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I MINERALI NEL MINERALOGRAMMA



Questo test è importantissimo perché solo tramite il mineralogramma (biopsia del capello) si può riuscire a scoprire se si è intossicati cronicamente (altro unico test è la biopsia) e si riescono a scoprire eventuali squilibri degli oligoelementi nel nostro organismo, che ci fanno capire che qualcosa non va nella nostra salute e quindi vanno presi provvedimenti.

Il mineralogramma è bene farlo fare ad un medico che oltre a saperlo interpretare è anche capace di prescrivere un'integrazione mirata personalizzata valida e disintossicante all'occorrenza.

Ma cosa e quali sono gli oligoelementi che di solito vengono presi in esame nel test?
Dove si trovano in natura e in quali cibi?
Un eccesso o una carenza di determinati oligoelementi quali problemi dà al nostro organismo?

Ecco, quindi è per rispondere a queste ed altre domande, che sorgono spontanee, che ho pensato di fare una piccola ricerca e raggruppare tutto il materiale trovato in un documento, che chi vuole, può consultare tranquillamente in ogni momento.



MINERALI INTRACELLULARI ED ELEMENTI TRACCIA

CALCIO (Ca)
Il calcio è il metallo più abbondante nel corpo umano: è il principale costituente delle ossa e dei denti e svolge numerose importanti funzioni metaboliche.
Il calcio viene a volte chiamato calce. È trovato il più comunemente in latte e latticini, ma anche in verdure, nocciole e fagioli. È un componente essenziale per la conservazione dello scheletro e dei denti umani. Inoltre aiuta le funzioni dei nervi e dei muscoli.
L'uso di più di 2.5 grammi di calcio al giorno senza una prescrizione medica può portare allo sviluppo di calcoli renali e sclerosi renali e dei vasi sanguigni.
Una mancanza di calcio è una delle cause principali di osteoporosi. L'osteoporosi è una malattia in cui le ossa diventano estremamente porose, sono soggette a fratture e cicatrizzazione lenta. Sono particolarmente soggette le donne a seguito di menopausa e conducono spesso a curvatura della spina fino a collasso vertebrale.
A differenza di quello che la maggior parte della gente pensa, esiste un'attività biologica intensa all'interno delle nostre ossa. Esse vengono costantemente rinnovate con nuovo tessuto che sostituisce quello vecchio. Durante l'infanzia e l'adolescenza, la produzione di nuovo tessuto supera la distruzione di quello vecchio, ma ad un certo punto, intorno ai 30 o 35 anni, il processo è invertito ed iniziamo a perdere più tessuto rispetto a quello che riusciamo a sostituire.
Nelle donne il processo si accelera dopo la menopausa (il periodo contrassegnato dalla cessazione naturale e permanente del periodo mestruale, che si presenta solitamente fra i 45 ed i 55 anni); ciò avviene perché i loro corpi smettono di produrre l'ormone noto come estrogeno, la cui funzione e' di conservare la massa ossea.
L'evidenza suggerisce che abbiamo bisogno di un'assunzione quotidiana di 1.000 mg di calcio per conservare la massa ossea in circostanze normali.
Ciò è valido sia per l'uomo che per la donna pre-menopausa. L'assunzione quotidiana suggerita aumenta a 1.500 mg per la donna in menopausa.
Le fonti principali di calcio sono i latticini, ma anche le noci, alcune verdure verdi come spinaci e cavolfiori, fagioli, lenticchie...
Il calcio collabora con magnesio per generare la nuova massa ossea. Dovrebbe essere preso assunto insieme al magnesio in rapporto 2:1, cioè, se si ingeriscono 1000 mg di calcio, si dovrebbero anche ingerire 500 mg di magnesio.
Alcune fonti del magnesio nella dieta sono frutti di mare, grano integrale, noci, fagioli, avena di frumento, semi e verdure verdi.
Altre importanti misure di prevenzione dell'osteoporosi sono:
Praticare esercizio regolare (almeno tre volte a settimana)
Assumere un'adeguata quantità di manganese, acido folico, vitamina B6, vitamina B12, omega 3 (favorisce l'assorbimento del calcio e stimola la nuova produzione di massa ossea) e la vitamina D (favorisce l'assorbimento del calcio a livello intestinale).
Non abusare di zucchero, grassi saturi e proteine animali
Non abusare di alcool, caffeina e bibite gassate
Non fumare
·         Altre cause di osteoporosi sono fattori ereditari e stress.
INTOSSICAZIONE:
E’ dovuta o ad una eccessiva ingestione di questo minerale, o a problemi metabolici, o a una carenza o squilibrio di alcuni oligoelementi e vitamine.
Gli organi implicati sono la tiroide e la paratiroide, la corteccia surrenale.
Rischi legati ad eccesso di calcio: osteolisi, osteoporosi di tipo II, diffusa tra gli anziani, calcificazioni cutanee, fratture, aumento del colesterolo e dei trigliceridi, rischio di infarto del miocardio, pseudo menopausa, ipersecrezione insulinica, in genere un livello superiore di calcio, significa che il calcio è carente nelle ossa, ed è scarsamente disponibile nelle sue biofunzioni, da qui la necessità di dare dei supplementi di calcio, sotto forma di calcio orotato, con la contemporanea somministrazione di altri oligoelementi e vitamine.

MAGNESIO (Mg)
Gli esseri umani assumono da 250 a 350 mg/giorno di magnesio e ne hanno bisogno di almeno 200 mg, ma il nostro corpo gestisce tale elemento molto bene, prendendolo dal cibo quando può o riciclando quello che ha già quando non può.
Oltre al suo ruolo fondamentale nel tessuto osseo, il magnesio svolge un’importante funzione nelle reazioni enzimatiche che utilizzano l'ATP come fonte energetica, e interviene nella regolazione dell'eccitabilità delle membrane nervose e muscolari.
Il fabbisogno di magnesio nell'adulto ammonta a 150-500 mg al giorno ed è facilmente soddisfatto, data la sua larga diffusione negli alimenti.
Una carenza di magnesio si può verificare, per eccessiva eliminazione, nel diabete e a causa dell'assunzione di antibiotici e diuretici: l'ipomagnesemia conseguente si manifesta con anoressia, nausea, vomito, aumento dell'eccitabilità muscolare, vasodilatazione, aritmia, coma.
Un eccesso di magnesio provoca invece depressione del sistema nervoso centrale, con torpore, disturbi dell'attività cardiaca e respiratoria.
Il magnesio è contenuto in molti alimenti (vegetali verdi, legumi, cacao, noci, cereali integrali, banane). Una sua integrazione, molto diffusa e consigliata soprattutto alle donne durante il ciclo mestruale, è da valutare attentamente e da adottare solo se esiste un bisogno documentato da analisi.
Troppe persone si fidano solo delle pubblicità o di consigli generalizzati che non devono essere seguiti se non sono supportati da un’analisi oggettiva dello stato di carenza.

SODIO (Na)
Il sodio è un composto presente in molte derrate alimentari, come per esempio il sale comune. È necessario per gli esseri umani mantenere l'equilibrio dei liquidi nel metabolismo. Il sodio è necessario anche per il funzionamento di muscoli e nervi. Troppo sodio può danneggiare i nostri reni ed aumentare la probabilità di alta pressione sanguigna.
La quantità totale di sodio che una persona consuma ogni giorno dipende da individuo ad individuo e da cultura a cultura; alcune persone consumano solo 2 g/giorno, altre fino a 20 grammi.
Il sodio è un elemento essenziale, ma la quantità necessaria è soggetta a controversie.
Ogni grammo di sale contiene circa 0,4 g di sodio. In condizioni normali un adulto ha bisogno di 100-600 mg di sodio al giorno, pari a circa 0,25-1,5 grammi di sale. La dieta degli italiani apporta in media quasi 12 grammi di sale al giorno, superando di dieci volte le reali necessità. Partendo da tali valori la semplice riduzione dell’apporto di sodio nella dieta a non più di 100 mmol/die (6 g di sale) permette di ridurre la pressione arteriosa di 2-8 mmHg.
Nel periodo estivo, quando la sudorazione aumenta, cresce anche il fabbisogno di sodio, specie negli sportivi. In una dieta bilanciata si consiglia comunque di non assumere più di 6 grammi di sale al giorno.
Se assunto in eccesso il sale è nemico della nostra salute, soprattutto alla luce delle ultime ricerche scientifiche. In particolare un eccessivo consumo di sale può essere responsabile di malattie come:
IPERTENSIONE: il sale è dannoso soprattutto per le persone che soffrono di pressione alta. Sebbene un organismo sia perfettamente in grado di eliminare l'eccesso di sodio, assumere troppo sale, a lungo andare, favorisce l'insorgenza della malattia nelle persone predisposte.
OSTEOPOROSI: l'eccesso di sale favorisce l'escrezione renale di calcio, di cui la dieta è spesso povera. Il calcio è un minerale essenziale per le ossa e una sua carenza aumenta significativamente il rischio di osteoporosi.
OBESITÀ: chi consuma regolarmente cibi salati corre un maggior rischio di diventare obeso. Il sale, si sa, non ha calorie ma stimola la sete che può essere soddisfatta con bibite zuccherate o alcoliche. In questo caso è facile assumere calorie extra (circa 50-150 kcal per lattina da 330 ml), poco sazianti e di cui spesso non ci si rende conto.
L'apporto di sale nella dieta va assolutamente ridotto anche in presenza di malattie quali l'insufficienza renale, lo scompenso cardiaco e la cirrosi. Queste malattie aumentano sensibilmente la ritenzione di sodio alterando i meccanismi di eliminazione renale. In un individuo sano il metabolismo del sodio funziona perfettamente e consente di regolare l'assorbimento e l'escrezione urinaria in relazione alle quantità di sale introdotte con gli alimenti. Per una persona in salute l'assunzione di eccessive quantità di sale non rappresenta dunque un problema anche se, a lungo andare, predispone l'individuo ad ipertensione e ritenzione idrica.
CARENZA DI SALE: il sodio è un minerale essenziale per il nostro organismo in quanto regola la trasmissione dell'impulso nervoso, il bilancio idrico, l'equilibrio acido-base e la permeabilità di membrana. Un apporto ridotto di sale nella dieta può, specie nei periodi estivi, favorire l'insorgenza di crampi, diminuendo l'appetito e la lucidità mentale.
SALE E DIETA: il cibo confezionato è uno dei principali ostacoli alla riduzione del sodio nella dieta. Limitare l'apporto di sale con gli alimenti è tutto sommato facile, basta adottare alcuni semplici accorgimenti:
●        non salare le pietanze
●        utilizzare poco sale durante la cottura (quando si prepara la pasta abituarsi, per esempio, ad aggiungere il sale a cottura ormai
terminata; in questo modo si riduce considerevolmente la quantità di sale assorbito dalla pasta)
●         limitare il consumo di cibi conservati sotto sale o trasformati (insaccati, formaggi, patatine ecc.)
●         limitare il consumo di cibi confezionati
●         esaltare la sapidità dei cibi con spezie, limone o aceto tradizionale/balsamico
●         se la frutta è gradita può essere consumata in sostituzione degli snack salati come spuntino.
Il contributo del sodio presente nell'acqua che beviamo ogni giorno è praticamente nullo dato che in un litro di una comune acqua oligominerale si trovano solitamente 5-15 mg di sodio.
Mangiare spesso fuori casa aumenta notevolmente l'apporto di sale nella dieta: basti pensare, ad esempio, alla diffusa abitudine dei ristoratori di aggiungere sale per insaporire le pietanze, o ai quasi 2 grammi di sodio contenuti in un etto di prosciutto crudo.
INTOSSICAZIONE:
In genere un aumento di sodio si accompagna ad un aumento di Potassio sistemico. Se non c’e’ aumento di Potassio, è probabile che ci sia una eccessiva ingestione di sale con gli alimenti o con l’acqua depurata Il metabolismo del Sodio è regolato dai mineralcorticoidi della corteccia surrenale. Se la ritenzione di sodio aumenta, la secrezione di aldosterone tende a far diminuire il calcio ed il magnesio. Troppo sodio rispetto al magnesio, può provocare una iperfunzione surrenalica quando il sodio è troppo elevato può interferire con vari gradi di coordinazione, ma i sintomi clinici non sono generalmente osservati finche i livelli non superano le due deviazioni standard. Spesso le condizioni cliniche continuano per quasi un mese dopo l’inizio della terapia riduttiva di Sodio, in genere un livello elevato di sodio è un risultato dello stress, delle allergie, dei tossici, ed è il primo segnale di possibili mutamenti nella funzione surrenale.

