti e non possono considerarsi pericolose per la salute umana se rispettano i limiti previsti dalle norme.’

    Traducendo, Biasio dà atto che le nostre analisi sono ineccepibili ma aggiunge che, non esistendo regole, iniettare pezzi di metallo, per di più di composizione tanto varia quanto ignota, è del tutto lecito. Poi dice che le particelle sono innocue se si rispettano i limiti previsti. Di quali limiti parli non è dato sapere perché, appunto, non esistono limiti né, peraltro, vengono effettuate le analisi del caso, costituendo queste una spesa inutile per l’Azienda e, in fondo, comportando il rischio di darsi una zappata sui piedi. Se si scoprisse che la produzione è inquinata, occorrerebbe cercare l’origine del problema e, necessariamente, porvi rimedio. Ma, se nessuno è al corrente del problema, si può tranquillamente fingere che il problema non esista. E, se ci saranno conseguenze, si potrà sempre continuare ad affermare che sono dovute a chissà che o che non esistono affatto. Va poi ricordato che l’European Environment Agency, cioè l’ente europeo che si occupa di ambiente, nel suo rapporto 2/2007 a pag. 9 scrive “For PM, no safe level has been identified,” il che significa che nessuno ha mai trovato un limite tollerabile per le particelle, e questo per le particelle sospese in aria. È fin troppo ovvio che, iniettate in un organismo, le particelle hanno un effetto di gran lunga più aggressivo.

    Ma il dottor Biasio non ha finito: “Non metto in dubbio il fatto che particelle estranee possano essere individuate all’interno di un flacone di vaccino, ma si tratta di rarissimi casi isolati, identificabili tramite l’ispezione visiva, sempre prevista da parte del medico prima della somministrazione di qualsiasi farmaco.

    I processi produttivi per i vaccini, come per qualsiasi altro prodotto, non sono perfetti, ma sono molto
    evoluti e lavoriamo perché ci sia un costante miglioramento. Ciò, tuttavia, non significa che i vaccini non siano dei prodotti altamente puri e sicuri: nessun prodotto è più controllato”.

    Traduco ancora una volta. Secondo Biasio aver trovato 24 vaccini su 24 inquinati è un fatto rarissimo. Poi,stando all’intervista, il medico guarda la fiala del vaccino e vede se dentro, in sospensione, ci sono delle particelle. Mi chiedo come faccia un essere umano, pure forte di una laurea in medicina e della vista di un falco, a vedere ad occhio nudo cose che solo un microscopio elettronico può discernere. E mi chiedo pure quale sia il livello di controllo e di sicurezza degli altri farmaci se i vaccini, che, a sentire Biasio, sono al top della sicurezza, c’è dentro ciò che abbiamo trovato noi in tutte le circostanze.

    Lo stesso numero della rivista porta pure un intervento della dottoressa Stefania Salmaso, direttrice del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e protezione della salute dell’Istituto superiore di sanità:

    “Tutti i lotti immessi in commercio sono testati attraverso una serie di controlli di qualità stringenti e
    standardizzati da parte di diversi istituti europei, tra cui anche l’Istituto superiore di sanità. I controlli
    sono complessi e di qualità certificata, non fanno testo osservazioni di singoli studi effettuati in modo
    estemporaneo e non riproducibile.”

    La domanda ovvia è quali siano i controlli di “qualità stringenti”, visto quello che evidentemente sfugge,e pure è inevitabile chiedersi come si possano definire estemporanee e non riproducibili indagini la cui metodologia risulta da un progetto di ricerca europeo, indagini la cui attendibilità è stata ammessa addirittura da chi da quelle analisi era stato colpito nei propri interessi come fu per il dottor Roberto Biasio.

    Ma non voglio infierire, limitandomi ad esprimere la mia preoccupazione riguardante il ruolo di un ente come l’Istituto superiore di sanità.

    Un fatto è certo: al di là delle incertezze sull’efficacia dei vaccini e dell’effettiva necessità di prevenire malattie tutto sommato meno pericolose di quanto non lo siano gli effetti collaterali inevitabili in ogni farmaco e, dunque, anche nel caso in questione, si spalanca una voragine di cui pare pochissimi comprendano la reale portata, una portata certo ben compresa dai produttori che, però, se ne stanno rigorosamente zitti. 
    Io temo che una parte tutt’altro che trascurabile dei problemi della cui responsabilità i vaccini sono sempre più sospetti sia da attribuire alla presenza d’inquinanti solidi, non biodegradabili e non biocompatibili di cui la legge s’infischia. Fino a che si continuerà a far finta di nulla, fino a che i medici, e i pediatri in particolare, saranno tenuti nell’ignoranza dalle case farmaceutiche di fatto detentrici della “cultura” specifica, non ci sarà via d’uscita. È del tutto indispensabile che si mettano in pista senza altri indugi ricerche non di facciata e non agli ordini di Big Pharma ma del tutto indipendenti. Indugiare significherebbe aumentare a dismisura tanto i guai sanitari quanto la nebulosità in cui ci si dibatte e, invece, noi abbiamo bisogno di chiarezza perché ognuno, poi, possa scegliere come comportarsi in base ad elementi certi. Vista la quantità enorme di denaro coinvolta nella questione e visto che il denaro può indurre in tentazione, per essere relativamente sicuri dell’affidabilità dei risultati occorre che non sia un solo gruppo di ricercatori ad occuparsi del problema ma siano più di uno, in modo che ognuno sappia di essere controllato e, dunque, sappia che nascondere o distorcere i risultati non sarà facile come è stato fino ad oggi.



    NANOPARTICELLE MEDICINALI


    Se uniamo nanotecnologia e medicina abbiamo quella che viene chiamata nanomedicina,

    L’industria medica sta investendo enormemente sulle nanoparticelle per creare farmaci di precisione
    in grado di "trasportare" e rilasciare in modo mirato farmaci,calore..in particolare sulle cellule cancerose. Le particelle sono ingegnerizzate in modo da essere attratte solo dalle cellule malate, consentendo il trattamento diretto solo di queste cellule, riducendo il danno alle vicine cellule sane e permettendo una precoce identificazione della malattia.
    Ma come è fattibile l'avanzare di una ricerca in tal senso.. se in via parallela si sta dimostrando e sempre più il collegamento fra nanoparticelle e nanometalli con nanopatologie polmonari,danni genetici,al sistema neurovegetativo,epatico...degenerazione cellulare..trasformazioni del DNA??


