Streptococco al microscopio elettronico |
Un recente studio pubblicato sulla rivista Lancet Microbe ha messo in luce un interessante fenomeno: l'aumento delle infezioni da streptococco nei bambini potrebbe essere correlato alle precedenti misure di sicurezza adottate per combattere il COVID-19, come l'uso di mascherine e il distanziamento sociale.
Di Salvatore Calleri (NatMed)
Il team di ricerca, composto da esperti dei reparti di Pediatria e Microbiologia della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e dell'Università Cattolica, ha esaminato dati raccolti tra il 2018 e il 2023 per giungere a questa conclusione.
Durante gli anni di massima allerta pandemica, dal 2020 al 2022, si è notato un calo delle infezioni da streptococco, sia in termini di casi registrati che di percentuale di positività. Tuttavia, con il progressivo allentamento delle misure di protezione, si è verificato un notevole incremento delle infezioni, particolarmente tra i bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni.
"I bambini, essendo stati esposti meno frequentemente a microrganismi comuni a causa delle mascherine e del distanziamento, potrebbero non aver sviluppato un'immunità sufficiente," ha spiegato il Prof. Maurizio Sanguinetti, coordinatore dello studio. Questa mancanza di esposizione regolare ai patogeni è stata definita come un "debito immunologico" che ora si sta manifestando con un aumento delle infezioni.
Il ritorno a una frequenza più alta di infezioni da streptococco simile ai livelli pre-pandemici suggerisce che l'uso prolungato di mascherine e il distanziamento sociale potrebbero avere impedito ai bambini di sviluppare anticorpi naturali. Questi dati indicano l'importanza di bilanciare le misure di protezione con la necessità di esporre i bambini agli agenti patogeni per favorire un sistema immunitario robusto.
Per monitorare e trattare queste infezioni, gli esperti consigliano di ricorrere al tampone faringo-tonsillare e di evitare i test fai da te, non sempre affidabili. Questi risultati portano a riflettere sull'importanza di una gestione attenta delle misure preventive in situazioni di crisi sanitaria, per evitare effetti a lungo termine sulla salute pubblica, specialmente tra i più giovani.