POTASSIO (K)
Il potassio può essere trovato in vegetali, frutta, patate, carne, pane, latte e nocciole. Gioca un ruolo importante nella fisica del sistema fluido del metabolismo umano ed assiste la funzione dei nervi. Il potassio, in forma di ione K+ si concentra nelle cellule, ed il 95% del potassio presente nel nostro corpo si trova là quasi totalmente all'interno delle cellule dove è coinvolto in diverse funzioni, come la produzione energetica, la sintesi proteica, il controllo del ritmo cardiaco e della tonicità dei muscoli.
Quando i nostri reni sono in qualche modo malfunzionanti si verifica un accumulo di potassio, che può portare ad un disturbo nel battito cardiaco.
Inoltre il potassio contribuisce al controllo della pressione arteriosa, favorendo l'escrezione renale del sodio e diminuendo così le varie forme di edema e la ritenzione dei liquidi.
Dopo Calcio e Fosforo è il minerale più abbondante nell'organismo umano.
La dieta di solito garantisce l'apporto giornaliero raccomandato (RDA) che è circa 2000-6000 mg, quantità che dovrebbe mantenersi circa doppia rispetto a quella del sodio. Non sempre questo rapporto è rispettato, soprattutto nel caso vengano consumati in prevalenza cibi conservati come gli insaccati, ricchi di sodio, unitamente a poca verdura e poca frutta, alimenti ricchi invece in potassio.
Il potassio viene assorbito a livello del colon ed escreto a livello renale. Gli sforzi muscolari tendono a determinare una diminuzione temporanea di potassio che, lo si è detto, è estremamente importante per il ritmo e la conduzione cardiaca. Per tale motivo è opportuno assumere integratori potassici, o frullati di arance, pompelmi e banane, prima o durante sforzi prolungati.
Cause di perdita di potassio sono l'uso di diuretici, diarrea, vomito, consumo di cibi molto salati, terapie cortisoniche o il diabete, l'ipertensione, le malattie del colon e quelle del fegato. L'ingestione costante e abbondante di bevande alcoliche provoca spesso perdita di potassio e di Magnesio.
L'eccesso o la carenza di potassio al Mineralogramma è indice attendibile di insufficiente apporto (dieta povera in frutta e verdura e ricca in cibi conservati di fonte animale), scarso assorbimento intestinale (malattie del colon) o escrezione urinaria aumentata (malattie del rene).
L'eccesso di potassio si ritrova anche nell'insufficienza renale per difetto di eliminazione. Un suo valore elevato al mineralogramma è stato anche messo in relazione a problemi tiroidei di carattere funzionale (rapporto calcio-potassio, inibente il primo, stimolante il secondo).
La carenza di potassio assieme all'eccesso di calcio e sodio è una condizione di particolare rilevanza, quindi possibilmente da correggere, nell'ipertensione arteriosa.
INTOSSICAZIONE:
Il potassio elevato è generalmente il risultato della funzione endocrina e non dell’ingestione eccessiva. I tossici, lo stress, la malfunzione adrenale, sono le cause frequenti del Potassio elevato. Un aumento eccessivo di Potassio rispetto al calcio indica una tiroide iperfunzionante. il potassio è il primo catione all’interno della cellula, tuttavia il potassio extracellulare, pur se in minima quantità insieme al magnesio, agisce sui muscoli striati e favorisce il rilassamento muscolare. Quando il potassio è elevato ci si espone al rischio di paralisi.

RAME (Cu)
L’oligoelemento rame è importantissimo, tanto che si ha ottimi motivi per pensare che questo minerale traccia possa essere prezioso per mantenere l’equilibrio nel nostro corpo.
Il rame partecipa al metabolismo cerebrale e cardiovascolare, al trasporto del ferro e alla sua assimilazione, è necessario per lo sviluppo dei globuli rossi, per liberare il ferro dalla mucosa intestinale e per immagazzinarlo nei tessuti; rinforza il sistema immunitario, agendo da stimolo sui leucociti (globuli bianchi) nel combattere in generale le malattie infettive.
Il rame è necessario per fissare i metalli e i minerali nel nostro organismo, è indispensabile nella formazione del sangue poiché fissa il ferro ai globuli rossi, influenza l’ipofisi, le ghiandole surrenali, e l’apparato genitale, inoltre fissa il calcio, catalizza la vitamina C, combatte le infezioni, ed è un tonico generale, in quanto sopperisce alle carenze epatiche.
La carenza di questo metallo provoca peggioramenti nei vari processi organici, dando luogo a stati di anemia, insonnia, bassa pressione, osteoporosi, irritabilità.
La presenza di rame, invece, impedisce l’ossidazione cellulare riduce i danni epatici e della cirrosi, dovuti all’assimilazione di sostanze cancerogene.
Il Rame è un componente di numerosi enzimi, che catalizzano moltissime reazioni indispensabili per la vita. Un particolare enzima contenente rame, la SuperOssidoDismutasi (S.O.D.), combatte l'ossidazione delle cellule attraverso la neutralizzazione dei radicali liberi, rallentando l'invecchiamento delle cellule stesse e quindi di tutto l'organismo.
Esso è tra i componenti della mielina, l'importantissimo rivestimento protettivo dei neuroni, e quindi dei nervi. Compare fra gli enzimi preposti alla sintesi dei neurotrasmettitori, i messaggeri chimici che permettono ai neuroni di "dialogare", consentendo la trasmissione degli impulsi nervosi. E' rilevante per la pelle e le ossa, poiché presiede con specifici enzimi alla formazione della melanina e del collagene, proteina quest'ultima presente sia nella pelle che nelle ossa, alle quali conferisce elasticità. Anche l'elastina, importante per il cuore e le arterie, è influenzata da enzimi che contengono Rame come coenzima.
Il Rame è immagazzinato nel fegato, che lo distribuisce ai vari distretti, regolandone l'omeostasi.
E' contenuto in buona quantità negli alimenti come fegato, rognone, molluschi, legumi secchi, cioccolata amara, e frutta come avocado, noci, nocciole, uva passa; anche le carni in genere, il pesce, le uova sono discreti apportatori di Rame, che di norma è presente in quantità adeguate in un'alimentazione mista e variata.
In base a studi sul metabolismo di questo minerale, non vi sono dati definitivi e certi sul suo fabbisogno quotidiano, ma, analizzando l'alimentazione media degli italiani, l'apporto di Rame appare adeguato fra i 3 e i 4,5 mg al giorno.
INTOSSICAZIONE:
Le cause possono essere: acqua dolce acida, piscine, macchine per bibite, algicidi dei serbatoi di acqua, emodialisi, spirali anticoncezionali, pillole contraccetive in un uso prolungato, condotti di acqua in rame, utensili da cucina in rame.
Sintomi da tasso elevato di rame: malattia di Wilson, coronaropatie del gruppo A, depressione e nervosismo, psicosi, autismo infantile, schizofrenia istaminopenica, insonnia, ipercinesi infantile, disturbi della percezione, arteriosclerosi, ipertensione, disturbi epatici, renali, malattie del collagene, artriti, poliartrite reumatica, malattie emicraniche, cancri, leucemie, carenze di zinco, sindrome da stress, senilità, anemia ferropriva, tubercolosi, tossiemia gravidica. Si può rimuovere l’eccesso con oligoelementi e vitamine.

ZINCO (Zn)
Lo zinco è un elemento in tracce che è essenziale per la salute umana, presente nell’organismo in quantità superiore a quella di qualsiasi altro oligoelemento al di fuori del ferro. E’ in relazione col normale assorbimento e con l’azione delle vitamine, in particolare quelle del complesso B. E’ un elemento costitutivo di oltre 2000 enzimi preposti alla digestione e al metabolismo ivi compresa l’anidrasi carbonica, necessaria per la respirazione dei tessuti.
Lo Zinco è distribuito in tutti i tessuti dell'organismo umano, ma si trova in maggiore concentrazione soprattutto nei muscoli striati (muscoli scheletrici), nelle ossa, nella pelle, nei capelli, in alcune parti degli occhi, nella prostata e negli spermatozoi, nelle unghie ed è presente anche nei globuli bianchi.
E' indispensabile per la crescita corporea, per la riparazione dei tessuti, per una normale risposta immunitaria. E' importante per la digestione dei carboidrati e per il metabolismo del fosforo. Partecipa alla sintesi dell'acido nucleico che controlla la formazione di varie proteine nelle cellule, importante per l'assorbimento delle vitamine, utile nei processi di cicatrizzazione (inoltre inibisce le lipasi dei batteri, lieviti, saprofiti della pelle). Più di duecento enzimi per essere attivi hanno bisogno dello zinco, indispensabile per la formazione delle proteine, per alcuni aspetti delle funzioni ormonali, per le funzioni cerebrali, per la vista, per il senso del gusto.
Si pensa anche che aumenti la potenza sessuale negli uomini grazie alla sua abilità di regolare il testosterone nella prostata.
Queste riserve non sono facilmente utilizzabili, per cui la dieta deve contenerne quantità sufficienti per soddisfare il fabbisogno dell’organismo.
Poiché non ci sono depositi che ricoprano il ruolo di riserva di Zinco, esso deve essere necessariamente introdotto quotidianamente con la dieta, anche se lo Zinco presente nel fegato può essere in parte mobilizzato, in caso di deficit alimentare che non sia però troppo protratto nel tempo.
Lo Zinco è indispensabile per la crescita corporea, per la riparazione dei tessuti e per una efficiente risposta immunitaria alle infezioni; svolge anche un'attività antiossidante, poiché riduce la formazione di radicali liberi. Come coenzima partecipa alla formazione di numerosi enzimi, che regolano la formazione delle proteine, partecipano a molte funzioni ormonali e cerebrali, e nell'uomo modulano le quantità di testosterone nella prostata.
Per uso esterno, lo Zinco è utilizzato in caso di acne e di dermatite seborroica, poiché riduce la secrezione sebacea. E' utile anche nel trattamento delle lesioni della pelle, in quanto aumenta la velocità di guarigione delle ferite: tipico l'uso dell'ossido di zinco nelle pomate utilizzate per prevenire le dermatiti da pannolino nei neonati e negli anziani costretti a letto.
I cibi più ricchi di Zinco sono gli alimenti proteici, come le carni rosse e bianche, mentre le fonti vegetali sono le noci, le nocciole, i semi di girasole e di zucca, il germe di grano. Anche cereali e legumi contengono Zinco, ma la presenza di fitati ne riduce l'assorbimento; il processo di lievitazione del pane degrada tuttavia i fitati, riducendo il rischio di carenza.
Il fabbisogno quotidiano di Zinco varia a seconda dell'età, da un minimo di 10 mg fino ai 30 mg necessari durante la gravidanza.
La carenza di Zinco può provocare ritardi nella crescita, alterazioni della pelle, maggiore vulnerabilità alle infezioni, ritardi di cicatrizzazione delle ferite, fragilità di unghie e capelli, macchie bianche nelle unghie, maggior incanutimento dei capelli, alterazioni della sensibilità gustativa, perdita dell'appetito.
Non bisogna comunque eccedere con l'integrazione dello Zinco, né prolungarla troppo nel tempo, poiché un suo eccesso inibisce l'assorbimento del Rame e del Ferro.
Quando le persone assorbono troppo poco zinco possono sperimentare una perdita di appetito, una ridotta sensazione di gusto ed odore, formazione lenta di ferite e dolore alla pelle. Scarsità di zinco può persino causare difetti di nascita.
Anche se gli esseri umani possono sopportare concentrazioni in proporzione elevate di zinco, troppo zinco può ancora causare gravi problemi di salute, come spasmi allo stomaco, irritazioni cutanee, vomito, nausea e anemia. I livelli molto elevati di zinco possono causare danni a pancreas e disturbare il metabolismo delle proteine e causano arteriosclerosi
QUANDO LO ZINCO E’ INFERIORE:
Lo zinco entra nella costituzione di una ventina di enzimi, tra cui l’idrasi carbonica, indispensabile per la produzione di HSL nello stomaco, gli enzimi pancreatici, proteinasi, amilasi e influenza almeno altri 80 enzimi, necessari per la sintesi del DNA e dell’RNA, inibite in assenza di zinco e proteiche in genere. Lo zinco controlla la sintesi del progesterone. Ridotte quantità di zinco possono produrre alterazioni nel metabolismo degli amminoacidi e degli altri oligoelementi, ci possono essere ritardi nella crescita, disturbi ormonali, dismenorrea, ipertrofia prostatica, macchie bianche nelle unghie e nelle dita, inattivazione della vitamina A, per l’acuità visiva notturna, rallentamenti nella rimarginazione delle ferite, perdita di sensibilità al gusto, dimostrata dall’aumentato uso di sale e di spezie. Le cellule neoplastiche mostrano una marcata riduzione di zinco. L’integrazione di zinco deve essere bilanciata con quella di altri oligoelementi e vitamine.