    PERCHÈ VENGONO SFRUTTATE LE NANOPARTICELLE?

    La capacità delle nanoparticelle di entrare facilmente all'interno della membrana cellulareecco cosa viene sfruttato dalla ricerca medica.
    Nanoparticelle rivestite con varie sostanze possono essere manipolate al fine di renderle facilmente assorbite da particolari tipi di tessuti oppure possono essere indirizzate verso determinate zone grazie all’azione di un campo magnetico esterno.
    È il caso di nanoparticelle funzionalizzate con agenti di contrasto che vengono poi usate come già visto per la diagnostica per immagini.

    Negli ultimi anni le nanoparticelle magnetiche si sono dimostrate altamente efficaci al fine di ottenere il trasporto mirato di medicinali per esempio per terapie rivolte alla cura dei tumori.
    Ho parlato di campo magnetico esterno perchè viene sfruttata anche qui la caratteristica magnetica delle particelle.
    Anche le nanoparticelle magnetiche intese come singoli domini hanno la caratteristica di essere influenate da campi magnetici esterni che aumento il magnetismo del singolo dominio..
    Con un insieme di nanoparticelle il momento magnetico di ogni singola particella
    va a interagire con quella delle particelle vicine portando a un orientamento delle stesse lungo la direzione del campo magnetico applicato generando quindi un allineamento complessivo.
    Il discorso qui diventa difficile e tecnico.(Se avete piacere di approfondire vi consiglioquesta lettura )
    Gli elementi magnetici più comunemente usati  sono il ferro, il cobalto il nichel,samario e il neodimio
    Nanoparticelle con dimensioni inferiori di 20 nm sono superparamagnetiche. La preparazione di nanoparticelle di ferro è complessa in quanto spesso contengono impurità o si ossidano facilmente.

    Non è immediato il loro utilizzo, poichè si richiede uniformità della particella.. impedirene l'agglomerazione e controllarne la cristallizzazione.

    Le nanoparticelle dopo la fase di sintesi normalmente sono ricoperte da lunghe catene di idrocarburi che rendono la superficie idrofobica e vengono stabilizzate (per evitare l'agglomerazione)in linea generale con tensioattivi opppure inserite in matrici di polimeri,silice,carbonio, formando composti  che proteggano le particelle dall’ossidazione ma soprattutto dall’agglomerazione.
    Si hanno quindi una sorta di ibridi di nanoparticelle polimero-magnetiche.
    Le nanoparticelle metalliche (siano esse costituite da ossidi o metalli puri) costituiscono in sostanza il nucleo del nanomateriale mentre altri composti vengono utilizzati come rivestimento per cercare di sfruttare le proprietà di entrambi.

    Esempio:
    Nanoparticelle magnetiche legate a methotrexate (MTX), un medicinale usato nella cura dell'artrite reumatoide, possono individuare cellule cancerose che vanno a sovreccitare i recettori dei folati

    ESEMPI DI NANOPARTICELLE IN MEDICINA

    Ricercatori hanno sviluppato nanoparticelle che rilascino insulina quando il livello di glucosio nel sangue aumenta, oppure nanoparticelle che sconfiggono i virus trasportando un enzima che previene la riproduzione del virus nella circolazione sanguigna del paziente, e ancora sono state sviluppate “nanosponge” che agendo come vere e proprie spugne sono in grado di assorbire tossine o radicali liberi e rimuoverle dal sangue.
    Ci sono poi le “gold nanorods” che legano il DNA, il quale tiene insieme il nanorod e l’agente chemioterapico. Quando la luce infrarossa illumina la cellula tumorale il “gold nanord” assorbe la luce infrarossa e rilascia calore, il quale a sua volta rilascia l’agente chemioterapico che distrugge le cellule tumorali

    Addirittura la NASA ha sviluppato biocapsule, fatte di nanotubi di carbonio, per proteggere gli astronauti dall’effetto delle radiazioni. Queste biocapsule sono impiantate sottocute e nel momento in cui qualcosa nel corpo umano succede sono in grado di rilasciare la sostanza che permette in questo modo un trattamento immediato.

    Nanoparticelle di argento vengono ampiamente usate per:
    Protesi cardiovascolari
    Cateteri
    Cemento osseo
    Materiali dentali
    Biodiagnosis
    Cura degli occhi per le lenti a contatto di rivestimento
    Alcuni dispositivi medici impiantabili attivi

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4037247/

    Tossicita in vitro

    NSP sono stati segnalati per essere citotossiche a diversi tipi di cellule, comprese le cellule mononucleari del sangue periferico ,nelle cellule epiteliali alveolari umane , murine e linea cellulare di macrofagi alveolari umane,  cellule neuroendocrine, ratto linea di cellule di fegato,  le cellule germinali del topo.  Si evidenzia che le nanoparticelle di argento attivano i canali ionici e cambiano la permeabilità della membrana cellulare sia di potassio e sodio, hanno interazione con i mitocondri,  e inducono  il percorso apoptosi tramite la produzione di specie reattive dell'ossigeno, quindi  portano alla morte delle cellule.

    In tossicità vivo

    Chen e Schluesener hanno esaminato la  bio distribuzione, l'accumulo negli organi, il degrado, i possibili effetti collaterali e tossicità associata con l'uso medico di nanosilver.

