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Un mercato immenso, soprattutto negli Stati Uniti. Così il ricco settore della vendita di farmaci rischia di essere inquinato da interessi, che rasentano il comportamento mafioso. In un articolo sul Daily Beast, Daniela Drake tratteggia un quadro inquietante di pressioni e di corruzione nel mondo di Big Pharma, la sigla che si riferisce ai colossi dei farmaci nel mondo.
Il primo passo è quello di ‘manipolare’ i risultati delle ricerche per favorire l’immissione sul mercato di un determinato farmaco. In sostanza viene creata la domanda a un medicinale, influenzando l’esito dello studio. Peter Gotzsche, direttore del Nordic Cochrane Center di Copenhagen, ha usato parole durissime: «L’industria farmaceutica segue, negli Stati Uniti, gli stessi criteri della criminalità».
Redigendo delle nuove linee guida, per esempio sul colesterolo, è possibile spostare oltre 1,5 milioni di dollari per l’acquisto di farmaci che tendono a favorire un livello più basso della proteina. Tuttavia, chi indica quelle linee guida può essere messo a ‘libro paga’ di una società.

Corruzione da farmaci

La filiera su cui intervengono i big dei farmaci è davvero lunga. «Acquista prima i professori, poi capi di dipartimenti, a seguire altri medici importanti e così via fino a corrompere i medici in formazione». Parole molto pesanti che sono state confermate da alcune notizie riportate dalla stampa.
La diffusione di alcune mail aziendali ha rivelato che una società ha cercato di «neutralizzare» le critiche a un medicinale, arrivando a «gettare discredito» sugli autori dei rilievi mossi. Una strategia che a volte finisce per essere criminale. «I farmaci da prescrizione sono la terza causa di morte dopo le malattie cardiache e il cancro», annota Gotzsche.

I numeri di Big Pharma

Tuttavia, queste storture non devono portare all’estremismo del “rifiuto” dei farmaci: la richiesta deve essere quella di una maggiore trasparenza, perché il settore non riguarda solo l’economia ma anche la salute.
Proprio la salute, dunque, rappresenta un grosso affare: negli Stati Uniti, il 70% della popolazione assume dei farmaci dietro prescrizione medica. Eppure il quadro generale è tra i peggiori nei Paesi industrializzati.
Gli investimenti pubblicitari rivelano comunque l’imponenza del business: le aziende, in complesso, spendono 3 miliardi di dollari solo per gli spot televisivi. E un tale sforzo economico viene fatto solo in cambio di un ritorno.