FERRO (Fe)
Il Ferro è forse il più conosciuto fra i microelementi, poiché è un componente essenziale dell'emoglobina, il pigmento rosso del sangue contenuto nei globuli rossi, indispensabile per il trasporto dell'ossigeno a tutte le cellule dell'organismo.
E' un oligoelemento di vitale importanza, diffuso in tutti i tessuti, fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi (eccetto qualche raro batterio), poiché tutte le cellule hanno bisogno di ossigeno per vivere. Esso partecipa anche alla formazione della mioglobina, la sostanza che trasporta l'ossigeno ai muscoli, permettendo così la loro contrazione.
Assieme allo Zinco, il Ferro è l'oligoelemento più abbondante nel cervello: entrambi sono essenziali per le funzioni del sistema nervoso centrale, partecipando alla formazione delle cellule nervose e alla trasmissione dei segnali neurologici. Il Ferro inoltre entra a far parte della composizione di molti enzimi, che sono fondamentali per la vita animale e quindi anche dell'uomo.
Nell'organismo umano sono presenti circa 4 grammi di ferro, di cui la metà si trova nell'emoglobina, mentre il resto è distribuito in vari distretti, fra cui il fegato, il midollo osseo e la milza, nei quali è immagazzinato sotto forma di ferritina ed emosiderina.
Il Ferro contenuto negli alimenti è assimilato in percentuali molto differenti a seconda che esso sia di origine animale o vegetale: quello di origine animale è assorbito più facilmente e in maggiore quantità, mentre quello di origine vegetale è assorbito in percentuali molto basse. Questo sia perché è diversa la molecola con cui il Ferro è veicolato, sia perché nei vegetali sono presenti sostanze come i tannini (es. nel tè e nel caffè) e i fitati (es. nei legumi), che ne riducono l'assimilazione.
Al contrario, la vitamina C, alcuni acidi organici, il Ferro di origine animale, definito Ferro eme, facilitano l'assimilazione del Ferro di origine vegetale (Ferro non-eme). Qualche goccia di limone, ricco di acido citrico e di vitamina C, sulle verdure facilita quindi l'assorbimento del Ferro non eminico in esse contenuto. I vegetariani devono perciò fare molta attenzione nel combinare gli alimenti, per non andare incontro a carenze di questo oligoelemento.
Nell'organismo, il Ferro si trova solitamente in condizioni di equilibrio: quello che è ingerito dovrebbe servire ad integrare le perdite quotidiane, ma anche se in generale la nostra alimentazione è ricca di ferro, proprio a causa di una ridotta assimilazione si può presentare una sua carenza.
Bisogna anche sfatare la convinzione che gli spinaci abbiano un alto contenuto di Ferro: questo è falso, anzi l'ingestione di spinaci insieme ad alimenti ricchi di Ferro può addirittura diminuirne l'assimilazione. Questa diffusissima credenza pare sia derivata da un errore commesso da un analista, molti anni fa, nel trascrivere la virgola nel valore dell'analisi effettuata sugli spinaci, tramandando così un valore errato, molto più alto di quello reale, che curiosamente si è diffuso anche fra larghi strati della popolazione, non solo fra gli addetti ai lavori (il personaggio dei fumetti Braccio di Ferro, o Popeye, forse ha contribuito alla diffusione di questa idea!).
Il fabbisogno giornaliero di Ferro può essere molto variabile: è superiore durante il periodo mestruale, nelle fasi di accrescimento come l'infanzia, durante la gravidanza e l'allattamento; invece è inferiore nei maschi adulti, nell'età avanzata, nella menopausa. Nel primo caso il fabbisogno varia da 18 fino a 30 mg al giorno; nel secondo caso sono sufficienti 10 mg.
Una carenza di Ferro può produrre, se abbastanza importante, un'anemia che si manifesta con senso di spossatezza, fisica e intellettuale, pallore, affanno, palpitazioni, perdita di capelli, predisposizione alle infezioni. L'anemia da carenza di Ferro è definita sideropenica (dal latino sìderos = ferro, e penìa = povertà).
Più raro è andare incontro all'eccesso di Ferro, che tuttavia può verificarsi in caso di patologie epatiche, alcolismo cronico, trasfusioni frequenti, come avviene nei soggetti affetti da microcitemia, o anemia mediterranea, che devono assumere farmaci specifici per evitare l'accumulo del Ferro nei tessuti, molto dannoso per diversi organi, e in un'altra malattia ereditaria, l'emocromatosi, che provoca un aumentato assorbimento intestinale di Ferro; quest'ultima malattia è spesso sottovalutata ed è scoperta per caso, o solo quando ha ormai prodotto gravi danni. L'eccesso di Ferro sembra anche aumentare la formazione di radicali liberi, che accelerano l'invecchiamento delle cellule, soprattutto quelle cerebrali, come alcune recenti ipotesi sostengono a proposito del morbo di Alzheimer.
Le maggiori fonti di Ferro eminico, quindi ben assimilabile, sono le interiora come fegato, cuore, rognone, le carni rosse, alcuni crostacei e pesci come cozze, gamberetti, ostriche, tonno, sardine. Ferro non eminico, quindi meno assimilabile, è contenuto nei vegetali, come fagioli, ceci, tofu, foglie verdi. Il giusto equilibrio di vitamine e minerali presenti nella dieta è fondamentale per mantenere la giusta omeostasi del Ferro nel nostro organismo.

FOSFORO (P)
Necessario per una normale struttura ossea e per il suo mantenimento, per l'assorbimento di glucosio e produzione di energia. Molte vitamine del complesso B e enzimi non possono essere attivati senza fosforo. E’ importante per una buona salute che nell’organismo non ci sia carenza di fosforo.
Il fosforo è presente in olio di germe di grano, olio di fegato di merluzzo, pappa reale, polline. Il fosforo si può trovare il più comunemente nell'ambiente in forma di fosfati. I fosfati sono sostanze importanti per il corpo umano, perché sono una parte dei materiale che costituisce il DNA e partecipano alla distribuzione dell'energia. I fosfati possono anche essere comunemente trovati nelle piante.
Gli esseri umani hanno cambiato radicalmente il rifornimento naturale di fosfato tramite l'introduzione di concimi ricchi di fosfato per il terreno e tramite l'uso di detersivi contenenti fosfati. Fosfati vengono inoltre aggiunti ad un certo numero di derrate alimentari, come formaggio, salsicce e prosciutti.
Il fosforo ha un ruolo importante nel metabolismo del Calcio, ed in tutte le manifestazioni spasmofile legate a disfunzioni paratiroidee. Potrebbe essere utile nei casi di: contrazioni muscolari dolorose, astenia cerebrale, osteoporosi.
Troppo fosfato può causare problemi di salute, come danni renali ed osteoporosi. Può anche verificarsi mancanza di fosfato. Ciò può essere causato dall'ampio uso di medicinali. Troppo poco fosfato può causare problemi di salute.

SELENIO (Se)
Gli esseri umani devono assorbire determinate quantità di selenio al giorno, per mantenere una buona salute. E’ necessario per difendere le cellule dai radicali liberi, poiché è un potente antiossidante (ritarda l'invecchiamento dei tessuti in generale). La popolazione di sesso maschile ha un maggior fabbisogno di selenio perché esso viene eliminato con il liquido seminale.
L’apporto di selenio dipende dai terreni e dall’area geografica dove vengono coltivati gli alimenti. In alcune regioni asiatiche nei terreni ce n’è di meno e questo causa nella popolazione carenze che possono creare problemi cardiaci, neuro-muscolari ed ossei anche molto gravi.
Il selenio è presente in aglio, broccoli, sedano, broccoletti, cavoli, tonno, funghi, cipolle, alghe, pomodori, grano, cereali e carne.
Ha un ruolo chiave nell'attività dell'enzima glutatione perossidasi.
Questo enzima distrugge il perossido dìidrogeno che si forma durante le reazioni ossidative respiratorie, che è citotossico nei confronti delle cellule epatiche, pancreatiche, muscolari e dei glubuli rossi.
Potrebbe essere il rimedio della debolezza generale, con dimagrimento, a causa di uno sforzo intellettuale prolungato o da malattie gravi o infettive.
Favorisce un riequilibrio in caso di: stipsi, eczema, emicrania sinistra, disturbi epatici, emicranie, nevralgie, ipertrofia della prostata, reumatismo.
Gli alimenti contengono solitamente abbastanza selenio da prevenire malattie causate dalla sua mancanza.
L'assorbimento del selenio attraverso gli alimenti può essere in molti casi superiore al normale, perché in passato molti fertilizzanti ricchi di selenio venivano applicati sul terreno coltivabile.
Quando l'assorbimento del selenio è troppo alto è probabile che si manifestino effetti sulla salute. La gravità di questi effetti dipende dalle concentrazioni di selenio negli alimenti ed ogni quanto tempo questo alimento viene mangiato.
La carenza di Selenio può incrementare la ritenzione di Calcio nei tessuti molli, la biodisponibilità di selenio è controllata dall’amminoacido L-Metionina.

BORO (B)
In natura il boro si trova generalmente in combinazione con gli zuccheri, le vitamine B2, B6 e C. Si trova negli alimenti di origine vegetale come le verdure, la frutta fresca o secca e i cereali.
Fino al 1981, il boro non era considerato un oligoelemento importante per l’alimentazione umana. Oggi è noto che nell’organismo esiste l’acido borico. Recenti ricerche hanno dimostrato che il boro è un oligoelemento essenziale. È noto che i composti del boro forniscono i gruppi idrossili necessari alla formazione di alcuni ormoni steroidi, ad es. gli estrogeni e il testosterone. Tra i sintomi dovuti alla carenza di boro vi sono, ad esempio, problemi di concentrazione e una cattiva motricità. Assieme alla vitamina C e ai bioflavonoidi, il boro può inibire la degradazione dell’acido ialuronico mediante l’enzima chiamato ialuronidase. Si sa, inoltre, che il boro è importante per mantenere le ossa sane. Oltre ad avere effetto sulla concentrazione di estrogeni, la somministrazione di boro può influire positivamente sulla salute delle ossa delle donne soggette ad osteoporosi post-menopausa. Da questo punto di vista, il boro contribuisce a proteggere dalla perdita di calcio. I primi dati forniti da diversi studi hanno indicato che il boro può favorire la formazione di anticorpi, il che induce a pensare che esso svolga un ruolo fondamentale anche per il sistema immunitario.
La maggior parte delle persone non presenta carenza di boro. Una buona dieta equilibrata fornisce dai 1,5 ai 3 mg di boro al giorno.
Quando gli esseri umani consumano grandi quantità di alimenti contenenti boro, la concentrazione di boro nei loro corpi può aumentare a livelli che possono causare problemi di salute. Il consumo di pesce o carne non aumenta il livello di boro nel nostro corpo, in quanto il boro non si accumula all'interno dei tessuti degli animali.

MANGANESE (Mn)
Il manganese è un elemento molto comune che può essere trovato dappertutto sulla terra. Il manganese è uno dei tre oligoelementi essenziali tossici, il che significa che è non soltanto necessario per la sopravvivenza degli esseri umani, ma è anche tossico se presente nel corpo umano in concentrazioni troppo alte. Quando le persone non vivono rispettando le quantità giornaliere raccomandate la loro salute peggiora, ma quando l'assorbimento è troppo elevato di verificano anche problemi di salute.
Il manganese svolge un ruolo molto importante come antiossidante prevenendo la formazione di forme tossiche di ossigeno. Si ritiene che possa avere un ruolo nel processo degenerativo di invecchiamento. Il manganese agisce come attivatore di numerosi enzimi necessari per l’utilizzazione della colina, della biotina, della tiamina e dell’acido ascorbico. Il manganese è un catalizzatore nella sintesi degli acidi grassi, del colesterolo e dei mucopolisaccaridi. Partecipa anche alla produzione delle proteine, dei carboidrati e dei grassi ed è necessario per la regolazione dello zucchero nel sangue. Tra le funzioni del manganese troviamo il benessere del sistema nervoso e del cervello, il mantenimento della produzione degli ormoni sessuali, il normale sviluppo dello scheletro, il buon funzionamento del sistema immunitario e la formazione del sangue. Il manganese è importante nella cura dell’anemia da carenza di ferro, e per l’utilizzazione della tiamina e della vitamina E. Il manganese è un elemento importante per la produzione del latte materno, la formazione dell’urea e del collagene. E’ fondamentale per la formazione della tiroxina, un componente della tiroide. La protrombina e la vitamina K si formano con l’aiuto del manganese.
Il manganese è presente in piccole dosi nelle ossa, nell’ipofisi, nel pancreas, nella mucosa intestinale, nel fegato e in altri tessuti. Tra gli alimenti più ricchi di manganese ricordiamo i cereali integrali, l’avocado, le alghe, il tuorlo d’uovo, la frutta secca, i semi, i legumi, i mirtilli, l’ananas, gli spinaci, i piselli secchi, tè, le verdure verdi, frumento e riso, soia, uova, dadi, olio di oliva, fagioli ed ostriche verdi. Il contenuto varia in relazione alla quantità di minerale presente nel suolo. Una parte di manganese viene persa nel processo di raffinazione e macinatura degli alimenti.
Dopo l’assorbimento il manganese è trasportato attraverso il sangue a fegato, reni, pancreas e ghiandole endocrine.
Dal momento che il manganese è un elemento essenziale per la salute umana la sua scarsità ha effetti sulla salute. Si manifestano i seguenti effetti: grassezza, intolleranza al glucosio, coagulazione del sangue, problemi di pelle, livelli di colesterolo bassi, disordini allo scheletro, problemi di nascita, variazione del colore del sangue, sintomi neurologici.
Gli effetti di un eccesso del manganese si riscontrano principalmente nelle vie respiratorie e nel cervello.

CROMO (Cr)
Solo di recente si è compresa a pieno l’importanza del cromo, presente nel nostro organismo in piccole quantità, nell’ordine dei microgrammi. Il cromo è un oligoelemento essenziale, cioè indispensabile per la vita, coinvolto nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi. È presente soprattutto nella pelle, nel cervello, nei muscoli, nel fegato, nel tessuto adiposo, e nelle ghiandole surrenali e in altri tessuti.
Per la maggior parte delle persone il consumo di alimenti che contengono cromo è la via principale di assunzione, dal momento che è  presente soprattutto nel fegato, cereali integrali, lievito di birra (lievito secco), tuorlo dell’uovo, pepe nero e verde, erbe aromatiche, mele, broccoli. I vari metodi di preparazione ed immagazzinamento degli alimenti possono alterare il contenuto di cromo degli alimenti. Quando si conserva il cibo in contenitori d'acciaio o in lattine la concentrazione di cromo può aumentare.
Il cromo è una sostanza nutriente essenziale per gli esseri umani e la sua scarsità può causare gli disturbi al cuore, problemi al metabolismo e diabete. Ma l'assorbimento di una quantità eccessiva di cromo può causare anche problemi di salute, per esempio chiazze cutanee.
INTOSSICAZIONE:
In genere il cromo elevato può anche essere dovuto a contaminazione industriale da Cromo esavalente come le vernici, il materiale litografico, mordenti, polvere di cemento, molto tossico.

COBALTO (Co)
Dal momento che il cobalto è ampiamente disperso nell'ambiente gli esseri umani possono essere esposti ad esso respirando aria, bevendo acqua e mangiando alimenti che contengono cobalto, quali: bietole verdi, cavolo, crescione d’acqua, fegato, fichi, grano saraceno, latte, lattuga, molluschi bivalve, ostriche, rognone, spinaci. Piccole quantità assunte con l’alimentazione naturale soddisfano le richieste, fatta eccezione per circostanze particolari.
Il cobalto è favorevole per gli esseri umani perché è parte della vitamina B12, che è essenziale per la salute umana ed è usato per trattare l'anemia nelle donne incinte, perché stimola la produzione di cellule rosse del sangue.
La presa giornaliera di cobalto è variabile e può essere pari a 1 mg, ma quasi tutto passa attraverso l'organismo senza essere assorbito, tranne quello assorbito nella vitamina B12.
Tuttavia, concentrazioni di cobalto troppo elevate possono danneggiare la salute umana.

MOLIBDENO (Mo)
Il molibdeno nell'organismo si trova soprattutto nelle cellule epatiche.
Favorisce il metabolismo dei carboidrati e dei grassi e con alcuni enzimi interviene in reazioni di ossidoriduzione. Una sua carenza sembra essere associata al cancro dell'esofago.
E' assorbito dall'intestino e viene eliminato con le urine sotto forma di molibdato.
Principali fonti alimentari sono: olio di germe di grano, grano saraceno, fagiolo di lima, legumi secchi, lenticchia, seme di girasole, carni, legumi, cereali, verdure a foglia verde, piselli secchi, cavolfiori, lievito di birra, spinaci, riso integrale, aglio, avena, pane di segale, mais, orzo, grano integrale, patate, arachidi, cipolle, cocco, fagiolini, carne, latte, cereali integrali, verdure, legumi.
Interviene come cofattore di enzimi coinvolti nei diversi metabolismi, soprattutto quelli relativi ai grassi ed ai carboidrati. Favorisce uno sviluppo corporeo regolare, interviene nel ricambio del ferro e del rame. Si trova in quasi tutti i tessuti vegetali ed animali, anche se è uno dei minerali più rari nella crosta terrestre, è indispensabile per una sana crescita dell'organismo e per la disintossicazione, interviene alla formazione dell'acido urico e nel metabolismo di vari metalli, sembra abbia anche proprietà antiossidanti.
Equilibra il rame nell’organismo, è indispensabile al metabolismo del ferro trasportato dall’emoglobina, protegge i denti dalla carie.
Il molibdeno oligoelemento all'interno dell'organismo catalizza l'incorporazione ossidativa del ferro e ha un ruolo importante nell'azione dell'ossidasi xantina.

GERMANIO (Ge)
Il Germanio è un oligoelemento di cui si sa ancora piuttosto poco. E' un metallo abbastanza raro nella crosta terrestre. E’ un antiossidante.
E' contenuto principalmente in: cereali integrali, pesci e crostacei, legumi, semi oleosi (mandorle), latticini, verdure, germe di grano, cacao.
L'azione del Germanio è ancora in fase di studio anche se sembra certo il suo coinvolgimento nel buon funzionamento del sistema immunitario e nelle terapie anti-tumorali, inibisce la riproduzione del virus dell'AIDS, utile nella terapia da affaticamento cronico, aiuta contro i radicali liberi, utile negli stati infettivi ed infiammatori, malattie degenerative.
La presa quotidiana di germanio è intorno a 1 mg e ci sono state affermazioni che il germanio potrebbe essere favorevole per la salute, sebbene ciò non sia stato mai dimostrato scientificamente. Un'alta assunzione di germanio era ritenuta migliorare il sistema immunitario, promuovere il rifornimento di ossigeno del corpo, per far sentire una persona più viva e per distruggere i dannosi radicali liberi. In più era ritenuto proteggere l'utente dalle radiazioni.

SILICIO (Si)
Dopo l'ossigeno il Silicio è il minerale più abbondante nel nostro pianeta, contribuisce alla formazione e al mantenimento sano dei tessuti connettivi, dei denti delle ossa, della pelle, delle unghie, dei capelli, è presente nelle ossa quando sono in fase di crescita, è tossico se viene inalato, provocando la silicosi.
E’ indispensabile alla crescita normale ed allo sviluppo embrionale, alla formazione dello scheletro ed alla crescita, ha un ruolo fondamentale remineralizzante a livello della biosintesi dei tessuti ossei, della pelle.
E' necessario per i tessuti connettivi come i tendini, la cartilagine, i vasi sanguigne, le unghie, la pelle, i capelli, in combinazione con il calcio rafforza le ossa, è importante nel trattamento dell'osteoporosi. Alcuni studiosi lo considerano un agente antitumorale. I livelli di silicio diminuiscono con l'età e sarebbe bene assumerne come integratore naturale. Nei processi di arteriosclerosi i livelli di silicio diminuiscono, quindi è utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, ha un ruolo di controllo nei confronti degli effetti tossici dell'alluminio e protegge dal morbo di Alzheimer.
La sua carenza provoca arteriosclerosi. E’ un elemento che protegge l’organismo e le cellule, nei polmoni protegge dalla tubercolosi e da altre degenerazioni del tessuto polmonare, aiuta contro la sclerosi.
La prevenzione impone di mangiare alimenti ricchi di calcio, fosforo e silice come specie cipolla ed equiseto, da tenere conto che le fratture si riparano più rapidamente con la somministrazione di equiseto piuttosto che di calcio, in quanto l’equiseto sollecita l’organismo alla formazione di calcio.
Stimola la crescita cellulare delle ossa, pelle, è remineralizzante, indicato per artrosi, osteoporosi, ritardo della crescita, rigenerazione cutanea, smagliature, invecchiamento della pelle, demineralizzazione, caduta dei capelli, unghie fragili, rachitismo, arteriosclerosi, coronaropatie. Il silicio partecipa alla formazione delle cartilagini, è protettivo delle ossa, della pelle, aiuta la ricomposizione delle fratture, da elasticità alle fibre del collagene, indicato per osteoporosi, osteoartrosi, abbassa il colesterolo, previene il rischio di ateroma, è uno stimolante intellettuale, indicato nella lassità dei legamenti, per i capelli le unghie fragili, nella arteriosclerosi, nella colesterolemia, nella cicatrizzazione difficile.
E’ essenziale nei problemi di demineralizazione, nella decalcificazione, nell’argirosi, nella osteoporosi, nelle coronaropatie, nelle arteriosclerosi.
Il silicio non si concentra in nessun organo particolare del corpo ma è presente in piccole quantità, 7 g, nei tessuti della pelle, delle unghie, delle ossa, nei polmoni, nella trachea, nei linfonodi, nei tendini, nell'aorta. Si elimina attraverso i reni.
Il silicio è presente nella buccia dei frutti, dei cereali integrali, nel pane integrale, nell’aglio, nella cipolla, nello scalogno, nel cavolfiore, nella fragola, nei piselli freschi, nelle mele. La cipolla è ricca di silice quasi il 18% si hanno 100 mg di silicio per 100 gr. di bulbo. L’equiseto è particolarmente ricco in silice, tarassaco, alfa-alfa, fieno greco, polvere di ossa.
Inoltre è contenuto nell’Acqua potabile, fibre vegetali, riso integrale, frutti di mare, peperoncino, soia, verdure a foglia verde, bietole, cereali integrali.

ZOLFO (S)
Tutti gli esseri viventi hanno bisogno dello zolfo. Ha effetto antitossinico. E' un componente di alcuni aminoacidi , rientra nella sintesi del collagene. Infatti è importante soprattutto per gli esseri umani perché fa parte dell'amminoacido metionina, una sostanza di cui abbiamo assoluto bisogno nella nostra dieta. Anche l'amminoacido cisteina contiene zolfo.
Lo zolfo è un costituente fondamentale dei capelli, delle unghie, della pelle, dei tendini e delle ossa. E’ coinvolto nel metabolismo degli zuccheri e nel buon funzionamento del fegato, stimola l'attività di molte vitamine. Una persona media assume circa 900 mg di zolfo al giorno, principalmente sotto forma di proteine.
Possiede un effetto regolatore dei disturbi della funzione ipofisaria; può aiutare nei casi di:
disturbi dell'accrescimento, fatica o astenia, disturbi del sistema nervoso.
La carenza di zolfo è piuttosto rara essendo un minerale molto diffuso tuttavia una carenza può causare disturbi della pelle, artrite, capelli e unghie fragili.
Lo zolfo lo troviamo in natura nei cereali integrali, nella verdura e nella frutta ma soprattutto in alimenti di origine animale quali uova, pesce, carne.

VANADIO (V)
Si sa che il Vanadio è presente in quasi tutti i tessuti che compongono il nostro organismo quindi la sua importanza è certa anche se non si conoscono a fondo i meccanismi nei quali è coinvolto.
La scoperta del vanadio nel metabolismo libidico è recente, la sua prescrizione sembra importante nei casi di ipercolesterolemia, di ipertrigliceridemia, previene la carie, è infatti uno dei costituenti dello smalto e della dentina.
Sembra che possa far regredire il diabete, abbassa il colesterolo, aiuta nell’arteriosclerosi aiuta nella crescita, interviene nei processi di formazione e di mantenimento del tessuto osseo e dentario. Forse può essere un elemento per le forme degenerative a livello delle arterie e del fegato nella angina pectoris, nei dolori nella sede precordiale con sensazione di pressione, si usa in preparati omeopatici.
Il Vanadio si trova nell'olio d'oliva e in altri oli vegetali, nei cereali, nei legumi, negli ortaggi (carote, fagiolini, cavolo...), grano saraceno, soia, olio di oliva, olio di girasole, mele e uova.
Sono in corso studi sulle proprietà del Vanadio, una sua carenza è stata messa in relazione ad un aumento del colesterolo e della glicemia mentre sono certi i rischi di un suo sovradosaggio (è sicuramente tossico).
Sintomi da eccesso: In genere l’eccesso di vanadio è dovuto da cause genetiche, normalmente per il 90%, viene escreto con le urine. Si trova nel petrolio, nei prodotti industriali, nel cibo e nell’acqua.
In genere è correlato alla depressione maniacale, inibisce la monoamminossidasi mao, del cervello e interferisce con il sodio ed il potassio e la sintesi dell’ATP, dal momento che danneggia la mente. E’ stato dimostrato che la vitamina C riduce o elimina queste condizioni cliniche.

ANTIMONIO (Sb)
Soprattutto le persone che lavorano con l'antimonio possono soffrire per effetti dell'esposizione attraverso la respirazione di polveri di antimonio. L'esposizione umana all'antimonio può avvenire respirando aria, mangiando cibi e bevendo acque lo contengono, ma anche attraverso il contatto della pelle con il terreno, l'acqua ed altre sostanze che lo contengono. Particolarmente problematica per la salute è la respirazione di antimonio che è legato all'idrogeno in fase gassosa. L'esposizione a concentrazioni relativamente alte di antimonio (9 mg/m3 di aria) per un lungo periodo di tempo può causare irritazione a occhi, pelle e polmoni. Se l'esposizione continua possono verificarsi effetti più seri sulla salute, quali infezioni polmonari, problemi al cuore, diarrea, vomito severo e ulcere dello stomaco.
Non è noto se l'antimonio può causare cancro o problemi riproduttivi.
L'antimonio è un elemento non essenziale che è chimicamente molto simile all'arsenico. Come per l'arsenico, il capello è un tessuto significativo per determinarne l'esposizione o un accumulo organico.
Il cibo e il fumo sono i normali veicoli di contaminazione da antimonio. La polvere da sparo contiene spesso antimonio. Un'altra possibile fonte sono i tessuti ignifughi a contatto con la pelle. Si sono rilevati elevati livelli di antimonio sul capello anche dopo un anno dall'esposizione. Frequenti segni di eccessi di antimonio sono: affaticamento, debolezza muscolare, miopatie e sapore metallico in bocca, emicranie, nausea, lombaggine. Sintomi successivi possono includere disfunzioni cardiache. Un assorbimento attraverso la cute può portare a "macchie da antimonio" che ricordano la varicella. L'inalazione di polveri o particelle di antimonio può causare irritazione dei tessuti respiratori. L'esame delle urine può confermare un’esposizione recente, o in corso, all'antimonio.
L'antimonio è usato come rimedio per infezioni da parassiti, ma le persone che hanno assunto tale medicina in quantità eccessiva o sono sensibili ad esso, hanno in passato avvertito disturbi alla salute. Questi effetti sulla salute ci hanno reso più consapevoli dei pericoli di esposizione all'antimonio.

BARIO (Ba)
Alcuni ricercatori considerano il bario un elemento essenziale, ma la sua funzione metabolica non è dimostrata. Il capello può essere utilizzato come monitoraggio per il bario contenuto nell'organismo. Elevati livelli di bario possono interferire con la metabolizzazione del calcio e con la ritenzione di potassio. Apporti eccessivi di sali solubili di bario (nitrati, solfuri, cloruri) possono risultare tossici. Una ipertensione miocardica e muscolare, formicolio alle estremità e perdita di riflessi a livello tendineo sono manifestazioni di una possibile ingestione cronica di elevati livelli di bario. Le principali fonti alimentari di bario sono latte, farina, patate e alcuni tipi di noci. La misurazione nel sangue è un’affidabile verifica di un eccesso di bario.
La quantità di bario rilevato negli alimenti e nell'acqua non è solitamente abbastanza alto da diventare una minaccia per la salute.
Le persone soggette a rischio più elevato da esposizione di bario con conseguenze per la salute sono quelle che lavorano nell'industria del bario. La maggior parte dei rischi per la salute a cui sono sottoposti sono causati dalla respirazione di aria che contiene solfato di bario o carbonato di bario.
Molte discariche di rifiuti pericolosi contengono certe quantità di bario. Le persone che vivono nelle loro vicinanze possono essere esposte a livelli nocivi. L'esposizione è in tali casi causata dall'inspirazione di polvere, l'ingestione di piante, o il consumo di acqua inquinata da bario. Può avvenire anche il contatto con la pelle.
Gli effetti del bario sulla salute dipendono dalla solubilità dei composti in acqua. I composti di bario che si dissolvono in acqua possono essere nocivi per la salute umana. L'assorbimento di una notevole quantità di bario solubile in acqua può causare paralisi ed in alcuni casi persino la morte.
In piccole quantità di bario solubile in acqua possono indurre in una persona difficoltà di respirazione, aumento della pressione sanguigna, variazione del ritmo cardiaco, irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, cambiamenti nei riflessi nervosi, gonfiamento di cervello e fegato, danni a cuore e reni.
Non è stato provato possa causare il cancro negli esseri umani né che possa causare problemi di nascita o di sterilità.

ORO (Au)
Non sono state identificate funzioni fisiologiche attribuibili a questo minerale. Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni. La valutazione è utile come monitoraggio nel caso risulti in eccesso.
L'oro è usato per curare le artriti da reumatismi, secondo un trattamento chiamato Crisoterapia. Attualmente viene largamente utilizzato nel trattamento dell'artrite reumatoide. E' prescritto quando il trattamento con antinfiammatori non steroidi non danno alcun sollievo.

LITIO (Li)
Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni. Il Litio è presente sia nel regno vegetale che animale, nell’uomo il tasso di litio o litiemia è di 1,9 mg per 100 ml. Il suo ruolo è legato al funzionamento del sistema nervoso, questo metallo tende ad equilibrare la loro eccitabilità, ne consegue un riequilibrio del complesso endocrino ipotalamo-ipofisi, e soprattutto del tasso di adrenalina, di noradrenalina.
Il litio veniva molto usato in psichiatria, ma il suo uso è diminuito nel tempo per una serie di fattori, tra cui l’eccessiva “aggressività” e soprattutto la tossicità. Infatti assunto in dosi ponderali (cioè pesabili con una bilancia) provoca una forma d’intossicazione nota come litiemia. A dosi catalitiche è utile per controllare le contratture muscolari (specie se associato al manganese catalitico) e per migliorare il tono dell'umore.
Il mineralogramma sembra quindi essere attendibile per una valutazione dell'esposizione alimentare. E' diffuso negli alimenti, in particolare alghe, caffè e cacao.

NICHEL (Ni)
Oligoelemento essenziale coinvolto nella protezione delle membrane cellulari. E' più comunemente noto quale causa di allergie da contatto (cinturini di orologio, anelli, orecchini ecc.). La sua carenza può determinare un minor controllo glicemico e ridurre l'assorbimento del ferro. Il reale fabbisogno di questo elemento non è stato ancora stabilito, ma si tratta di microgrammi. Il nichel è un composto che si presenta ambiente soltanto in quantità molto bassi. Il corpo umano contiene tracce di questo minerale (circa 1 mg), che si concentra nel pancreas, nelle ossa ma anche nella saliva, nel sudore e nel siero. La sua carenza è stata messa in relazione ad una riduzione della crescita e della emopoiesi.
Il cibo contiene naturalmente piccole quantità di nichel. Si trova nei grassi ed oli idrogenati, nella margarina, nei condimenti, negli alimenti raffinati, nei frutti di mare, nei cereali, nel grano saraceno, nell'avena, nei legumi, nei semi, nel cavolo. Il cioccolato ed i grassi sono noti contenerne quantità molto alte. L'assunzione di nichel si amplifica quando la gente mangia grandi quantità di verdure provenienti da terreni inquinanti. Le piante sono note accumulare il nichel e di conseguenza l'assunzione del nichel dalle verdure è rilevante. I fumatori sono soggetti ad un più alto assorbimento di nichel tramite i loro polmoni.
Gli esseri umani possono essere esposti a nichel respirando aria, bevendo acqua, mangiando certi alimenti o fumando sigarette. Anche il contatto della pelle con terreno o acqua contaminati da nichel può provocare esposizione a nichel. Il nichel è essenziale in piccoli importi, ma quando l'assorbimento è troppo alto può essere un pericolo per la salute umana.
TOSSICITA': A dosi elevate è tossico, può causare infarto del miocardio, ictus, cancro all'utero, ustioni, tossiemia gravidica, attenzione agli orecchini che possono contenere nichel, o a ferri dei dentisti, attenzione al fumo di sigarette, fumandone 15 al giorno per un anno si può contrarre cancro ai polmoni, si accumula nel fegato, nelle ossa, nell’aorta.
SINTOMI: Emicrania, vertigini, nausea, vomito, problemi respiratori, eruzioni cutanee, dolori al torace, tosse.
SINTOMI DA CARENZA:La cirrosi epatica, lo scompenso renale cronico, la sudorazione eccessiva, lo stress, un malassorbimento intestinale, provocano una carenza di nichel, tale carenza può anche aggravare l'anemia causata da mancanza di ferro, inoltre influenza il metabolismo dello zinco e del ferro, si possono anche avere insufficienza epatica, crescita stentata, cambiamento di colore della pelle, e problemi all'apparato riproduttivo.



ALTRI ELEMENTI E METALLI TOSSICI

PLATINO (Pt)
Il platino non è un elemento essenziale e ha una bassa tossicità. Le concentrazioni di platino nel suolo, nell'acqua e nell'aria sono minime. E' stata rilevata la sua presenza nell'aria, ma non esiste una documentazione relativa all'esposizione dell'uomo e a un rapporto tra platino e tessuti organici. Il platino è scarsamente assorbito dall'intestino ma può essere assorbito per inalazione. Siccome è un elemento piuttosto raro, la maggior parte delle esposizioni al platino è di origine professionale. Negli ultimi anni si è riscontrato un leggero aumento del platino presente nell'ambiente a causa dell'uso del platino nelle marmitte catalitiche delle auto- mobili. I sintomi da contaminazione da platino possono essere: dermatiti, irritazione delle mucose, dispnea e asma (per inalazione di polveri o sali di platino), aumento delle reazioni allergiche croniche, nefrosi e immunosoppressione (dai sali di diammina di platino).
I legami del platino sono spesso applicati come medicina nelle cure per il cancro. Gli effetti del platino sulla salute sono fortemente dipendenti dal tipo di legami che si formano, e dal livello di esposizione e di immunità delle persone che vi sono esposte.
Il platino come metallo non è molto pericoloso, ma i sali di platino invece si.
Infine, un pericolo del platino è che può causare aumento della tossicità di altri elementi pericolosi per il corpo umano, come il selenio.

ARGENTO (Ag)
Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni. La valutazione è utile come monitoraggio nel caso risulti in eccesso.
Gli alimenti che contengono argento in quantitativi innocui sono alghe, lievito di birra
viene utilizzato per applicazione topica nel trattamento delle verruche, nell'epistassi o come disinfettante. L'intossicazione si manifesta con una colorazione permanente bluastra delle membrane dell'occhio. L’intossicazione da argento, ad alte concentrazioni compete con il rame ed i suoi legami, e l’argento è presente nelle leghe metalliche, nelle batterie, nei prodotti farmaceutici, negli organismi marini, nei disinfettanti, nella polvere di carbone. Può dare anemia microcitica, ritardo nella crescita, dilatazione cardiovascolare, degenerazione epatica, disturbi renali.
INTOSSICAZIONE:
Ad alte concentrazioni compete con il rame ed i suoi legami, è presente nelle leghe metalliche, nelle batterie, nei prodotti farmaceutici, negli organismi marini, nei disinfettanti, nella polvere di carbone, può dare anemia microcitica, ritardo nella crescita, dilatazione cardiovascolare, degenerazione epatica, disturbi renali. Si può rimuovere con oligoelementi e vitamine.

STRONZIO (Sr)
Le persone possono essere esposte a bassi livelli di stronzio (radioattivo) respirando aria o polvere, mangiando alimenti, bevendo acqua, o attraverso il contatto con terreno contenente stronzio. E' più probabile che entriamo in contatto con lo stronzio attraverso cibo e acqua.
Le concentrazioni di stronzio negli alimenti contribuiscono alla concentrazione di stronzio nel corpo umano. Gli alimenti che contengono concentrazioni significativamente alte di stronzio sono grano, ortaggi freschi e latticini.
Per la maggior parte delle persone, l'assorbimento dello stronzio è moderato. Lo stronzio è chimicamente simile al calcio. Il suo livello nel capello è indicativo del livello di stronzio nell'organismo, e normalmente è correlato anche al livello di calcio nei tessuti organici. Il livello di stronzio nel capello può essere aumentato da contaminazioni esterne, di solito dai prodotti per i trattamenti dei capelli. Un elevato livello di stronzio sui capelli trattati con permanente, tinti o decolorati è probabilmente dovuto al trattamento subito e non riflette la situazione esistente negli altri tessuti. Non sono documentati disturbi correlati ad un eccesso di stronzio. In generale lo stronzio non causa problemi di tossicità, e alcuni ricercatori ritengono possa essere considerato un nutriente traccia per lo sviluppo di ossa e denti. Bassi livelli di stronzio sono stati correlati ad un indebolimento di denti e ossa. Le possibili cause di una carenza di stronzio possono essere una dieta qualitativamente scarsa, povera di calcio e di vitamina D.
Per i bambini un'assunzione eccessiva di stronzio può essere un rischio per la salute, perché può causare problemi allo sviluppo delle ossa.
Lo stronzio radioattivo costituisce un rischio maggiore per la salute rispetto allo stronzio stabile. Quando l'assorbimento è molto alto, può causare anemia, mancanza di ossigeno ed a concentrazioni estremamente alte è anche noto causare il cancro in conseguenza del danneggiamento del materiale genetico delle cellule.

STAGNO (Sn)
Il reale fabbisogno di questo elemento non è stato ancora stabilito, ma si tratta di microgrammi. Sebbene lo stagno possa essere considerato un elemento tossico, che nella sua forma organica provoca lesioni del sistema nervoso centrale (mielinopatie e degenerazione spugnosa), recenti studi sembrano mettere in evidenza, a concentrazioni molto basse, un suo ruolo fisiologico: la sua carenza sperimentale provoca alterazioni nella crescita e nella concentrazione di diversi minerali negli organi. La sua carenza provoca caduta dei capelli, eczema e riduzione della forza muscolare. La principale fonte è rappresentata dal cibo inscatolato soprattutto se esso viene conservato in lattine aperte, a causa dell'ossidazione all'aria.  D'altra parte il suo eccesso interferisce col metabolismo di zinco, rame e calcio, attraverso modificazione dell'attività di alcuni enzimi. Lo stagno è applicato in varie sostanze organiche. I legami organici dello stagno costituiscono la forma di stagno più pericolosa per gli esseri umani. Malgrado il pericolo essi sono applicati in tantissime industrie, come l'industria di vernici e l'industria di plastica e in agricoltura attraverso gli antiparassitari. Il numero di applicazioni dei composti di stagno organico sta ancora aumentando, nonostante siamo a conoscenza delle conseguenze dell'avvelenamento da stagno. Gli effetti dei composti organici dello stagno possono variare. Dipendono dal tipo di sostanza presente e dell'organismo che vi è esposto. Trietilstagno è il composto organico dello stagno più pericoloso per gli esseri umani. Ha legami idrogeno relativamente corti. Gli esseri umani possono assorbire i legami dello stagno attraverso gli alimenti, la respirazione ed attraverso la pelle. La fonte principale di stagno alimentare è rappresentata dai cibi inscatolati.  L'assorbimento dei legami di stagno può causare effetti acuti così come effetti di lunga durata. Gli effetti acuti sono: Irritazione a occhi e pelle, mal di testa, mal di pancia, malessere e stordimento, forte sudorazione, assenza di respiro.
Gli effetti a lungo termine sono: depressione, danni al fegato, malfunzionamento del sistema immunitario, danno ai cromosomi, scarsità di globuli rossi, danni al cervello (causanti rabbia, disturbi al sonno, vuoti di memoria e mal di testa).

TITANIO (Ti)
Il titanio è al nono posto come elemento metallico presente sulla crosta terrestre e ha proprietà chimiche simili a quelle dello zirconio e del vanadio. Il titanio è presente in bassa concentrazione nella frutta e nei vegetali, mentre è presente ad elevata concentrazione nelle miniere (specialmente nelle miniere di ferro) e nella cenere da combustione di legna. E' di ampio utilizzo industriale, e un eccesso di titanio può essere il risultato di un'elevata esposizione professionale. Il Titanio non svolge nessun ruolo biologico noto. Nel corpo umano è presente una quantità rilevabile di titanio ed è stato stimato che ne assumiamo circa 0,8 mg/giorno, ma la maggior parte ci attraversa senza essere assorbita. Non è un metallo velenoso e il corpo umano è in grado di tollerare un'elevata quantità di titanio.
Il titanio elementare ed il diossido del titanio hanno un basso ordine di tossicità. Negli animali a cui è stata somministrata acqua contenente 5 ppm di titanio non si è riscontrato alcun danno. Elevati livelli di titanio nel capello sono dovuti a trattamenti artificiali come le tinture o i "colpi di sole". Inoltre molti shampoo contengono biossido di titanio che può attaccarsi tenacemente ai capelli e può non essere completamente rimosso nei trattamenti di lavaggio effettuati prima dell'analisi spettrofotometrica.

TUNGSTENO (W)
Il reale fabbisogno di questo elemento non è stato ancora stabilito, ma si tratta di microgrammi. Non è ancora noto se sia essenziale. La sua importanza è legata all'interferenza con altri minerali come il rame e il molibdeno.

ZIRCONIO (Zr)
Lo zirconio e i suoi sali non hanno generalmente tossicità sistematica. Il consumo stimato nella nostra dieta è di circa 50 microgrammi. La maggior parte passa attraverso l'intestino senza essere assorbito e quello che è assorbito tende ad accumularsi più nello scheletro che nei tessuti.

MERCURIO (Hg)
Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni.
Il mercurio è usato in diversi prodotti domestici, quali barometri, termometri e lampadine fluorescenti. Il mercurio in questi dispositivi è intrappolato e solitamente non causa alcuni problemi di salute. Tuttavia, quando un termometro si rompe si è soggetti ad un'esposizione significativamente alta a mercurio attraverso la respirazione per un breve periodo di tempo mentre si vaporizza. La contaminazione del suolo e delle acque è la via che il mercurio segue per arrivare all'uomo attraverso la catena alimentare. La sua forma tossica è quella organica e le fonti più frequenti attraverso cui raggiunge l'organismo sono le amalgame dentarie, i residui dello smaltimento delle pile, delle lampade, i cibi contaminati (in particolare pesci), i vaccini, e i residui dell'industria cartaria e plastica. L'assorbimento può avvenire sia per inalazione, sia per ingestione, che per contatto. Ciò può avere effetti nocivi, come danni a reni, cervello, e sistema nervoso irritazione ai polmoni, irritazione agli occhi, chiazze cutanee, vomito e diarrea.
Il danneggiamento delle funzioni cerebrali può causare la degradazione della capacità di apprendimento, cambiamenti di personalità, tremore, cambiamenti di visione, sordità, scoordinamento muscolare e perdita di memoria. Danni cromosomici sono noti causare il mongolismo.
Il mercurio si accumula nell'organismo al pari degli altri metalli tossici e si deposita anche nei capelli, che possono essere presi come campione per l'analisi.
Il mercurio è particolarmente lesivo a livello cerebrale, ma i danni che può provocare all’organismo in generale, sono molteplici. La sua liposolubilità, cioè il fatto che si sciolga nei grassi, ne permette una diffusione rapida e uniforme attraverso le membrane cellulari nell'interno della cellula, dove interferisce con il corretto funzionamento del sistema. I sintomi più appariscenti sono quelli a carico del sistema nervoso, come tremori, disturbi psichici ed emozionali, convulsioni, paresi nei casi gravi, irritabilità, depressione e insonnia. Altri segni sono infiammazioni gengivali, irritazioni della pelle, perdita di peso e di appetito e anemia. Il feto e il neonato sono particolarmente sensibili a questa sostanza tossica, che passa la membrana placentare.
La prevenzione si avvale soprattutto dei controlli sulle derrate alimentari, sull'uso dei pesticidi e sul controllo degli smaltimenti (raccolta differenziata). La dose mortale per l'uomo è di 1-4 grammi.
INTOSSICAZIONE:
In questo caso la prima cosa da fare è eliminare la causa e solo in seguito sarà possibile rimuoverlo con oligoelementi e vitamine.

CADMIO (Cd)
E’ estremamente tossico. L'assorbimento di cadmio da parte degli esseri umani avviene principalmente attraverso il cibo  in quanto quasi tutti gli alimenti contengono in misura variabile cadmio per effetto della contaminazione ambientale. In particolare viene rilevato nei pesci e nei molluschi, fegato, funghi, crostacei, mitili, polvere di cacao ed alghe secche. Nei cibi raffinati la sua presenza è costante. Esposizione a livelli significativamente elevati di cadmio avviene quando la gente fuma. Il fumo di tabacco trasporta il cadmio nei polmoni. Il sangue lo trasporta con il resto del corpo dove può amplificare l'effetto rafforzando il cadmio già presente negli alimenti ricchi di cadmio. Un'atra esposizione ad alti livelli può avvenire con le persone che vivono in prossimità di discariche di rifiuti o di fabbriche che scaricano cadmio nell'aria con persone che operano nell'industria della raffineria del metallo e nei gas di scarico, nella combustione della plastica, nell'acqua (tubature, in particolare quelle galvanizzate o in plastica nera) e nei fertilizzanti fosfati.
Il cadmio può essere assorbito per qualsiasi via. Non passa la barriera placentare ma può bloccare e ridurre il passaggio di zinco e rame, essenziali per lo sviluppo del feto. Una carenza di ferro può determinare un aumento della quantità di cadmio assorbito.
Secondo alcuni autori il cadmio è circa mille volte più tossico del piombo, al quale si avvicina dal punto di vista tossicologico, cioè per quanto riguarda gli effetti sull'organismo umano. Determina alterazioni cardiovascolari e ipertensione e il suo eccesso cronico può determinare sintomi variabili come iperattività (nel bambino), cefalea, perdita di appetito, caduta dei capelli, epatite tossica, diarrea, anemia, deficit immunologici e renali.
Quando le persone respirano cadmio esso può danneggiare severamente i polmoni e persino causare la morte.
Il cadmio è trasportato al fegato principalmente tramite il sangue. Nel fegato si lega alle proteine per formare complessi che sono trasportati ai reni. Il cadmio si accumula nei reni, dove danneggia i meccanismi di filtrazione. Ciò causa l'escrezione di proteine essenziali e di zuccheri dal corpo ed un ulteriore danno renale.
INTOSSICAZIONE:
Sintomi: Ipertensione, lesioni renali, arteriosclerosi, malattie cardiovascolari, bronchite cronica nei fumatori, enfisema, inappetenza, diminuzione dell’odorato, responsabile di tumori cancerogeni diminuzione della longevità a causa dell’avvelenamento cellulare. Si può rimuovere con oligoelementi e vitamine.


PIOMBO (Pb)
Il piombo è minerale tossico la cui principale fonte di inquinamento per l'uomo è lo smog cittadino (specie da traffico), il fumo di sigarette e l'acqua dei rubinetti (può entrare l'acqua potabile attraverso la corrosione dei tubi). Più esposti sono i bambini in cui una intossicazione da piombo può manifestarsi con ridotta resistenza alle malattie infettive e danni al DNA. Il piombo è uno dei quattro metalli che hanno gli effetti più negativi sulla salute umana. Può entrate nel corpo umano attraverso l'assunzione di cibo (65%), acqua (20%) ed aria (15%).
Alimenti come frutta, verdura, carne, grano, frutti di mare, bibite analcoliche e vino possono contenere significative quantità di piombo.
Per quanto sappiamo, il piombo non svolge alcuna funzione essenziale nel corpo umano, può soltanto causare danni in seguito all'assorbimento di cibo, aria o acqua.
Il piombo può causare numerosi effetti indesiderati, come: Rottura della biosintesi di emoglobina e dell'anemia, Aumento nella pressione sanguigna, Danni ai reni, Aborti, Danni al sistema nervoso, Danni cerebrali, Diminuzione di fertilità negli uomini con danni allo sperma, Diminuzione della capacità di apprendere nei bambini, Disturbi comportamentali nei bambini, come aggressività, comportamento impulsivo ed iperattività. Il piombo può entrate nel feto attraverso la placenta della madre. A causa di ciò può causare serio danneggiamento del sistema nervoso e del cervello nei bambini non nati.
SINTOMI DA INTOSSICAZIONE: Apparato digerente (costipazione, diarrea, perdita dell’appetito, scolorimento delle gengive, nausea, coliche); Sangue (anemia, emoglobina bassa, globuli rossi punteggiati, iperuricemia); Articolazioni e muscoli (fatica muscolare, atonia e crampi, tremori, degenerazione dei nervi motori, artriti, gotta, atrofie ossee e articolari); Cervello e nervi (ritardo mentale, depressione, irritabilità confusione, insonnia, mal di testa, agitazione, instabilità emotiva, gusto metallico in bocca, vertigini, paralisi, iperattività e difficoltà di apprendimento nei bambini ed eccessivo nervosismo in genere).
Livelli di piombo intorno ai 15ppm, possono danneggiare la memoria a lungo termine, la funzione cognitiva, interferire con la utilizzazione degli altri minerali, sostituendosi ad essi e danneggiando gli enzimi di questi minerali attivati, possono correlarsi alla gotta saturnina ed al ritardo mentale nei bambini.
SINTOMI DA AVVELENAMENTO: Coliche addominali, encefalopatia, melopatia con affezione del midollo spinale, anemia, interferisce con gli altri minerali che regolano i processi mentali, alti livelli provocano anche iperattività e danni al sistema nervoso, disordini nell'apprendimento, dislessia, rallentamento dei riflessi, mancanza di coordinamento occhio-mano e problemi di comportamento. Il piombo passa dalla madre al feto se si beve acqua inquinata causando problemi mentali e fisici al bambino, nella sindrome da morte in culla si sono evidenziati alti tassi di piombo. Si hanno anche depressione, emicrania, difficoltà a concentrarsi, indebolimento della memoria, insonnia, allucinazioni, debolezza, dolori muscolari, nausea, indigestione, gengive bluastre, paralisi alle estremità, cecità, disturbi mentali, follia, impotenza maschile, sterilità. Il consumo di alcool facilita l'accumulo di piombo nell'organismo nei tessuti morbidi incluso il cervello, danni gravi a cuore, fegato, reni e sistema nervoso.
Il piombo si può rimuovere con oligoelementi e vitamine.
ALIMENTAZIONE: Leguminose e alghe che attivano la eliminazione intestinale del piombo, aglio, fagioli, uova, agrumi ricchi di vitamina C.

BERILLIO (Be)
Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni. Il berillio non è un elemento cruciale per gli esseri umani; infatti è uno degli elementi chimici più tossici che conosciamo. Il berillio è tossico per l'uomo e per gli animali, qualunque sia la via di assunzione. Il berillio è rintracciabile sul capello ma manca qualunque documentazione che ne colleghi la presenza ad esposizione o alla quantità presente nei tessuti organici. Il berillio non viene assorbito facilmente dal tratto gastrointestinale mentre la pelle e i polmoni lo assorbono immediatamente. Il berillio, se è in eccesso, può portare a disfunzioni del sistema immunitario con reazioni di ipersensibilità. Possibili fonti di berillio sono: componenti elettronici, leghe metalliche utilizzate nell'areonautica e nelle applicazioni aerospaziali (in particolare leghe alluminio- rame-berillio), cuscinetti a manicotto, lenti trattate, e alcuni luminofori per lampade fluorescenti, nell'acciaio, nelle ruote delle biciclette, nelle canne da pesca e in molti oggetti domestici. L'analisi delle urine può confermare un'esposizione al berillio. Il berillio è espulso molto lentamente con le urine e può essere trovato ad alti livelli molti mesi dopo l'esposizione. È un metallo che può essere molto nocivo se respirato dagli esseri umani, perché può danneggiare i polmoni e causare polmonite.
L'effetto il più comunemente noto del berillio è detto berilliosi, un disordine pericoloso e persistente dei polmoni che può anche danneggiare altri organi, come il cuore. In circa il 20% dei casi le persone muoiono a causa di questa malattia. L'inalazione di berillio sul posto di lavoro è la causa di berilliosi. Le persone dotate di un sistema immunitaio indebolito sono le più soggette a questa malattia.
Il berillio può anche causare reazioni allergiche nelle persone ipersensibili a tale elemento chimico. Queste reazioni possono essere molto pesanti e possono persino portare una persona ad ammalarsi seriamente, condizione nota come la malattia cronica del berillio (CBD). I sintomi sono debolezza, stanchezza e problemi di respirazione. Qualche persona che soffre di CBD sviluppa anoressia un colore bluastro in mani e piedi. In alcuni casi la CBD può essere così seria da causare la morte.
Oltre che causare berilliosi e CBD, il berillio può anche aumentare le probabilità di sviluppo del cancro e di danni al DNA.
INTOSSICAZIONE:
Sintomi: la polvere di berillio causa difficoltà di respirazione, danni ai polmoni, lesioni e fibrosi, con gravi attacchi polmonari, può ridurre le riserve di Magnesio, ostacola il lavoro degli enzimi.

ALLUMINIO (Al)
Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni. E' un minerale molto diffuso, e fino a poco tempo fa considerato inerte, quindi non tossico. In realtà vi sono ormai evidenze sufficienti per ritenerlo implicato in alcune patologie, come alcuni tipi di cancro e di malattie neurologiche. La contaminazione avviene soprattutto attraverso: sale da cucina (solo se addizionato a silicato di Al come antiagglomerante), farina bianca (è contenuto nello sbiancante), fogli di alluminio o contenitori di alluminio, lattine, antiacidi, amalgame dentarie, pentole e utensili da cucina in alluminio, cartoni per pizza, deodoranti, lieviti in polvere, formaggi fusi (come emulsionante), acque depurate con solfato di alluminio per azione battericida.
L'alluminio viene assorbito a livello intestinale, anche se scarsamente. La maggior parte dei 10-100 mg presenti nell'alimentazione (tutti gli alimenti anche se non contaminati contengono tracce di questo metallo) viene escreta con le feci.
L'alluminio si lega soprattutto al DNA e si deposita in particolare nel cervello, dove provoca danni alla cellula neuronale. A livello generale può provocare stipsi, cute secca, cefalea, disturbi della memoria.
Come abbiamo visto le fonti di possibile contaminazione e accumulo dell'organismo sono quasi tutte controllabili individualmente: si tratta di evitare di utilizzare utensili da cucina in alluminio e di limitare il consumo di cibi o bevande conservati in contenitori di alluminio. Amalgame e antiacidi possono essere sostituiti dal dentista e dal medico con prodotti che non contengono alluminio. Altre fonti sono rappresentate dalle bustine da tè, dal caffè solubile, dal latte in polvere.
L'alluminio altera il metabolismo del calcio (con demineralizzazione ossea) ed è sospettato essere coinvolto nella malattia di Alzheimer.
L'alluminio costituisce un rischio in certi luoghi di lavoro, come le miniere, dove può essere presente nell'acqua. Le persone che lavorano nelle fabbriche dove si utilizza alluminio durante i processi di produzione possono riscontrare problemi ai polmoni quando respirano polvere di alluminio. L'alluminio può causare problemi ai pazienti di malattie renali quando entra nel corpo durante le dialisi renali.
L'inalazione di polvere di alluminio a di ossido di alluminio finemente divisa e è stata indicata come causa di danni polmoni e di fibrosi polmonare. Questo effetto, noto come malattia del rasoio, è complicato dalla presenza di silicio e di ossidi di ferro nell'aria inalata.
INTOSSICAZIONE:
L’alluminio è comunque considerato un elemento tossico, e l’uso di antiacidi contenenti idrossido di alluminio come il MAALOX e’ sconsigliato. In genere chi è affetto dal morbo di alzheimer o in chi fa emodialisi, si trovano alte concentrazioni di alluminio, che da’ come conseguenza l’indebolimento delle ossa, demenza presenile, disturbi del linguaggio e della memoria, danni cerebrali. Vanno evitate l’uso di pentole di alluminio in cucina, a maggior ragione se si cucinano alimenti di tipo acido, che possono corrodere e far sciogliere un po’ di metallo durante la cottura, altre fonti dell’alluminio possono essere lievito in polvere con alluminio, gli antisudoriferi a base di alluminio cloridrato, cibi trattati con alluminio, come alcuni formaggi lavorati, alcune acque soffici, prodotti di pulizia da forno. L’alluminio non può essere chelato e va rimosso, con l’aiuto di oligoelementi e vitamine. L'alluminio tende ad accumularsi nelle arterie, nei polmoni, nel fegato, nella tiroide, nel cervello.
Sintomi: Si fissa sulle ossa, nel cervello e nello stomaco, se è presente in dosi tossiche provoca i seguenti sintomi, nausea, costipazione, coliche, spasmi digestivi, crampi muscolari alle gambe, sudorazione abbondante, paralisi, disturbi nella formazione delle ossa, senilità precoce, perdita della memoria, morbo di Alzheimer, alcuni casi di psoriasi e di epilessia. Indebolisce essenzialmente il tubo digerente, e tutto il sistema dalla bocca all'ano, Da anche disturbi dermatologici, spasmi muscolari, perdita di energia, irritabilità difficoltà nella concentrazione. Può causare osteomalacia nei dializzati, l'alluminio causa in ogni caso problemi renali, paralisi motoria, intorpidimento di alcune parti del corpo con degenerazione grassa dei reni e nel fegato, infiammazione gastrointestinale, dissoluzione ossea, dolore e intorpidimento muscolare, aumentano da 2 a 5 volte l'emissione di urina.
Alimentazione: fagioli cotti a vapore, aglio, uova, agrumi ricchi di vitamina C.

ARSENICO (As)
Questa sostanza è estranea all'organismo e la sua presenza al di là di certe quantità può causare gravi danni. L'arsenico non organico è estremamente tossico. Esistono tre forme cliniche di intossicazione, caratterizzate da sintomi diversi: l'avvelenamento acuto, quello cronico e l'intossicazione cronica (la meno grave). Gli esseri umani possono essere esposti ad arsenico attraverso cibo, acqua ed aria, quindi attraverso pesci e molluschi, pollame (mangimi industriali), verdure trattate con antiparassitari (piombo arseniato), aria e acque in generale inquinate.
In parte l'arsenico pare essere un elemento essenziale, anche se in piccolissima quantità; si accumula negli organi filtro (fegato, rene), nella milza, nel tessuto nervoso, e ha particolare attitudine a legarsi con lo zolfo; poiché il capello è formato in larga misura da zolfo il suo valore al mineralogramma è un buon indice della presenza di arsenico nei tessuti. E' assorbito a livello intestinale ed escreto con estrema lentezza, questo spiega l'effetto tossico per progressivo accumulo.
I danni dipendono dalla quantità e dal tempo di ingestione. Si può avere l'avvelenamento acuto, con sintomi gastroenterici e renali: si tratta di un evento grave, anche mortale. L'avvelenamento cronico determina lesioni cutanee (indurimento e macchie sulla pelle, edemi e gonfiori alle palpebre e alle caviglie, bruciori e perdita dei capelli). Nell'intossicazione cronica i sintomi sono molto sfumati e soprattutto possono essere attribuiti ad altre cause (irritabilità e depressione, dermatiti esfoliative, polineuriti, epatite tossica o cancro a carico delle mucose). L'arsenico in generale blocca il funzionamento dei sistemi enzimatici e provoca la rottura dei cromosomi.
L'esposizione può anche avvenire attraverso il contatto della pelle con terreno o acqua contenente arsenico. I livelli di arsenico negli alimenti sono ragionevolmente bassi, in quanto non è aggiunto a causa della sua tossicità. Ma si possono trovare livelli elevati di arsenico in pesci e frutti di mare, poiché i pesci assorbono l'arsenico dall'acqua in cui vivono. Fortunatamente questa è principalmente una forma organica ragionevolmente inoffensiva di arsenico, ma i pesci che contengono quantità significative di arsenico inorganico possono essere un pericolo per la salute umana.
L'esposizione all'arsenico può essere più alta per le persone che lavorano con l'arsenico, per le persone che bevono quantità significative di vino, per le persone che vivono in case che contengono legno conservato di qualsiasi tipo e per coloro che vivono in fattorie in cui in passato sono stati utilizzati pesticidi consententi arsenico.
L'esposizione ad arsenico inorganico può causare i vari effetti sulla salute, quali irritazione dello stomaco e degli intestini, produzione ridotta di globuli rossi e bianchi del sangue, cambiamenti della pelle e irritazione dei polmoni. S’ipotizza che l'assorbimento di quantità specifiche di arsenico inorganico possa intensificare le probabilità di sviluppo del cancro, soprattutto la probabilità di sviluppo di cancro della pelle, di cancro polmonare, di cancro al fegato e di cancro linfatico.
Un'esposizione molto alta ad arsenico inorganico può causare sterilità, false gestazioni nelle donne e può causare disturbi alla pelle, bassa resistenza alle infezioni, disturbi a cuore e danni al cervello sia negli uomini che nelle donne. Per concludere, l'arsenico inorganico può danneggiare il DNA.
Generalmente la dose di arsenico considerata letale è pari a 100 mg.
INTOSSICAZIONE:
Sintomi: fatica, riduzione della vitalità, perdita dei capelli, gastroenteriti. Si può rimuovere con oligoelementi e vitamine.
Alimentazione: fagioli, leguminose, alimenti ricchi di aminoacidi zolfati.

URANIO (U)
Le persone sono sempre soggette ad una certa esposizione ad una determinata quantità di uranio da cibo, aria, terreno ed acqua, poiché è naturalmente presente in tutti questi componenti. Il cibo, come le radici di vegetali e l'acqua ci fornisce piccole quantità di uranio naturale e respiriamo minime concentrazioni di uranio in aria. Le concentrazioni di uranio nei frutti di mare sono solitamente così basse che possono essere trascurate senza problemi.
Le persone che vivono in luoghi vicino a discariche di rifiuti pericolosi, miniere, le persone che lavorano nell'industria del fosfato, le persone che mangiano raccolti cresciuti su terreno contaminato o le persone che bevono acqua da un punto di scarico dell'uranio possono essere soggetti ad una esposizione più alta rispetto ad altre persone.
Il capello è un tessuto rappresentativo per quanto riguarda l'accumulo di uranio nell'organismo. Il sangue non lo è in quanto non lo trattiene a lungo a causa del rapido assorbimento da parte delle cellule e degli altri tessuti. La maggior parte delle forme di uranio è scarsamente assimilata dall'organismo, con l'eccezione dei tessuti alveolari che assorbono facilmente l'uranio in sospensione nell'aria. L'uranio è più diffuso nel terreno rispetto al mercurio, all'argento e al cadmio. Potrebbe essere presente, a bassi dosaggi, nelle falde di acqua potabile. L'uso più comune dell'uranio in commercio è per il combustibile nucleare, ma l'uranio può essere presente nella ceramica, nei bicchieri colorati, specialmente quelli vecchi o antichi, e negli articoli di vetro colorati di giallo. L'analisi del sangue e delle urine (preferibilmente quest'ultima), può confermare la presenza di un eccesso di uranio.

PALLADIO (Pd)
Tutti i composti di palladio dovrebbero essere ritenuti altamente tossici e cancerogeni. Provoca patologie da immunodeficienze. Si trova nelle leghe odontoiatriche.

RODIO (Rh)
Tutti i composti di rodio dovrebbero essere considerati altamente tossici e cancerogeni. I composti del rodio sono molto rari per la maggior parte delle persone, tuttavia sono altamente tossici e cancerogeni. Inoltre possono macchiare fortemente la pelle umana. Questo elemento non ha alcun ruolo biologico negli esseri umani. Non sono disponibili dati sufficienti sull'effetto di questa sostanza su salute umana, quindi deve essere prestata la massima attenzione.


Fonti:
lenntech.com
primach.unina.it
cibo360.it
my-personaltrainer.it
eurosalus.com
erboristeriaedaltro.com
secure.netsolhost.com
lerboristeria.com
studio45benessere.it
driatec.it
noni.de
wikipedia.org
laleva.cc
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