    Le vie respiratorie, tratto gastrointestinale, la pelle, e del tratto genitale femminile sono i principali portali di ingresso della nanosilver nel corpo umano attraverso lo scambio sostanza diretto con l'ambiente. Inoltre, la somministrazione sistemica è una potenziale via di entrata, poiché le nanoparticelle di argento colloidale sono stati sfruttati per l'imaging diagnostico o scopi terapeutici. Inalazione e instillazione esperimenti nei ratti hanno dimostrato che una bassa concentrazione, ma rilevabile, ultrafini argento (14.6 ± 1.0 nm) è apparso nei polmoni ed è stato successivamente distribuito a sangue e di altri organi, come il cuore, il fegato, i reni, e anche il cervello. 83 In un recente studio di tossicità per via orale di ratti, Kim ed altri anche scoperto che le nanoparticelle d'argento accumulati nel sangue, il fegato, i polmoni, i reni, stomaco, testicoli, e il cervello, ma PSN non hanno mostrato genotossicità significativo dopo somministrazione orale di nanoparticelle d'argento di 60 nm dimensione media di 28 giorni a dosi differenti. 84 Lee et al hanno dimostrato che PSN inferiore a 12 nm in formato influenzato lo sviluppo precoce degli embrioni di pesce, ha causato aberrazioni cromosomiche e danni al DNA, e induce la proliferazione arresto in linee cellulari di zebrafish; 85 Tuttavia, Lansdown trovato che l'argento non era una causa di danno neurotossico, anche se depositi d'argento sono stati individuati nella regione di nervi cutanei, 86 e Ji et al rilevato che PSN non ha influenzato le vie respiratorie in un giorno 28 studio in vivo . 87

    Animali e studi sull'uomo indicano che è difficile da rimuovere completamente l' argento una volta che è stato depositato nel corpo; tuttavia, nanosilver può essere eliminata attraverso i capelli, urina e feci.

    Conclusione
    Dal momento che la forma, la dimensione e la composizione di NSP possono avere effetti significativi sulla loro funzione e sui possibili rischi per la salute umana, è necessario approfondite ricerche per comprendere appieno la loro sintesi, caratterizzazione e possibile tossicità. In questa recensione, per prima ha dato una panoramica di sintesi NSP, poi rivisto applicazioni del PSN nel campo della biomedicina.

    Vi è un numero limitato di studi ben controllati sui potenziali tossicità di nanosilver, se questi studi tendono a suggerire che NSP può indurre tossicità negli esseri viventi. Va notato che le condizioni in vitro sono drasticamente differenti da condizioni in vivo; tuttavia, studi a lungo termine e la valutazione della tossicità PSN devono essere condotte in modo tale che l'esposizione NSP non superi i livelli tossici.


    Quindi accanto a ricerche scientifiche che continuano a mettere in allerta abbiamo poi un'equipe di chimici e bioingegneri della Penn State University e dell'Università di Boston che ha sviluppato una nuova cura contro i danni causati dall'osteoporosi, basata su nanoparticelle che rilasciano il medicinale direttamente nelle microfratture ossee....

    Per carità.. sembra veramente tutto grandioso...ma questa ricerca spasmodica verso l'immortalità.. quanti effetti collaterali comporta???

    Le caratteristiche dei materiali a livello “nano” sono ritenute totalmente diverse dalle caratterisctiche degli stessi materiali in forma molecolare o di massa. Ne consegue il dubbio, spesso provato da dati sperimentali, che la tossicità dei nanomateriali non possa essere semplicemente dedotta né regolata da studi e leggi di tossicità classica e che debbano essere costruite norme e protocolli standard su misura, per i nanomateriali.


    COSMETICI

    Il discorso appena fatto continua di pari passo qui...perchè i prodotti vengono sostituiti senza dire nulla con altri che contengono nanoparticelle..

    Un allarme sull’uso delle nanoparticelle nell’industria cosmetica arriva dall’Environmental Protection Agency (agenzia di protezione ambientale americana). Secondo uno studio eseguito dall’agenzia, queste componenti utilizzate nelle creme solari, nei dentifrici e in altri cosmetici, avrebbero prodotto il rilascio di sostanze velenose, come dimostra un esperimento eseguito su cavie.

    Recentemente a Rochester, la biologa Lisa De Louise ha scelto di approfondire tale problematica spalmando un particolare tipo di nanoparticella fluorescente, chiamatoquantum dot, sulla pelle dei topi.

    Alcuni animali sono stati esposti ad una lampada ad UV (raggi ultra violetti) per simulare i danni che il sole può provocare su chi si abbronza.
    Il dato emerso non è molto rasserenante; la studiosa, infatti, ha notato una differenza sostanziale nel comportamento delle nanoparticelle esposte ai raggi UV rispetto a quelle non esposte.

    Le micro particelle nelle cavie esposte ai raggi sono riuscite a penetrare all’interno del corpo, mentre nelle altre vittime dell’esperimento si sono fermate sull’epidermide.

    NANOPARTICELLE DI TITANIO
    Poiché le lozioni solari contengono spesso polveri sottili di titanio e zinco perché assorbono gli UV, la ricercatrice si riserva di scoprire se questi metalli riescono a penetrare o meno nel corpo dei topi quando sono usati come nanoparticelle nelle creme solari.

    Ad essere imputate e considerate tossiche sono soprattutto, le nanoparticelle di titanio .
    Qui uno studio sulle  NANOPARTICELLE TITANIO

    Così, il nostro studio è stato progettato per esaminare la vitalità cellulare, apoptosi, stress ossidativo, capacità antiossidante, e l'espressione di citochine apoptotici in cellule di Sertoli primarie in coltura isolate da topi sotto esposizione di nanoparticelle di Ossido di Titanio TiO2 . I risultati hanno mostrato che l'esposizione TiO2 NP 5-30 mcg / ml hanno comportato la riduzione della vitalità cellulare, lattato deidrogenasi (LDH) rilascio, e induzione di apoptosi o morte in cellule di Sertoli.

    In base allo studio degli scienziati americani l’ossido di titanio - aggiunto a una coltura di cellule cerebrali responsabili della protezione dei neuroni da agenti esterni che ossidano gli “intrusi” - provocherebbe il rilascio prolungato di piccole quantità di sostanze ossidanti che alla lunga causerebbero patologie degenerative come il Parkinson o l'Alzheimer.

    Invece secondo altri studiosi, quali Bellina Veronesi della NC State University, dal momento che particelle di grandi dimensioni non sono pericolose per l’organismo, la stessa innocuità dovrebbe valere per quelle più piccole... che intelligenza!!!

    Quindi attenzione sui pericoli legati all’utilizzo di nano particelle di ossido di titanio, “la forma del comune agente di ‘schiarimento’ conosciuto come diossido di titanio è in grado di indurre cambiamenti dell’effetto tumorale nelle cellule umane esposte.

    NANOPARTICELLE DI ARGENTO

    È stato scoperto che l’argento in nanoscala, aggiunto a giocattoli, dentifrici, vestiti e altri prodotti per le sue proprietà antimicrobiche, produce considerevoli danni al DNA.

    L'argento è il nanomateriale più importante di cui le scorte di prodotti di consumo, con 313 prodotti (55.40% di tutti i nano-prodotti), dove l'importanza di nano-argento (NAG) è dovuto alle sue proprietà antimicrobiche  e di applicazione nel campo della scienza dei materiali, chimica e fisica. 

    TOSSICITÀ NELLE CELLULE EPATICHE

    Altro studio pubblicato sul Journal Physics dove viene dimostrata la presenza di nanoparticelle di ossido di argento nelle cellule epatice, nel fegato per intenderci.
    Lo scopo dello studio era di determinare il dosaggio ottimale e fattibilità per l'utilizzo conAg NP, al fine di valutare la loro tossicità per le cellule del fegato.
    Quindi sono state eseguite indagini per valutare la tossicità, morfologia cellulare, la funzione mitocondriale (3- (4, 5-dimethylazol-2-il) -2, bromuro di 5-difenil-tetrazolio, saggio MTT), perdita membrana di lattato deidrogenasi (lattato deidrogenasi, LDH saggio di rilascio) , marker di stress ossidativo (malonaldeide (MDA), il glutatione (GSH) e superossido dismutasi (SOD)), danno al DNA (singola cellula gel eletrophoresis, test SCGE), con esposizione a nanoparticelle nel range delle 24 H
    I risultati hanno mostrato che la funzione mitocondriale diminuita significativamente in cellule esposte a Ag NP a 25 mcg centerdot mL

    Risultato:

    I risultati dimostrano che Ag NP portano a modificazioni morfologiche cellulari, perdite LDH, disfunzione mitocondriale,sono causa di  una maggiore generazione di ROS,deplezione di GSH, perossidazione lipidica, danno ossidativo al DNA e danni alle  proteine e probabile  successiva morte delle cellule. I  dati preliminari suggeriscono che lo stress ossidativo potrebbe contribuire a Ag NP citotossicità. Per rivelare se l'apoptosi (morte delle cellule) è coinvolta nella tossicità Ag NP, sono in corso ulteriori studi .
    Pengpeng Liu et al 2011 J. Phys.: 
    Conf. Ser. 304 012036 doi:10.1088/1742-6596/304/1/012036

    NANOPARTICELLE NON SOLO NANOMETALLI 
    ANCHE NANOPOLIMERI

    I nanomateriali più prodotti al giorno d’oggi a livello globale sono quelli di titanio, silicio,

    alluminio, metalli e carbonio ma ancora bario e tanti altri.
     Esistono diverse classificazione per i nanomateriali prodotti dalle nanotecnologie, che vengono progettati con l’intenzione di migliorare materiali e dispositivi di uso corrente, ed avere un utilizzo in diversi settori come l’elettronica, l’industria tessile, l’edilizia, la sensoristica, l’industria chimica, l’industria automobilistica, la medicina e molti altri. Una classificazione di uso comune divide i nanomateriali in 4
    gruppi: i) nanomateriali di carbonio, ii) nanomateriali di metalli, iii) dendrimeri e iv)
    compositi.

    L'industria e la ricerca stanno lavorando sulla modificazione dei materiali quindi, in particolare di metalli,polimeri quindi vernici ,adesivi... per arrivare e composti nano.

    NANOPOLIMERI

    Parlando molto semplicemente sono semplicemente delle catene di molecole che
    si ripetono. L’uomo ha imparato a costruirne in laboratorio(i più famosi sono le plastiche).


    Effetti avversi ritardati dell'esposizione neonatale per polimerico poli nanoparticelle (glicole etilenico) -block-polilattide metil etere sullo sviluppo dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio e funzione in ratti Wistar. 

    I dati ottenuti indicano che l'esposizione neonatale a PEG-b-PLA potrebbe influenzare lo sviluppo e la funzione dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio (HPO), e quindi alterare le funzioni del sistema riproduttivo in ratti femmina adulta. Il nostro studio indica un possibile  effetto neuroendocrino di nanoparticelle PEG-b-PLA


    NANOMETALLI NEGLI ALIMENTI

    Abbiamo parlato a lungo di pesticidi,additivi.. dobbiamo farci entrare in testa un altro elemento pericolosissimo... le nanoparticelle.

    Le nanoparticelle entrano a contatto degli alimenti non solo come effetto di ricaduta da fonti di combustione o irrorazioni chimiche dal cielo.. purtroppo "il progresso" tecnologico sta contaminando anche il campo alimentare.
    La stessa OMS/FAO ammettono l'inevitabile sempre maggior utilizzo di NP nel cibo per colpa del progresso... ma è sempre colpa del progresso se vengono inserite senza un autorevole controllo e regulation?? Direi che è invece colpa degli interessi che vi giacciono palesemente alla base.

    Le nanoparticelle vengono inserite in fil protettivi che ricoprono gli elementi per "mantenerne" l'aspetto ed il shelf-time...
    Un film derivato dalla proteina zeina ritarda di 6 giorni la perdita di colore, consistenza e peso

    dei pomodori, rispetto a quelli non ricoperti.

    Un altro esempio riportato sono le stesse banane.. già di per se uno degli alimenti più ricchi di pesticidi ed addittivi.. ora vengono persino velate le bucce con nanomateriali proprio per prolungare la vita, visto il lungo viaggio.
    Un Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ufficiale citato in forma anonima da premio Pulitzer giornalista vincitore Andrew Schneider ha suggerito che i prodotti nano-rivestite viene già spedito dall'America Latina. La Food and Drug Administration (FDA), l'agenzia incaricata di regolamentare i prodotti e gli alimenti importati ovviamente nega.

    La preoccupazione è sempre la solita.. le nanoparticelle hanno una reazione completamente diversa dalla materia d'origine. quindi impossibile immaginare tutte le conseguenze di un loro consumo costante e giornaliero...
    Già ampiamente dimostrato i danni che producono.. la high tec agroalimentare procede imperterrita..quindi nanoparticelle non solo per il packaging..ma anche per la conservazione e "valorizzazione" del prodotto su banco.

    Negli Stati Uniti sono stati analizzati differenti alimenti confezionati, tra cui riconosciamo gli M&M's, accompagnati dai chewing-gum e dalle caramelle Mentos, prodotti nei quali è stata individuata la presenza di nanoparticelle di diossido di titanio. A parere degli esperti, chi consuma alimenti confezionati assume ogni giorno a propria insaputa una certa quantità di nanoparticelle di diossido di titanio. I soggetti più a rischio sono i bambini, a cui vengono somministrati senza preoccupazione dolciumi industriali di vario genere e prodotti confezionati e surgelati. Nel caso dei bambini al di sotto dei 10 anni si può giungere ad un apporto di 1-2 mg di nanoparticelle di diossido di titanio per chilogrammo di peso al giorno.

    RICORDO CHE FATTA ECCEZIONE PER ALCUNI COSMETICI IN TUTTI GLI ALTRI CASI 
    Le aziende produttrici di alimenti confezionati non hanno l'obbligo di dichiarare la presenza di nanoparticelle
    Come la CDA autorizzare l'immissione sul mercato di alimenti modificati con nanoparticelle la cui combinazione con ulteriori addittivi non è stata neppure indagata??
    Tantissimi integratori ed alimenti sono stati sostituiti con altri contenenti nanoparticelle senza nessun avviso,controllo e regolamentazione..
    Sulla base di questo lo stesso Egitto in più volte ha chiesto (2010 e 2011), in occasione della riunione annuale della Commissione del Codex Alimentarius(2011)  che il Codex stabilisse una task force sul cibo e applicazioni agricole delle nanotecnologie... inutilmente.

    Nanodiagnostics ha effettuato molte indagini a riguardo
    rivelando molto spesso  la presenza di particelle solide inorganiche non tollerabili dall'organismo umano. In alcuni casi la loro provenienza è stata rintracciabile nelle materie prime inquinate dalle ricadute di cui si è detto sopra. In altri la responsabilità era da ascrivere alle lavorazioni.

    L'irrorazione chimica, inceneritori,esplosioni.. fanno effetto ricaduta.. i terreni e le falde acquifere si impregnano e così ritroviamo alimenti inquinati.. ma spesso deriva anche da come vengono lavorati e cucinati.
    Un esempio sono alcuni recipienti di cottura con la superficie interna antiaderente contengono particelle nella composizione di quel sottile strato steso per  impedire che il cibo in preparazione si attacchi al fondo. Le prove hanno dimostrato che quelle particelle tendono a staccarsi, entrando così nell’alimento.O ancora nell'utilizzo di materiali di alluminio...(vedi in fondo intossicazione da allumio)

    Un altro utensile che oggi trova un impiego abbastanza largo in cucina è la caraffa filtrante per l’acqua. In alcuni modelli il filtro contiene particelle d’argento che, come le analisi di Nanodiagnostics hanno dimostrato, si ritrovano poi nell’acqua filtrata che viene bevuta.

    TOSSICITÀ NANOPARTICELLE OSSIDO DI ZINCO 

    A CONTATTO CON ALIMENTI  (A BASSO DOSAGGIO) SULLE CELLULE INTESTINALI

    Niall Ó Claonadh  con altri ricercatori ha pubblicato ennesima testimonianza dei danni sull'uomo, assumendo a basso dosaggio nanoparticelle di ossido di zinco (da non confondere con l'ossido di zinco normale...)
    Nano ossido di zinco (nZnO) ha mostrato di visualizzare effetti antimicrobici che hanno portato alla sua applicazione in vari settori quali rivestimenti superficiali antimicrobici, anti medicazioni batterica e più recentemente in sistemi compositi polimerici per uso in materiali a contatto con alimenti. Preoccupazioni sono state sollevate a causa della incorporazione di nanoparticelle in imballaggi alimentari con ripetuta esposizione diretta a basso dosaggio, attraverso l'ingestione, principalmente a causa di degrado delle nanoparticelle  dal polimero composito.

    http://iopscience.iop.org/1742-6596/304/1/012038?fromSearchPage=true
    Niall Ó Claonadh et al 2011 J. Phys.: 
    Conf. Ser. 304 012038 doi:10.1088/1742-6596/304/1/012038

    Inserendo sostanze a base di fluoro (sempre a livello nano) 

    diventano ottimi protettivi (utili nell’industria tessile e cartaria,nell’elettronica, per i beni culturali) con elevata oleo e idrorepellenza, resitenza ai raggi UV, a sollecitazioni termiche e attacchi chimici.


    NANOPARTICELLE IN TESSUTI,RIVESTIMENTI....

    Arriviamo quindi al grande mondo della comodità.. della funzionalità..che quasi ci fa dire.. ok al nanometallo delle scie chimiche,dei vaccini, degli inceneritori no... ma come rinunciare al super pavimento in marmo anti alone, agli occhiali antigraffio, al vetro antiappannamento,alla crema super,ALLA TOVAGLIA ANTIMACCHIA,ai tessuti idrorepellenti??...
    Una volta lasciatici trasportare dall'affascinante mondo della high tech... ci fermiamo a riflettere un solo minuto dove andranno tutti questi materiali una volta rovinati e non utilizzati?
    Materiali già di per se pieni zeppi di sostanze tossiche, di nanometalli,nanopolimeri...dispersi nell'ambiente..quindi aria,terra,acqua..alimentazione,e nuovamente a noi...

    Speciali cristalli prodotti dalla ditta Nanocor inseriti nella plastica delle bottiglie per la birra, ne prolungano la conservazione fino a 18 mesi, garantendo l’integrità dell’aroma. Le bottiglie sono più
    leggere, di conseguenza il trasporto è meno costoso e meno inquinante
    http://www.nanocor.com/

    Le nanofibre di carbonio aggiunte agli pneumatici e intessute nell’abbigliamento per produrre diversi colori senza utilizzare tinte, sono tendenzialmente usate anche in prodotti attraverso i quali potrebbero essere inalate provocando danni ai polmoni. In uno studio pubblicato sul Journal of Molecular Cell Biology, i ricercatori cinesi hanno scoperto che una classe di nanoparticelle ampiamente sviluppata in medicina, dendrimeri poliamidoaminici (PAMAM), causano danni ai polmoni innescando un tipo di cellule programmate, conosciute come cellule mortali autofagiche. Inoltre, le “buckyballs” a base di carbonio hanno dimostrato di essere assorbite dagli organismi semplici, sollevando la preoccupazione che le sostanze tossiche contaminino la catena alimentare danneggiandola alla base

    Fibre nano
    Si riescono ad ottenere fibre di polimeri sottilissime (da 10 nanometri ad alcuni micron) ma
    abbastanza robuste per essere utilizzate. Il procedimento si chiama elettrofilatura (electrospinning
    in inglese): una siringa del diametro inferiore al millimetro lancia un getto di materiale
    polimerico carico elettricamente attraverso un campo magnetico, che lo allunga e lo
    solidifica.
    Le applicazioni tecnologiche sono numerose: dai filtri protettivi (contro polveri, batteri, virus e
    agenti inquinanti) a membrane, da materiali per protesi a tessuti per l’abbigliamento tecnico.
    Le fibre di Nanoceram ® sono fibre di allumina (AlOOH) create dall’azienda americana Argonide.


    Materiali che "CI FANNO CREDERE CHE SONO SALUTARI!!"
     Sono eccellenti PERCHÈ chemioassorbenti di metalli pesanti (mercurio, piombo, cadmio, uranio, ecc.) e possono quindi essere usate in fi ltri e catalizzatori. Grazie alle dimensioni ridottissime, queste fibre possono intercettare microparticelle di metalli pesanti, che se rilasciate in atmosfera potrebbero
    essere molto pericolose per l’uomo... CENE RENDIAMO CONTO??

    VESTIRCI TOSSICO.. PER CATTURARE IL TOSSICO!!

    Tessuti e indumenti interattivi
    La miniaturizzazione sempre più spinta dei dispositivi elettronici permette di inserirli anche
    negli indumenti, senza diminuirne comfort, eleganza e vestibilità. Il giubbotto interattivo qui
    sotto presentato ha molte applicazioni derivate dalle nanotecnologie; permette di ascoltare
    musica e telefonare, ma riesce anche a mantenere costante la temperatura corporea. Al suo
    interno contiene:
    - antenne per trasferimento dati
    - unità di controllo digitali
    - fonti di alimentazione di energia: batterie, celle solari, generatori termici
    - rivestimenti protettivi interni ed esterni
    - microfoni, auricolari, segnalatori ottici (led), elementi riscaldanti, refrigeranti, climatizzanti
    - sensori di temperatura, gas, pressione, umidità
    - interfacce uomo/macchina come attuatori a pressione, piccole tastiere, display


    Rivestimenti
    Attraverso trattamenti al plasma si possono inserire nanoparticelle tra le fibre dei tessuti,
    o depositare un film sulla loro superficie. Si ottengono così tessuti con proprietà anti-infeltrenti,
    idrorepellenti, antistatiche, antimacchia e antipiega, antibatterici e metallizzati, senza
    alterare la morbidezza e la comodità degli indumenti.

    Nanoparticelle di argento come rivestimento alle maniglie,cellulari,porte,sanitari..ogni bene..come antibatterico... L'Umidità - in questo caso, il sudore e oli sulla mano di una persona - attiva gli ioni d'argento , che si legano alle pareti cellulari dei batteri. Le cellule muoiono, e la superficie è pulita.

    Ecco il test...MA SAPPIAMO COSA ACCADREBBE AL NOSTRO ORGANISMO ENTRANDO IN CONTATTO SEMPRE PIÙ CONTINUO CON QUESTE PARTICELLE?
    con l'usura dove vanno a finire??

    Da altri studi e ricerche risulta che l'argento cambia il funzionamento di proteine ​​ed enzimi. È stato anche dimostrato che gli ioni argento possono prevenire la replicazione del DNA. Riguardo nanoparticelle d'argento, test condotti su varie specie di batteri e funghi hanno indicato che la loro tossicità varia. Ad esempio, i batteri gram-negativi come Escherichia coli sono più sensibili alle nanoparticelle di argento di quelli gram-positivi (come Staphylococcus aureus). La differenza di sensibilità è causato dalle differenze strutturali delle membrane cellulari dei batteri.  È stato suggerito che le nanoparticelle di argento entrano nelle cellule tramite endocitosi e funzionano nello stesso modo come in cellule batteriche, danneggiando il DNA e ostacolano la respirazione cellulare.

    Studi hanno dimostrato che la pelle umana permeabile alle nanoparticelle di argento e che la permeabilità della pelle danneggiata è fino a quattro volte superiore a quello della pelle sana.

    Altra ricerca sui danni cellulari derivati dalle nanoparticelle di argentosul Caenorhabditis elegans, un verme nematode fasmidario, lungo circa 1 mm, che vive nel suolo, in regioni temperate. Si tratta di un organismo modello molto usato per lo studio della biologia dello sviluppo e dell'apoptosi (morte cellulare)
    http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0147651312000899
    Lea Ellegaard-Jensen una , c , Keld Alstrup Jensen b , Anders Johansen c ,  , 
    un Dipartimento di Biologia, Università di Copenaghen, Øster Farimagsgade 2D, DK-1353 Copenhagen K, Denmark
    b Centro Nazionale di Ricerca per le condizioni di lavoro, Lersø Parkallé 105, DK-2100 Copenhagen, Danimarca
    c Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Aarhus, Frederiksborgvej 399, DK-4000 Roskilde, Danimarca
    Le vernici nanocomposite
    Le nanopolveri disperse all’interno di vernici ne migliorano le proprietà:più resistenti all'usura e graffio. Sono inoltre applicabili su molte superfi ci (legno, carta, plastica e metallo)
    e assorbono i raggi UV.
    Infine rendono la superficie su cui sono stese più stabile, duratura e persino resistente alla fiamma!!!


    Perchè sempre l'inganno con la beffa ci troviamo a combattere...
    Immettono materiali tossici (e lo sanno benissimo..tanto che ricercatori come la Gatti cercano di fermarli..) e poi ci fanno credere che lo fanno per liberarci dai pericoli del mondo..Pericoli indotti sempre da loro..

    Nanoparticelle di biossido di titanio od ossido di zinco, insieme
    all’argento, permettono invece di creare vernici resistenti ad attacchi di muffe, funghi e batteri;
    ricercatori della Phillips University di Marburg (Germania) hanno scoperto che queste vernici
    possono rendere inattivo persino il virus responsabile della temibile SARS (Sindrome Acuta Respiratoria Severa)...

    PER COMBATTERE LA SARS USIAMO NANOMETALLI NELLE VERNIC OTTIMO!! COSÌ INVECE DELLA SARS CI VIENE UN BEL CANCRO...VUOI METTERE?


    Adesivi
    Un’applicazione importante delle nanotecnologie sono colle e adesivi. La miniaturizzazione
    delle strutture di queste sostanze permette di avere particelle molto piccole con una
    grande superfi cie di contatto rispetto al loro volume, garantendo così una maggiore capacità
    di aderire ad una superfi cie e di fi ssare tra loro due materiali.
    Ricercatori dell’Università di Manchester hanno realizzato un potentissimo adesivo,
    Copiando a livello nano la struttura del velcro, gli scienziati sono riusciti a crearne uno molto più leggero e resistente: è composto da nanotubi di carbonio, fatti crescere verticalmente
    su una superficie e con un uncino all’estremità libera. I singoli uncini
    di due superfici si legano tra loro e questa forza moltiplicata per milioni di nanotubi rende l’adesione estremamente potente.

    Etichette
    Le Nanobarcode particles (NBCs), o codici a barre nano, sono formate da microscopiche strisce nanometalliche di argento e oro alternate, differenti per larghezza e composizione

    Gli RFID (Radio Frequency Identifi cation) Tags sono circuiti integrati di dimensioni micrometriche
    (10-6m) incorporati in supporto polimerico e dotati di circuito di trasmissione radio,
    così piccoli che possono essere inglobati nel prodotto (ad esempio nella carta o nei gioielli) e
    immagazzinare molte informazioni (come i microchip degli animali).

    Superfici nanostrutturate

    • Antiusura e antigraffi o (accessori, lenti per occhiali,
    vetri, componenti in plastica, componenti meccanici, ecc.)
    • Anticorrosione (componenti meccanici metallici, utensili, superfi ci esposte ad agenti atmosferici,
    serramenti ecc.)
    • Lubrifi canti solidi (componenti meccanici in applicazioni ad alta velocità: valvole, alberi,
    cuscinetti, turbine, ecc.)
    • Autopulenti (rivestimenti per superfi ci vetrose, lunotti e parabrezza ecc.)
    • Antirifl esso (rivestimenti per lenti, vetri, barriere termiche ecc.)
    • Durezza (rivestimenti per applicazioni meccaniche: stampi, utensili, lame, punte e punzoni,
    ecc.)
    • Estetiche e decorative (aspetto, colorazione, luminosità, brillantezza, ecc.)
    • Elettro/foto/termo cromici (rivestimenti per lenti, vetri per aerei, decorazioni luminose,
    sensori di temperatura, che cambia colore quando raggiungono una certa temperatura)
    • Metalli preziosi (rivestimenti per bigiotteria, gioielleria, posateria, sensori di gas e sostanze
    tossiche)
    • Polimerici (per impermeabilizzazioni, protezioni da agenti chimici aggressivi, trattamenti
    antiaderenti)

    Protezioni di superfici

    Esistono diverse tecniche che consentono di depositare uno strato di spessore nanometrico,
    di solito metallico o ceramico, su diversi materiali, o addirittura di sovrapporre più strati
    nanometrici composti da materiali differenti.

    Ad esempio : il cristallo di un’auto con comportamento idrofobico autopulente si ha  grazie
    ad un rivestimento nano. Le gocce non aderiscono alla superficie e la pulizia tramite tergicristallo è molto facilitata
    Le nanotecnologie possono intervenire in aiuto di marmi, cementi e pietre naturali, proteggendoli dagli agenti esterni e dall’accumulo di sporco.
    Si applicano ad esempio rivestimenti con effetto autopulente (le gocce di pioggia scivolano e portano via lo sporco), ma che non impediscono la traspirazione (come il prodotto Nanoprotect CS®, prodotto da Nanotec Ltd)

    Ottime cere per pavimenti... dove i nostri bambini gattonano, dove i nostri animali camminano.. e dove noi a piedi nudi ci godiamo la vita!!!
    Secondo il "Progetto statunitense sulle Nanotecnologie Emergenti" (P.E.N.), gli articoli per la salute ed il fitness continuano a dominare l’offerta della produzione nanotecnologica, raggiungendo il 60% dei prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale più impiegato, grazie alle sue proprietà antimicrobiche: nella fabbricazione di gran parte di prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000 articoli studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24 paesi, inclusi Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.

    Non solo pietre ma anche pellame...



    Il trattamento con nanomateriali,nanometalli rende la superficie più omogenea, totalmente impermeabile all’acqua e più resistente alla decolorazione per strofinamento, importante soprattutto peri pellami più delicati, come gli scamosciati.
    Quindi pensiamo a cosa indossiamo!!!

    Secondo il "Progetto statunitense sulle Nanotecnologie Emergenti" (P.E.N.), gli articoli per la salute ed il fitness continuano a dominare l’offerta della produzione nanotecnologica, raggiungendo il 60% dei prodotti conosciuti. Il nanoargento è il nanomateriale più impiegato, grazie alle sue proprietà antimicrobiche: nella fabbricazione di gran parte di prodotti, infatti, ben 259 di essi lo contengono (il 26% di 1.000 articoli studiati). L’inventario aggiornato del PEN presenta i prodotti di 24 paesi, inclusi Stati Uniti, Cina, Canada e Germania.

    Supermetalli
    Attraverso le nanotecnologie si possono migliorare alcune  proprietà dei metalli, in particolare
    delle leghe metalliche, controllandone la composizione e la struttura a scala atomico-molecolare. Si agisce sulle proprietà meccaniche (resistenza, elasticità, duttilità) e sulle caratteristiche funzionali (resistenza alla corrosione, proprietà elettriche e magnetiche, ecc.). Si ottengono così metalli compatti e leggeri, resistenti al calore e all’usura: talmente efficienti da essere chiamati super metalli.

    La chiesa Dives in Misericordia,a Roma, è stata costruita con uno speciale calcestruzzo di Italcementi (a marchio TX Active ®) ad azione fotocatalitica: grazie alle proprietà di
    autopulizia della superfi cie, mantiene inalterate nel tempo le qualità estetiche degli edifici



    L'usura di questi matriali svolta dal tempo,vento,acqua...le loro polveri dove andranno?

    A COSTRUIRE NUOVI EDIFICI NEL NOSTRO CORPO!!!




    NORMATIVA

    una normativa specifica a lungo termine sulla nanotecnologia, i ricercatori concludono che l'approccio incrementale è l'unico metodo pratico per affrontare i rischi causati dalle nanoparticelle modificate in Europa. Inoltre, il gruppo danese-italiano ha formulato sei raccomandazioni specifiche per modificare le attuali discipline comunitarie nel breve termine: definire le norme per i laboratori e altri luoghi di lavoro che operano con le nanoparticelle; promuovere attivamente la ricerca e lo sviluppo di strumenti metrologici utilizzabili; istituire un gruppo di lavoro tecnico in seno all'Ufficio europeo di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento per organizzare uno scambio di informazioni; adattare il Chemical Abstract Service (CAS) - il più grande database esistente di informazioni relative alle sostanze chimiche - per una classificazione adeguata delle nanoparticelle; creare nell'ambito di REACH un regime specifico per le nanoparticelle che imponga all'industria di trasmettere informazioni sulle caratteristiche delle nanoparticelle e sulla salute, la sicurezza e l'ambiente; aggiungere le nanoparticelle libere all'elenco della direttiva 91/689 sui rifiuti pericolosi.

    I regolamenti 1907/2006 (REACH) e 1272/2008 (CLP) non contengono
    definizioni specifiche o provvedimenti espliciti sui nanomateriali
    Articolo 3(1) del REACH e Articolo 2(7) del CLP

    SOSTANZA: un elemento chimico e i suoi composti, allo
    stato naturale o ottenuti per mezzo di un procedimento di
    fabbricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne
    la stabilità e le impurità derivanti dal procedimento
    utilizzato, ma esclusi i solventi che possono essere
    separati senza compromettere la stabilità della sostanza o
    modificarne la composizione

    Secondo il CLP, i produttori, gli importatori e gli utilizzatori a valle devono considerare la forma o lo stato fisico in cui la sostanza o miscela è immessa sul mercato e in cui ragionevolmente sarà usata.
    La classificazione e l’etichettatura si basano sulle proprietà intrinseche.



    • NONOSTANTE LE PALESI DIMOSTRAZIONI SCIENTIFICHE DEI DANNI NONOSTANTE OVUNQUE RICERCATORI DIMOSTRINO GLI EFFETTI COLLATERALI PERCHÈ LA CDA,L'OMS NON AGISCONO?

    • PERCHÈ QUESTA FRETTA DI METTERE IN COMMERCIO E FAR DIVENTARE DI LUOGO COMUNE QUESTE PARTICELLE, E QUINDI CREARE UNO STATO DI NANOPATOLOGIA DIFFUSA?

    • COSA SI NASCONDE DIETRO TUTTA QUESTA FRETTA? COSA SI DESIDERA COPRIRE?


    Siamo in un'era dove è impensabile,se non perchè voluto e cercato, immettere sul mercato sostanze che si sa facciano male prima di una adeguata regolamentazione.Il mondo nano purtroppo  non rientra nella normativa europea Reach, che prevede l’autorizzazione preventiva di tutti i composti chimici....COME MAI??
    Questo non è progresso.. questo è ben altro.


    SCARICARE L'INTERA RICERCA IN PDF


    http://link.springer.com/chapter/10.1007%2F978-3-642-24428-5_18
    http://ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=16656
    http://dioni.altervista.org/metalli_pesanti.html
    http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/download/10-2011_contatto_alimenti.pdf

    References 
    1.Win-Shwe T-T, Fujimaki H. Nanoparticles and Neurotoxicity. In J Mol Sci 2011;12:6267-6280. 2.Krewski D et al. Human health rRevell PA. The biological effects of nanoparticles. Risk assessment for aluminum, aluminum oxide, and aluminum hydroxide. J Toxicol Environ Health B Crit Rev 2007;10(suppl 1): 1-269. 3.Blaylock RL. Aluminum induced immunoexcitotoxicity in neurodevelopmental and neurodegenerative disorders. Curr Inorg Chem 2012;2:46-53. 4.Tomljenovic L. Aluminum and Alzheimer’s disease: after a century, is their a plausible link. J Alzheimer’s Disease 2011;23:567-598. 5.Perl DP, Good PF. Aluminum, Alzheimer’s Disease, and the olfactory system. Ann NY Acad Sci 1991;640:8-13. 6.Shaw CA, Petrik MS. Aluminum hydroxide injections lead to motor deficits and motor neuron degeneration. J Inorg Biochem 2009;103:1555-1562. 7.Braydich-Stolie LK et al. Nanosized aluminum altered immune function. ACS Nano 2010:4:3661-3670. 8.Li XB et al. Glia activation induced by peripheral administration of aluminum oxide nanoparticles in rat brains. Nanomedicine 2009;5:473-479. 9.Exley C, house E. Aluminum in the human brain. Monatsh Chem 2011;142:357-363. 10.Nayak P, Chatterjee AK. Effects of aluminum exposure on brain glutamate and GABA system: an experimental study in rats. Food Chem Toxicol 2001;39:1285-1289. 11.Tsunoda M, Sharma RP. Modulation of tumor necrosis factor alpha expression in mouse brain after exposure to aluminum in drinking water. Arch Toxicol 1999;73:419-426. 12.Matyja E. Aluminum changes glutamate –mediated neurotoxicity in organotypic cultures of rat hippocampus. Folia Neuropathol 2000;38:47-53. 13.Walton JR. Aluminum in hippocampal neurons from human with Alzheimer’s disease. Neurotoxicology 2006;27:385-394. 14.Walton JR. An aluminum-based rat model for Alzheimer’s disease exhibits oxidative damage, inhibition of PP2A activity, hyperphosphorylated tau and granulovacuolar degeneration. J Inorg Biochem 2007;101:1275-1284. 15.Becaria A et al. Aluminum and copper in drinking water enhance inflammatory or oxidative events specifically in brain. J Neuroimmunol 2006;176:16-23. 16.Exley C. A molecular mechanism for aluminum-induced Alzheimer’s disease. J Inorg Biochem 1999;76:133-140. 17.Exley C. The pro-oxidant activity ofnaluminum. Free Rad Biol Med 2004;36:380-387.

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    macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti;