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DIABETE: Qualche informazione sulla Guarigione.

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.
Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.
Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere,
per la quale Dio non abbia una cura corrispondente
".
                                                                                              Paracelso

Uscire dal diabete si può? 


Il diabete rappresenta a livello mondiale una vera e propria “epidemia”. 
Il dizionario della lingua italiana definisce il termine “epidemia” come “presenza in una regione di molti casi di una malattia contagiosa.” 

Ovviamente nel diabete, anche se gli esperti in camice bianco cercano di farci credere all’eziologia genetica, non esiste alcun microbo, virus o gene. Se di “contagio” vogliamo parlare, bisogna puntare sul contagioso stile di vita completamente errato e innaturale.
I dati ufficiali non lasciano spazio a dubbi: oltre 285.000.000 di persone del mondo, soffrono di diabete.[1] 

Le previsioni sono nefaste: i malati di diabete entro il 2030 saliranno a 440.000.000[2]! 
Detto in termini economici, nel mondo oggi, la spesa sanitaria diretta per il diabete raggiunge la fantasmagorica cifra di 376 miliardi di dollari, che potrebbero arrivare a oltre 490 miliardi entro il 2030. 
In Italia come siamo messi? Male ovviamente!  Secondo l’International Diabetes Federation (Idf) nel nostro paese circa il 6% della popolazione è diabetico: circa 4.000.000 di persone![3]

Diabete di Tipo 1 e 2 Le forme più diffuse di diabete sono definite come “diabete di Tipo 1” e “diabete di Tipo 2”. 
Questi due tipi, sono diversi tra loro, anche se in comune hanno la sintomatologia dell’eccesso di zucchero nel sangue e poi nelle urine (glicosuria). 
Il diabete di Tipo 1 trova le sue origini nel pancreas, nell’insulina e nella qualità del sangue; il diabete di Tipo 2 trova invece le sue origini principalmente nel fegato, l’altra ghiandola molto importante. 
Seppure diversi, le contromisure nutrizionali in entrambi i casi sono assolutamente identiche.

Diabete di Tipo 1 Il diabete di Tipo 1 è caratterizzato dal noto “sintomo” dell’aumento del livello di zucchero (glucosio) nel sangue. 
Non esistono malattie ma esistono i malati”, diceva il grande Ippocrate, circa venticinque secoli fa. 
Se le malattie non esistono, allora esistono solo i sintomi!
La presenza di zucchero nel sangue e nelle urine è infatti un sintomo! Questo sintomo purtroppo per noi viene considerato dalla medicina allopatica come una “malattia” vera e propria, invece di essere visto come un “meccanismo aggiustativo” di un qualcosa che non va a monte (e non a valle), il tentativo da parte della Natura di bilanciare la perdita di un equilibrio interno. 
Questa importante disarmonia origina sempre dal nostro stile di vita completamente errato e innaturale: cibi cadaverici acidificanti (tutte le proteine animali: latte e derivati, carne, pesce, uova), cibi morti e mortiferi acidificanti raffinati e pastorizzati (cereali, farine bianche, zuccheri, ecc.), cibi eccitanti e svuotanti dal punto di vista energetico, come caffè, thè, cioccolate e bevande gasate. 
Tutto questo, associato ad una alimentazione priva di alimenti vivi e ricchi di enzimi (frutta cruda e verdura cruda e frutta con guscio) e ad uno stile di vita privo di movimento corporeo, ha come risultato di produrre sangue denso e colloso, stitichezza cronica, acidificazioni, fermentazioni e putrefazioni quotidiane.
Cosa succede in simili condizioni? 
Il pancreas secerne meno insulina perché il sangue, avvelenato, incollato, denso e lento da una dieta innaturale e abiologica (non per l’uomo), non potrebbe portare l’insulina in tempo nei punti dove serve. 
In pratica con un sangue paragonabile per densità all’olio, secernere insulina non servirebbe a granché, non servirebbe a far entrare il glucosio nelle cellule. Questo è il motivo per cui il pancreas smette di lavora a regime. Ma non è colpa della ghiandola!

La “cura” della medicina La medicina allopatica, che combatte i sintomi con i farmaci e la chirurgia, cosa fa a questo punto? 
Cerca con tutti i mezzi farmacologici che ha a disposizione di bloccare ed eliminare il sintomo rappresentato da un alto livello di zucchero nelle urine (glicosuria). 
Invece di rispondere ad alcune importanti domande (perché c’è dello zucchero nelle urine? Perché la sapienza perfetta della Natura cerca di eliminare il glucosio attraverso l’urina?) si procede a testa bassa con i protocolli ufficiali: insulina, farmaci e altri sistemi che aumentano l’intossicazione dell’organismo.
Dietro il diabete, come abbiamo visto prima, tra esami laboratoristici, farmaci, vaccini, siringhe, test, ecc. ci sono interessi economici enormi: veramente le lobbies del farmaco vogliono risolvere questo problema?
Così facendo, con iniezioni di insulina sintetica, e l’utilizzo di farmaci, si possono creare le premesse per l’atrofizzazione delle cellule Beta delle Isole di Lagerhans del pancreas, compromettendo le capacità del pancreas e la qualità stessa dell’insulina. Dopo anni di utilizzo di insulina, il pancreas, ricevendo l’ormone sintetico dall’esterno, potrebbe decidere di lavorare sempre meno, diventando così completamente dipendente dal farmaco. 
Inoltre ricordiamo che qualsiasi farmaco di sintesi, rappresenta sempre una pesante tossina difficile da smaltire per il povero fegato. Quando il fegato, che rappresenta la fucina metabolica alchemica della Natura umana, l’organo che detossifica l’intero organismo (ogni 3-4 minuti filtra tutti i 5-7 litri di sangue) viene squilibrato, le conseguenze possono essere molto preoccupanti.

Il diabete di Tipo 2 Nel diabete di Tipo 2, il pancreas e l’insulina c’entrano poco, quello che invece c’entra è il fegato! 
Un importantissimo organo vegano, come dice il grande Valdo Vaccaro. 
La più grossa ghiandola del corpo umano ha una scarsa capacità di metabolizzare, cioè trasformare, i grassi animali, che finiscono così ad incollare e ingrassare il sangue, creando disastri: depositandosi nei capillari a ridosso di cellule e vasi linfatici.
L’essere umano, nonostante le idiozie pseudoscientifiche di una scienza sempre più nelle mani delle lobbies (chimico-farmaceutiche, casearie-macellatorie, bellico-difensive e dell’intrattenimento mentale) possiede un sangue alcalino (pH da 7,35 – 7,45) e non acido come i veri animali carnivori; l’uomo inoltre non ha a corredo l’enzima uricasi per scindere l’acido urico che si origina dalla demolizione delle proteine animali, acidificando pesantemente l’organismo. Queste sono soltanto alcune delle differenze tra uomo vegano e i veri animali cacciatori.
Tutte le vene e i capillari intasati di grasso e colla animale, impediscono il corretto passaggio delle molecole, tra cui anche il glucosio che si trova così libero nel sangue invece di entrare, come dovrebbe, dentro le cellule e trasportato in giro. 
Inoltre il fegato metabolizza i grassi e questo diventa basilare per la costruzione delle membrane cellulari. 
Tali membrane sono composte principalmente da un doppio strato di fosfolipidi e gli Acidi Grassi (insaturi) della serie Omega-3 e 6, entrano a far parte delle strutture membranose assicurando la loro normale impermeabilità. Cosa succede quando le cellule, a seguito di una alimentazione insensata, basata essenzialmente su grassi saturi animali e grassi vegetali idrogenati come le margarine? Da una parte squilibra il fegato che perdendo le sue funzionalità naturali non riesce a metabolizzare correttamente i grassi, e dall’altro, le membrane stesse perdono di qualità diventando appiccicose e soprattutto permeabili.
La Natura è perfetta e non sbaglia mai, l’uomo è perfettibile e sbaglia spesso! 
Il pancreas in una simile condizione inizia a ridurre la sua attività, producendo meno insulina, provocando l’aumento del glucosio nel sangue e poi nelle urine (glicosuria). 
Dare a persone con uno stile di vita errato, sostanze chimiche che abbassano il tasso di zucchero nel sangue non è un trattamento molto sensato e intelligente dal punto di vista della Natura. 
In pochi mesi invece, con una dieta vegana crudista, si può uscire completamente dal diabete[4], e le testimonianze di persone non mancano! 
Eresia? Purtroppo queste informazioni (esistono dvd in commercio, vedi nota sotto) sono risapute in certi ambienti e ovviamente tenute ben celate! Spiegare a 285 milioni di persone come vivere meglio, come sganciarsi dalle medicine, non può essere ben visto dalle corporation della chimica e farmaceutica, con i loro 490 miliardi di dollari all’anno di fatturato!

Cosa fare per il diabete? Occorrono delle particolari attenzioni e una dieta vegana crudista che permette all’organismo di ripartire in maniera ottimale, con un sangue fluido, ricco e ben ossigenato e senza intossicare gli intestini con fermentazioni e putrefazioni.
-    Eliminare totalmente tutte le sostanze che acidificano il terreno: pesce, carne, uova, formaggi, grassi e oli cotti, margarine, cereali raffinati (pasta, pane, grissini, biscotti, ecc.).
-          Eliminare tutte le sostanze eccitanti: caffè, thé, cioccolato e bevande gassate.
-       Eliminare per un periodo iniziale, tutti i cibi cotti dando spazio solo ai cibi vivi, ricchi di Enzimi.
-        Abbondare naturalmente di frutta e verdura cruda, alimenti questi che NON acidificano il terreno, ma lo alcalinizzano, fornendo Enzimi vivi e vitali, base per qualsiasi funzione metabolica.
In pratica quasi tutto il contrario di quello che sostiene e fa una parte della medicina.

La magia della Vita e della Natura L’essere umano ma soprattutto la sua Natura intrinseca, ha tutti i mezzi (Vis Medicatrix Naturae) e l’intelligenza creativa per ribilanciarsi in caso di sbilanciamento, per riequilibrarsi in caso di perdita di un equilibrio. Il tutto ovviamente se non viene continuamente intossicato e degenerato.
Primum Non Nocere” diceva Ippocrate, il grande igienista del passato.
Le proteine per esempio non si trovano solo nella carne, pesce o uova, come vogliono farci credere i grandi esperti e guru dell’alimentazione, ma la Natura umana sa ricavarle dalla semplicissima frutta e verdura.
Il leggerissimo filo d’erba, che vìola misteriosamente la legge di gravità, è composto tra le altre cose di proteine. Per non parlare di tutta la frutta con guscio (noci, mandorle, pistacchi, pinoli, ecc.) che in quanto a proteine surclassa per quantità e qualità quelle animali, senza produrre, come queste ultime, putrefazioni intestinali (vermi e non solo). 
Il sodio la Natura lo sa ricavare da altri metalloidi come il cloro, potassio e magnesio. Il magnesio è l’atomo che da il colore verde alle piante (clorofilla). 
Basta abbondare di verdure crude e frutta per avere tutti i minerali organici (allo stato colloidale) di cui abbiamo bisogno. Non servono integratori chimici. 
Per tutto questo, cosa chiede la Natura in cambio? Primum Non Nocere! 
La Natura chiede di non intossicare e trasformare gli intestini in un cimitero ambulante. Chiede i mattoni essenziali per tutte le funzioni fisiologiche: glucosio, vitamine, minerali, enzimi, aminoacidi e fibre. Dove si trovano questi mattoni fondamentali? Guarda caso nel Regno Vegetale e non nei macelli e nemmeno dai macellai.
Per uscire dal diabete, per regolarizzare il peso corporeo, per ritrovare la salute, non ci sono segreti e impedimenti, se non quelli creati dall’ignoranza, dalla malafede e dalle lobbies del farmaco. 
Basta (per modo di dire) fornire un regime rigorosamente umano, quindi un regime vegano-crudista sano e intelligente. La ripresa della Natura, con la Vis Medicatrix Naturae, non tarderà ad arrivare. 
L’elenco qui sotto non sono indicazioni dietistiche o dietetiche, ma semplici insegnamenti igienistici legati al buon senso comune. Buon senso che purtroppo abbiamo perduto…

Mattina Sentiamo dire: “colazione da re, pranzo da principe e cena da poveri”. Ma è proprio così? 
No, la partenza ideale della giornata è fornendo acqua biologica, vitamine, minerali, zucchero ed enzimi. Tutto il resto (cereali, proteine animali, ecc.)  oltre ad intossicare, porta via molta energia digestiva. 
Per cui la colazione va fatta con frutta fresca e di stagione. 
D’inverno agrumi freschi (arance, pompelmi, limoni), riabituando lentamente e gradualmente l’intestino; in estate meloni e angurie. 
In alternativa una ottima e dissetante centrifuga con frutta e verdura assieme, come per esempio: mele-carote-pere, sedano-carote-rape-bietole-patate, ecc.

Merenda mattutina Frutta dolce sempre a seconda della stagione, mele, fragole, fichi e fichi d’India, pesche, uva. 
Dopo mezz’ora dalla frutta fresca si può mangiare, masticando molto bene, frutta con guscio (mandorle, pistacchi, pinoli, noci, ecc.).

Pranzo
Lo stomaco umano digerisce a strati, da qui l’importanza di una corretta sequenza alimentare. 
Per snellire e velocizzare le digestioni, partire sempre con gli alimenti contenenti più acqua perché sono i più veloci da passare lo stomaco. Gli alimenti in ordine decrescente per contenuto di acqua sono: frutta, verdura cruda, verdura cotta e infine tutto il resto (cereali e proteine animali). 
A pranzo partire sempre con le crudità: insalata cruda con carote, zucchine, finocchi, radicchio, cavoli, ecc. assieme a olive, avocadi e germogli. 
Passato il periodo iniziale di qualche mese, esclusivamente basato su alimenti crudi si potranno inserire alimenti cotti  da scegliere tra legumi freschi e cereali, meglio quelli privi della proteina glutine. 
Quindi dopo le crudità, legumi freschi come fagiolini, taccole, fagioli, piselli, fave fresche, oppure cereali integrali come riso o quinoa o miglio o mais con verdure crude.

Merenda pomeridiana A metà pomeriggio frutta fresca di stagione: mele o pere o ananas o frutti di bosco. Oppure in alternativa una ottima e dissetante centrifuga con frutta e verdura assieme: mele-sedano-carote-rape-bietole-patate, mele-pere-carote.

Cena
Come a pranzo (alternando e diversificando opportunamente in base alla stagione).

La dieta non è tutto 
L’alimentazione da sola non basta, serve assolutamente reimparare a respirare profondamente. 
Come insegna da anni nel suo blog Valdo Vaccaro:
L’aria che immettiamo ogni giorno attraverso i polmoni, andrà ad ossigenare tutte le cellule del corpo, dai capelli alle unghie dei piedi. 
L’aria deve anche essere espulsa (nell’espirazione si svuotano i polmoni) completamente o quasi, così assieme all’anidride carbonica si buttano fuori le tossine. 
L’aria va trattenuta il più possibile a polmoni pieni per agevolare appunto gli scambi gassosi.
Senza la luce e il calore del Sole non ci sarebbe la Vita, come noi la conosciamo. Per cui evitare di esporsi al Sole, durante tutte le stagioni dell’anno è un crimine contro la propria salute. E’ logico che il sole in estate va preso con intelligenza.
Il movimento corporeo all’aria aperta, smuove il sistema linfatico, e porta via gli scarti e le tossine cellulari, per cui camminare o eseguire esercizi è una sanissima abitudine.
L’aspetto psichico-emozionale-spirituale gioca un ruolo importantissimo. 
D’altronde, nonostante le varie teorie di una scienza disumana e disumanizzante, che sacrifica ogni anno sul proprio altare insanguinato, centinaia di milioni di esseri viventi come cavie da laboratorio o nei macelli, non siamo fatti di sola materia, c’è dell’altro. Come dice la Scienza dello Spirito del filosofo e scienziato Rudolf Steiner, gli esseri umani sono triarticolati. 
Il corpo fisico è il “Tempio dello Spirito”, strutturato e costituito da quello che mettiamo dentro ogni giorno attraverso gli alimenti. 
Lo Spirito è l’inquilino del Tempio, e non fa parte di questo Mondo. 
L’Anima è lo “strumento”, il “ponte di congiunzione”, che permette allo Spirito di sperimentare la vita sulla Terra. L’Anima sente e percepisce il dolore, ecco perché gli animali (lo dice il nome stesso: “anima-li”) soffrono le pene dell’inferno nei laboratori e nei macelli.

Dal diabete agli attacchi globali all’essere umano Lo Spirito, diciamo, è inaccessibile e inattaccabile, per cui se qualcuno volesse per caso “attentare” alla salute umana, deve farlo attraverso gli altri due corpi: il fisico e l’animico. Come? 
Innanzitutto negano che esista lo Spirito: e ne sa qualcosa la religione cattolica che con il Concilio di Costantinopoli del 869 d.C. lo ha cancellato, pena eresia. 
Dall’altra parte, le lobbies controllando l’alimentazione umana (sementi, alimenti ogm, industrie macellatorie) sferrano attacchi direttamente al corpo fisico, indebolendolo giorno per giorno attraverso una alimentazione innaturale. Una persona malata è più facilmente manipolabile rispetto una persona sana! Poi per curarci ci mettono a disposizione farmaci. Quindi con una mano attentano alla salute pubblica e con l’altra forniscono i rimedi (chimici).
L’anima è sotto ”attacco” ogni giorno grazie ai mass-media (giornali, radio e tivù) e alle loro pseudonotizie, che vanno a lavorare direttamente nel mondo emozionale. La PAURA per esempio è all’ordine del giorno, il filo conduttore delle “notizie”, perché? La Paura bloccando e paralizzando le coscienze rende le persone apatiche e soprattutto robotiche! Il tutto per la gioia dei Burattinai.
Il diabete è una delle tante malattie che vengono mantenute e NON curate, nonostante si conoscano bene le informazioni riportate in questo breve e sicuramente incompleto articolo. 
Per il cancro vale lo stesso: non c’è l’interesse economico e politico da parte delle lobbies farmaceutiche di sconfiggerlo, anzi... 
“Non più morte, non più sofferenza a causa del cancro entro dieci anni. Ora siamo sicuri che entro il 2015 il cancro diventerà una malattia cronica”, queste sono le candide parole di Andrew Von Eschenbach, direttore del National Cancer Institute statunitense! 
In pratica, per il direttore del più importante e prestigioso istituto di ricerca oncologica del pianeta, loro NON vogliono assolutamente curare il cancro, ma trasformarlo in una “malattia cronica”. Così facendo, il malato di tumore diventerà un cliente per molti, molti più anni…

Per maggiori informazioni visitate il blog di Valdo Vaccaro
Il Diabete 1 e la saggezza immunitaria dello zucchero nelle urine
Diabete 1 e 2, guaribili naturalmente 
Risolto il diabete, l’ipertensione  e l’ipercolesterolemia
Video da vedere 
Crudo e Semplice”, documentario DVD della Macro

[1] Atlante del diabete IDF, International Diabetes Federation http://www.diabete.net/index.php?option=com_content&task=view&Itemid=427&id=2788 [2] Idem
[3] Idem
[4] “Crudo & semplice”, DVD della Macro edizioni dove un gruppo americano di diabetici insulino-dipendenti (di cui un paio di obesi), in un mese di dieta vegano-crudista hanno eliminato totalmente l’insulina!

Marcello Pamio

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Il Diabete è una patologia cronica irreversibile... questo è quello che sentiamo dire da patologi, laboratori farmaceutici, universitari e luminari della medicina allopatica. Questo semplice documento prova il contrario. Senza medicinali, bensì con un'alimentazione naturale, fegato e pancreas possono rigenerarsi e riattivare tutte le loro naturali funzioni. Il diabete è reversibile, questo documento ne è la prova.

Curarsi dal diabete con cibo naturale 

in 30 giorni:



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Come siamo guariti dal diabete 


Secondo l’Associazione Americana per il Diabete (A.D.A.): «Il diabete è una malattia cronico degenerativa incurabile».
Una definizione che non lascia alcun spazio a eventuali dubbi.
D’altronde è cosa risaputa da qualsiasi medico al mondo, che il diabete ufficialmente non si può curare, una volta che si è manifestato, si può conviverne più o meno bene, ma si è schiavi e dipendenti dai farmaci per l’intera vita. Ma è proprio così?
Questo il tema del congresso che ha visto la partecipazione di circa 500 persone, tenutosi a fine marzo all’Auditorium Vivaldi a San Giuseppe di Cassola (VI).

Tra i relatori della serata, oltre a chi scrive, ci sono stati Gennaro Muscari, medico omeopata docente alla Scuola di omeopatia di Verona, Giancarlo Vincenti presidente dell’Associazione «Diabete insieme» di Portogruaro, e infine – vero motivo dell’incontro - quattro persone che sono riuscite a venir fuori dal diabete.

Andiamo per ordine.
Dopo la breve proiezione di spezzoni video presi da «Un equilibrio delicato», tratto da «The China Study», lo studio più completo mai realizzato al mondo sull’alimentazione; «Crudo & semplice», l’esperimento unico nel suo genere dove sei persone in 30 giorni di crudismo smettono di usare l’insulina, e infine il «Metodo Gerson».
Il mio intervento è stato quello di fornire alcuni dati e informazioni importanti per comprendere l’evoluzione storica della malattia.
Se infatti secondo il Bollettino dell’Accademia di medicina di New York dal 1871 al 1933 
«Il tasso di mortalità del diabete a New York è passato da 2,1 per 100 mila abitanti nel 1866 a 29,2 nel 1932», e oggi, ogni 10 secondi una persona muore per cause legate al diabete e due si ammalano, viene da sé che qualcosa di grave deve essere successo negli ultimi settant’anni.
Cosa?

Grassi idrogenati.
Nel 1912 vengono commercializzati i cosiddetti 
«grassi idrogenati».
Questi grassi creati dall’industria, non esistono in natura, quindi non vengono riconosciuti correttamente dall’organismo e creano grossissimi problemi alla salute, provocando disturbi cardiocircolatori, obesità, danni alle membrane cellulari, malattie autoimmuni (diabete); diminuiscono le HDL e aumentano le LDL; aumentano le infiammazioni e interferiscono con l’insulina.
I grassi idrogenati si trovano nelle cosiddette margarine, quindi nella stragrande maggioranza dei prodotti da forno, gelati, cioccolate, dolci, ecc. Pure gli oli vegetali, prodotti a caldo e quelli che vengono fritti, si snaturano completamente diventando tossici per le cellule e quindi per l’organismo umano.

Insulino-resistenza.
Le cellule hanno sulla membrana esterna dei recettori specifici per l’insulina: cioè delle speciali
serrature che si aprono solamente quando arriva l’insulina, facendo così entrare il glucosio e togliendolo dalla circolazione sanguigna.
Tutti i grassi saturi di derivazione animale (carne, uova, pesce, latte e latticini) e tutti i grassi idrogenati, si depositano nelle membrane esterne delle cellule, provocano la deformazione dei recettori.
Risultato: le cellule diventano 
sorde all’insulina.
Nonostante il pancreas funzioni correttamente e vi sia insulina in circolazione, le cellule non sono in grado di usare al meglio l’ormone, e quindi si ha iperglicemia (diabete).

Acidosi.
Tutte le proteine di origine animali e tutti gli alimenti raffinati e pastorizzati (cereali, farine, zuccheri, ecc.), dopo il metabolismo rilasciano ceneri acide che hanno come risultato far aumentare l’acidità.
L’acidità, oltre a mettere in allarme l’intero organismo e far scattare i meccanismi di protezione (alcalinizzazione degli acidi), induce alti livelli di cortisolo (
l’ormone dello stress) secreto dalle ghiandole surrenali, con lo scopo di contrastare le infiammazioni.
L’aumento di cortisolo da una parte fa aumentare la glicemia, e dall’altro provoca una errata distribuzione del tessuto adiposo nel corpo, soprattutto nella pancia che si sa essere un grasso che partecipa all’insulino-resistenza.
Il cane che si morde la coda!

Caseina«La capacità delle proteine del latte vaccino di causare l’insorgenza del diabete di tipo1 è ben documentata»! Questa pesante affermazione è il risultato dello studio pluridecennale sull’alimentazione prima citato («The China Study»).
La spiegazione è abbastanza semplice e logica: se frammenti proteici di caseina finiscono nel sangue, il sistema immunitario interviene subito. Infatti nel 
«liquido peculiare» - come lo definiva il grande Goethe – non possono esserci sostanze estranee a quelle predisposte dalla Natura.
Siccome la proteina del latte (caseina per l’80-85% circa) è quasi identica alle proteine del pancreas (cellule Beta), il sistema immunitario, in una situazione di tossiemia generalizzata, potrebbe finire per attaccare le cellule del pancreas che producono insulina.
Risultato: diabete infantile di Tipo-1.
Pensiamo a quanti neonati oggi, su consiglio pediatrico, vengono svezzati erroneamente con latte vaccino, fin dai primi giorni e forse capiremo quanto alto è il rischio che sviluppino seri problemi di salute, anche perché è bene ricordare che la mucosa intestinale di un neonato non è ancora completa e quindi è molto più permeabile di un adulto.

Sangue
Il sangue, definito dal grandissimo illuminato Johann Wolfgang von Goethe un "liquido molto peculiare", è fondamentale per l'intero organismo e la sua vita.
Bagna e permea tutte le cellule del corpo, trasporta il "calore" e i nutrienti fondamentali, come l'ossigeno, e dall'altra porta via gli scarti tossici del catabolismo.
Un sangue ottimale, liquido, con un pH tra i 7,35 - 7,45, permette la vita e quindi la salute; viceversa un sangue denso, colloso, pregno di sostanze tossiche tra cui i grassi saturi animali predispone a tutte le malattie, compreso il diabete.
In quest'ultima patologica condizione, nonostante la funzionalità normale del pancreas, l'insulina non potrà mai svolgere il suo compito (far entrare il glucosio nelle cellule), proprio per l'impossibilità di arrivare correttamente nei recettori posti nelle membrane cellulari.

Vaccinazioni pediatriche
In un corpo in formazione come quello di un neonato, privo totalmente del sistema immunitario (per essere maturo il S.I. impiega anni), iniettare veleni tossici come formaldeide (riconosciuto agente cancerogeno) e metalli pesanti come idrossido di alluminio (e fino all'altro giorno un sale di mercurio), crea le premesse per la manifestazione di patologie gravi come autismo e diabete di tipo-1.
E' noto alla medicina infatti che i metalli pesanti (alluminio, mercurio, cromo, cadmio, ecc.) bloccano l'attività di numerosi complessi enzimatici e creano danni a quasi tutti gli organi (si depositano nei corpi grassi come fegato, cervello, ecc.), principalmente all'organo deputato allo smaltimento: il fegato.
I metalli competono con gli enzimi, ciò significa che se sono presenti metalli, gli enzimi vengono debilitati e non possono funzionare. In questa condizione di pericolosa intossicazione, le funzionalità enzimatica del pancreas e detossicante del fegato vengono meno...
Molto interessante l’intervento del dottor Gennaro Muscari.
Il dottor Muscari, che pratica omeopatia da più di trent’anni e si occupa di alimentazione naturale da prima ancora della laurea, ha spiegato come nelle università di medicina si studia prima che il diabete è una malattia incurabile e poi che l’insulina presa dal diabetico, dopo un certo periodo di tempo (da qualche mese a qualche anno al massimo), il pancreas si ipotrofizza, cioè produce sempre meno insulina, fino ad arrivare ll’atrofia completa.
Nel diabete di Tipo-1 questo avviene velocemente.
Non pensava assolutamente che dopo 12 anni o addirittura 16 anni di insulina chimica si potesse far tornare a far produrre insulina dal pancreas in maniera naturale. Nessun medico lo pensa, eppure come leggerete dopo dalle testimonianze, ciò è assolutamente possibile. Il dottor Muscari ha di nuovo ribadito i danni dei latticini per l’organismo umano e il collegamento, venuto fuori dagli studi medici, tra diabete di tipo-1 e la caseina dei latticini. Dati ufficiali che parlano chiaro: con una alimentazione vegana si ha il 40% in meno in insulina dopo sole 3 settimane e il 30% in meno di colesterolo.
Ha concluso il suo intervento rimarcando sull’importanza in tutti gli ambiti, soprattutto nel diabete, dell’attività fisica. Cos’è lo zucchero nel sangue? É la riserva di energia, è energia pura per essere usato. Qualsiasi diabetico può fare a meno di prendere farmaci antidiabetici e anche l’insulina semplicemente utilizzando lo zucchero in sovrappiù nel sangue.
Il dottor Giancarlo Vincenti ha invece raccontato la sua esperienza di diabetico, risultato da un banale esame di routine. Non sapeva nulla sul diabete e da quel momento ha frequentato congressi, riunioni anche internazionali, e per ultimo fondando l’associazione di malati a Portogruaro. Ha iniziato a sapere tutto o quasi, ma sempre basato sulle conoscenze della medicina ufficiale. C’era qualcosa che mancava all’appello, qualcosa che non tornava e che non quadrava. Di recente approfondendo il discorso sulla dieta vegetariana e vegana è venuto a conoscenza che si potevano ottenere dei risultati incredibili, come per esempio abbandonare l’insulina. Dopo la visione del documentario «Crudo & Semplice» si sta muovendo in questo versante.
Non ha ancora buttato via l’insulina, ma ci sta lavorando, con tutte le difficoltà del caso tenendo conto delle abitudini e della situazione famigliare.
Adesso veniamo alla parte più importante della serata.

Le testimonianze

Ermanno, età 62 anni, diabetico da 16. Il primo accenno del diabete è avvenuto nel 1994 con un infarto.
Lo stile di vita di Ermanno, era per così dire «normale»: poco tempo per sé stesso, e alimentazione pessima, basata su pranzi per lavoro al ristorante.
Successivamente ha subìto altri problemi al cuore che hanno necessitato un'operazione, che ha causato un altro infarto!
Da qui la presa di coscienza: mollare l’attività e cambiare radicalmente lo stile di vita, dedicando del tempo a sé stesso.
Circa un anno fa, su Radio Gamma 5 del Veneto, ha sentito della presentazione della serata sul diabete che ho organizzato. Era la prima volta che sentiva che si può guarire dal diabete. Nessun dottore ovviamente gli aveva mai ventilato una simile strada. All’epoca faceva circa 28 unità al giorno di insulina.
Il giorno dopo la serata e di sua spontanea iniziativa, ha deciso di dare una taglio drastico, modificando l’alimentazione, eliminando latte, carne e tutte le proteine animali, mangiando solo frutta e verdure. Il tutto condito da molte camminate.
Pian piano e in circa un mese ha eliminato completamente l’insulina. A marzo la visita al centro diabetico gli hanno dato perfettamente ragione: era tutto a posto.
I medici lo hanno guardato un po’ stranamente, ma con gli esami del sangue perfetti non hanno potuto dire nulla...
Oggi la sua salute è ottimale.

Emanuele, età 34 anni, diabetico da 9 
La sua storia ha dell’incredibile.
 Avendo la fibrosi cistica (mucoviscidosi), il diabete gli è insorto nel 2003 a seguito della cura prolungata a base di cortisone.
Ha sempre cercato di tenere 
basso la glicemia praticando sport e oggi fa mountain-bike estremo (circa 60 km al giorno) con tanto di preparatore atletico.
Emanuele all’epoca usava 50 unità di insulina al giorno e non poteva più farle nell’addome perché si era distrutto la pancia a forza di punture.
Un giorno si è imbattuto nel dvd «Crudo & Semplice», e dopo quattro giorni di crudismo, ha tolto completamente l’insulina, con risultati glicemici istantanei. É passato da 50 unità mantenendo la basale per due giorni e poi l’ha eliminata al terzo giorno.
I parametri glicemici, misurati sei volte al giorno, prima e dopo i pasti, confermavano il riequilibrio del pancreas.
Mangiava e la glicemia stava sotto i 140.
Crudismo e cioè verdure di tutti i tipi con semi vari (sesamo, girasole, lino, ecc.), mandorle, noci, ecc., centrifugati di frutta e verdura. Fichi e datteri per avere l’energia sprint per affrontare gli allenamenti massacranti.
Ha perso circa 7,2 kg di massa muscolare che tuttora non ha recuperato.
Oggi si sta allenando con un fisico nuovo totalmente da scoprire: dopo 3 settimane aveva già superato le prestazioni atletiche che aveva a ottobre con l’alimentazione normale; non conosce più la stanchezza post allenamento e soprattutto il fastidio dell’acido lattico a livello muscolare.
Il suo nuovo stile di vita ha avuto benefici anche nella fibrosi cistica, problema ufficialmente incurabile.
Ha sempre avuto le transaminasi del fegato mosse, ora due valori su tre sono rientrati, arrivando a dimezzare le medicine. Non usa più gli integratori ed enzimi.
Il 21 febbraio scorso ha avuto la visita al centro fibrosi cistica di Verona, e il medico è stato molto curioso di capire bene il percorso che aveva intrapreso.
Sono certo, visto l’enorme forza e determinazione di Emanuele, che a ottobre 2012, cioè al prossimo congresso internazionale sul diabete, avrà altre cose importanti da comunicarci nel sua viaggio intrapreso verso la totale guarigione fisica e spirituale...

Giorgio 72 anni, diabetico dal 1984.
Ha scoperto di avere il diabete
 dopo un banale esame del sangue. All’epoca pesava 112 kg (oggi 75) e subito sono iniziate le problematiche legate al diabete. I denti hanno iniziato a cadere come birilli, poi una retinopatia lo ha reso ipovedente, per non parlare di problemi circolatori alle gambe. Visto che nessuno gli sapeva spiegare nel dettaglio, ha iniziato a studiare seriamente il diabete. Pian piano venne a conoscenza che ci sono cibi glicemici e cibi meno glicemici, e ha iniziato a stare attento alle dosi degli alimenti ingeriti.
La sua scoperta è stata quella di mandare via gli zuccheri che introietta con l’alimentazione attraverso un movimento corporeo serio. Ha stabilito che circa 40/50 minuti di camminata a ritmo sostenuto, gli abbassano 50 punti glicemici. E in questa maniera ha tolto l’insulina e sta sempre meglio. Ogni giorno fa 90/100 minuti di cyclette, delle belle camminate al sole con gli amici e quando mangia un po’ più del solito aumenta l’attività.
C’è da dire che Giorgio fa un unico pasto al giorno!

Angelo, età 50 anni, diabetico da 12 anni.
Faceva 80 unità al giorno di insulina, aveva un diabete di Tipo 2 ma con tutti i sintomi del Tipo 1.
Vegetariano da oltre 27 anni, mangiava però malissimo: abbondava di formaggi, cereali raffinati e dolci (errori commessi da molti vegetariani).
Da un giorno all'altro si è trovato a convivere con il diabete.
Dopo aver visto degli spezzoni del video "Crudo & semplice", ha iniziato con il crudismo (verdure, frutta, noci e semi, avocadi) e fin dal primo giorno ha dimezzato l'insulina.
La glicemia soprattutto i primi due giorni si alzava a 250-300.
Poi al terzo giorno, la glicemia si è abbassata moltissimo arrivando a 60 e per paura di andare in ipoglicemia, ha tolto l’insulina completamente.
La glicemia allora ha iniziato ad alzarsi a 300-350, ma lui continuava imperterrito e fiducioso, e dopo una sola settimana è scesa e si è stabilizzata sui 120-130.
A questo punto è iniziato il vero miracolo.
Ha raccontato davanti ad un pubblico basito ed esterrefatto, che il giorno che si è svegliato senza insulina e ha trovato la glicemia a 130, gli è venuto da piangere.
Sono due anni e mezzo che non usa più insulina e sta benissimo, non si ammala più. E' ringiovanito di molti anni.
Ha perso oltre 20 kg, ha molta più energia di prima, molta più tranquillità e concentrazione.
Per tre mesi ha mangiato solo alimenti crudi e poi ha iniziato lentamente a inserire patate, spinaci e verdura cotta in generale, fagioli e dopo qualche mese cereali integrali come il riso. Oggi si permette anche una pizza e la sua vita è tornata normalissima. (...)

Marcello Pamio - "Effervescienza" inserto del mensile "Biolcalenda" - 15 maggio 2012

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Altre Testimonianze: 

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Testimonianza di Angelo Palomba, 
una persona uscita dal diabete dopo 12 anni di insulino-dipendenza!

D: Grazie Angelo per questa importantissima testimonianza. Partiamo dall’inizio e raccontaci la tua storia personale. R: Grazie a te. Il mio nome è Angelo Palomba e sono stato diabetico insulino-dipendente dal 1997 fino a due anni fa, quando ho tolto completamente l’insulina. 
Andando per ordine, circa 25 anni fa sono diventato vegetariano, ma un vegetariano non saggio, perché ho commesso diversi errori: ho eliminato la carne ma mangiavo troppi cereali raffinati, troppi formaggi. Troppo di tutto. 
E infatti, grazie a questa scorretta alimentazione mi è venuto il diabete associato a problemi di peso e disturbi al fegato. 
Ero costretto a farmi 22 unità di insulina al mattino, 20 a mezzogiorno, 22 alla sera e 20 unità alla notte prima di andare a dormire. Oltre 80 unità al giorno! 
Per chi non ha questo problema, 80 unità sono una quantità enorme. 
L’unico risultato l’ho avuto con questo modo di mangiare e pensare…

D: A cosa ti riferisci e quando è sorto in te il desiderio di curarti? Ero in viaggio in Arizona con Luisa, mia compagna, e mi sono trovato con Wolfgang, un mio vecchio amico che abita in New Mexico per una gita nelle Montagne Rosse. 
Non sapevamo nulla del centro di cura in Arizona. 
Wolfgang mi vedeva in ristorante farmi sempre l’insulina, e ogni volta storcendo il naso mi chiedeva se era possibile che dovevo farmi quella “roba” tutti i giorni. La mia risposta era sempre la stessa: “sono costretto a fare questa roba!” 
Mi disse che aveva visto un sito internet in cui si diceva che si può guarire dal diabete. Mi diede il sito del dottor Gabriel Cousens, il medico che gestisce il centro olistico “L’albero della Vita” in Arizona, dove segue e aiuta in soli trenta giorni le persone ad uscire dal diabete (vedere il video “Crudo & Semplice”). 
Quando sono tornato a casa ho visto il dvd, consultato il sito e letto un libro “Solo crudo” che mi ha aiutato con le ricette. 
Da quel giorno ho cominciato a mangiare alimenti crudi. Il mio intento era quello di provare a fare solo 30 giorni, seguendo le indicazioni del dottor Cousens.

D: Ti ha aiutato qualcuno? R: No, mi sono completamente arrangiato. 
Mi sono detto tra me e me, che comunque andava, nella peggiore delle ipotesi, tornavo a mangiare le stesse cose di prima. 
Quindi ho cominciato a farmi i germogli in casa, riscoprire verdure che prima non mangiavo (avocado, verdure di tutti i tipi). Tutti i vari tipi di semi: sesamo, girasole, zucca, ecc.

D: E i cereali dove li hai messi? R: Nel primo periodo ho eliminato completamente tutti i cereali. Praticamente ho mangiato solo frutta e verdura cruda per un intero mese.
D: E poi? R: Passato il mese mi sono trovato così bene in salute e con così tanta energia che ho deciso di fare altri tre mesi. Premetto che all’inizio pesavo circa 96 kg. 
Il primo mese ho perso 5 kg, e dopo gli altri tre mesi sono calato di 24 kg! 
Oggi peso 72 kg e sono alto 1 metro e 72.

D: Cosa hai fatto dopo questi altri tre mesi? R: Devo dire che mi sono trovato benissimo: la pelle ha cominciato a cambiare e infatti gli amici mi dicevano che sembravo molto più giovane. 
Ho allora iniziato a introdurre qualche cibo cotto sottoforma di cereali, per esempio grano saraceno, miglio, riso integrale. Circa 40 grammi per porzione con moltissime verdure crude e cotte. Il piatto, grazie alle verdure mi riempiva molto.
Da allora, ho preso l’abitudine di iniziare sempre il pasto, sia pranzo che cena, con le verdure crude prima,  poi tutto il resto cotto.

D: Adesso entriamo nei particolari, mi riferisco all’insulina e alla glicemia. R: Il primo giorno sono passato da 22 unità di insulina a 10 unità. Ho fatto una colazione con due mele e un’arancia, e la glicemia era intorno ai 200-220. 
Misuravo la glicemia 2 anche 3 volte al giorno. 
A mezzogiorno ho fatto 10 unità e mangiando solo insalata e noci la glicemia mi era scesa a 60. Stavo andando in ipoglicemia! 
Quindi ho mangiato qualcosa di dolce come un frutto, che me l’ha fatta salire a 80. 
Al pomeriggio ogni due ore mangiavo sempre un frutto crudo. 
E qui viene il bello: alla sera NON mi sono fatto insulina perché avevo paura che mi facesse scendere troppo la glicemia! 
Il mio pensiero è stato quello di fare alzare la glicemia, lasciarla andare e stare a vedere cosa succedeva… 
Incredibilmente dal giorno dopo non ho fatto più insulina!!! 
A colazione la glicemia è salita a 220, a mezzogiorno era 180 e alla sera intorno ai 250. 
Senza più paura, con totale fiducia ho aspettato per vedere cosa succedeva e come rispondeva il mio corpo…

D: Non hai avuto nessun sintomo, nessun problema? R: Assolutamente no, solo una fame micidiale, una fame allucinante. Ecco cos’è successo nel dettaglio. 
Il 3° giorno la glicemia era 180 di mattina, 160 a mezzogiorno e ancora 180 alla sera. 
Il 4° giorno alla mattina 160 a mezzogiorno 140 e 160 alla sera. 
Il 5° e 6° giorno inspiegabilmente (per la medicina ma non per la Natura umana) la glicemia si è regolarizzata tra i 110 e i 160. 
Da quel momento non mi si è più alzata. 
Per esempio, la glicemia sopra i 200 non mi è più andata se non rarissime volte in passato quando magari sgarravo con una pizza bianca. Ma mentre una volta mi sarebbe andata oltre i 350, ora non più dei 200, il che denota che l’organismo ha ripreso a funzionare, il fegato e il pancreas hanno iniziato a lavorare.
D: Sono passati circa due anni da quando hai smesso l’insulina: come stai e come ti senti? R: Non voglio assolutamente più tornare a farmi l’insulina! E’ proprio questo mio sentire che mi ha dato e mi da la forza di continuare. Non voglio più essere schiavo di una sostanza chimica.
Non sto credendo a nessuno, ho semplicemente visto su di me, sperimentandolo, che questo sistema di vita ha funzionato e funziona.  
In questi due anni sono stato benissimo. Mi sento, rispetto prima, cinquanta volte meglio: molta più energia, più forza, dormo meglio la notte, non mi ammalo più, cosa che invece succedeva spesso prima. Maggior concentrazione e sono certamente più calmo.

D: Pratichi qualche tecnica di concentrazione? Pratico lo yoga da 25 anni e questo mi ha aiutato moltissimo soprattutto per la concentrazione e la forza di volontà. 
Non è certo stato semplice, perché l’ambiente può essere avverso, la famiglia contro, ma sono convinto che tutti ce la possono fare con la “semplice” forza di volontà.
Dobbiamo, secondo me combattere, perché abbiamo la forza per farlo. 
Ho avuto la fortuna di avere una compagna che mi ha non solo supportato, ma anche lei segue questo modo di alimentarsi e di vivere. 
Ripeto, alla base ci deve essere la forza di volontà. 
Personalmente, per esempio, mi ha aiutato molto riprendere in mano alcuni libri che avevo letto in passato per ridarmi la carica. Uno di questi è: “L’eterna ricerca dell’uomo” di Yogananda.

D: Cosa potresti consigliare oggi, con la tua esperienza di vita, alle persone che stanno vivendo lo stesso disagio? R: Consiglierei di iniziare questo tipo di cambiamento di stile di vita, senza pensarci un minuto in più. Migliorando lo stile di vita oltre a stare bene, si possono ridurre serie problematiche future. 
Ovviamente non sono medico per cui non posso consigliare nulla, ma certamente posso spiegare, come sto facendo con questa intervista, qual è stato il percorso che per me ha funzionato benissimo. 
Il segreto è calare lentamente l’insulina fino a quando non ce n’è più bisogno, cioè fino a quando l’organismo inizia a rispondere. 
E’ più facile a dirsi che a farsi, ma per me ha funzionato e ne sono la prova vivente. 
Altra cosa molto importante, è di non farsi scoraggiare dalle persone che ci circondano, gli amici e parenti, perché vi diranno che rischierete di morire, di deperire ogni giorno di più, di perdere energia, ecc. Esattamente il contrario di quello che voi sentirete, se proverete, e cioè l’energia aumenta assieme a tanto altro.

D: Dal punto di vista spirituale, quanto ha influito e aiutato nella trasformazione che hai dovuto fare? R: L’aspetto spirituale ha contribuito moltissimo, come pure il fatto di praticare la meditazione Yoga ha aiutato a stimolare la mia forza di volontà che mi ha permesso di intraprendere questo nuovo modo di pensare e di alimentarmi. Dall’altra parte, il nuovo regime nutrizionale, ha aiutato la mia concentrazione nella meditazione, il respiro e la tenacia nell’entrare in profondità, dove si ottengono risultati inimmaginabili.
D: Non ti è mai venuta l’idea di scrivere un libro o una specie di diario, per raccontare dettagliatamente la tua esperienza? Forse potrebbe essere utile a molte persone… R: Me lo hanno già chiesto in molti e ci sto pensando seriamente. 
Forse avrei bisogno di un aiuto sul lato redazionale, cioè il mio italiano non è completo e potrei fare fatica ad esprimermi.

D: So che vai in giro a raccontare la tua storia in conferenze, circoli, ecc.  
Ti ringrazio di cuore Angelo, per il coraggio che hai nell’esporti personalmente e pubblicamente, nel mettere il tuo spirito a servizio per un bene più grande. 
R: Non mi sento affatto coraggioso nel raccontare la mia esperienza ma spero sempre che le persone con il problema che ho avuto, ascoltino le mie parole e provino seriamente a mettere in atto questo cambiamento. 
Quello che noto, purtroppo, è che dopo una sola settimana, le persone si scoraggiano e lasciano perdere, tornando ad essere schiavi dell’insulina e delle loro cattive abitudini fisiche e mentali.
Ovviamente non posso dire nulla e non giudico nessuno, ma io voglio continuare ad essere LIBERO!


[1] “Sanità: diabete, ogni 10 secondi un morto e 2 nuovi malati”, Diabete Bresciahttp://www.diabetebrescia.org/Notizie.asp?jump=newsArticle.asp&id=1453

Marcello Pamio

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CRUDO & SEMPLICE - Il trailer   

Un film documentario indipendente che testimonia
un esperimento unico al mondo per guarire il
diabete.

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Intervista al Dottor Kirt Tyson


Nel 2005 il dottor Kirt Tyson ha partecipato all'esperimento tenutosi all'Albero della Vita in Arizona in cui per 30 giorni ha mangiato solo alimenti crudi. E' guarito completamente dal diabete.
Il dottor Tyson era ammalato di diabete di Tipo-1


D: Cosa è successo quando ti hanno diagnosticato il diabete e qual'era la tua vita prima e dopo la diagnosi?
R: Prima di scoprire il diabete, mangiavo quello che secondo me era una dieta sana. Facevo molto esercizio e correvo ogni giorno (oltre 4 miglia). Pensavo di essere sano e in salute.
Dopo la diagnosi ho avuto molta paura e quasi per “caso”, mi sono immerso totalmente in questa esperienza del cibo crudo per 30 giorni.


D: Ti alimentavi bene prima, della diagnosi: cosa significa esattamente?
R: Pollo fritto, pesce, formaggi e latte. Bevevo tanto latte!


D: Cos'è cambiato da questa diagnosi molto pesante?
R: Nel 2005 quando mi venne diagnosticato il diabete, volli assolutamente sconfiggerlo con tutta la mia forza, ma ero molto sconfortato e triste perché pensavo di avere uno stile di vita molto sano e quindi non capivo
Quello che secondo i dettami dell'Associazione dei Diabetici Americani (A.D.A.) ero sano, io lo stavo facendo da anni. Ero molto confuso.
Quando venni ospedalizzato avevo la glicemia, cioè lo zucchero nel sangue a 1200! 
Probabilmente se non avessi avuto un corpo robusto e sano, sarei entrato in coma.


D: L'idea di partecipare all'esperienza di 30 giorni di cibo crudo all'Albero della Vita in Arizona quando ti è venuta, e soprattutto perché ci sei andato?
R: E' capitato come una risposta ad una preghiera. Quando ero in ospedale ero talmente disperato che pregavo. “Dio, se tu mi aiuti a guarire da questa malattia, io farò di tutto per aiutare a guarire le altre persone”.
Per caso su internet ho trovato questa pubblicità in cui cercavano delle persone affette da diabete, per fare questa esperienza di 30 giorni di crudismo. Io subito ho mandato i miei dati e la mia storia e dopo 10 giorni sono arrivati ad intervistarmi per la partecipazione a questo esperimento.


D: Che impatto ha avuto in America il video “Crudo & Semplice” a cui tu hai partecipato? Ha avuto qualche riscontro nelle persone malate? Visto che nel frattempo ti sei laureato in medicina naturale?
R: Ha molto successo tra le persone affette dal diabete. Io sto portando avanti questa filosofia di vita basata sul cibo crudo. E lo scorso anno ho girato ben 40 città. 
La classe medica in generale fa ancora molta fatica ad accettare tutto questo. 


D: Come è stato passare dal pollo fritto alle polpette di noci e semi, e a tutti gli alimenti crudi?
R: La prima volta che ho sentito parlare di cibo crudo, ho subito pensato alla carne cruda. Già prima non mangiavo carne per cui lo stomaco mi si è rivoltato. Poi ho scoperto che era basato su noci, verdure, avocadi, ecc. Ho fatto solo tanta fatica stare senza frutta e senza zucchero. Io mangiavo quintali di zucchero.
L'altra grande mia difficoltà al Centro L'Albero della Vita, era non mangiare nulla dopo le 19 di sera. Io andavo a letto a dormire perché così non pensavo al cibo.


D: Nel tuo libro sul diabete scrivi una cosa molto importante, puoi ricordarla?
R: “Il diabete non è una sentenza di morte, bensì una chiamata di risveglio per vivere una vita più salutare”


D: Hai più rivisto le persone che hanno frequentato con te quel mese di crudismo?
R: Da un anno mezzo non ho più notizie di loro. Sono rimasto in contatto con alcuni, ma poi come sempre accade vuoi per lavoro vuoi per altri motivi, ci si perde di vista.


D: Quando sei tornato a casa, guarito dal diabete di Tipo-2, dopo 3 mesi ti sei tutti gli esami specifici ed è venuto fuori che eri addirittura diabetico di Tipo-1. Te lo aspettavi?
R: La mia convinzione di essere malato di diabete di Tipo-2 mi ha messo nella condizione tale di guarire. Perché si sa che il diabete di Tipo-2 è guaribile, ma il Tipo-1 no. 
Per me è stata una sorpresa enorme scoprire che ero invece del Tipo-1, e soprattutto che nonostante questo tipo di diabete, considerato auto-immunitario, ero guarito lo stesso. Gli esami lo confermano.
Ero pronto sia con la mente che anche con il cuore a guarire dal diabete di Tipo-2 e forse il fatto di non sapere che invece ero di Tipo-1 mi ha aiutato a guarire.


D: Conosci altri casi di guarigione dal diabete di Tipo-1?
R: Nella mia personale esperienza di medico ho avuto qualche altro paziente guarito dal diabete di Tipo-1, ma anche il dottor Gabriel Cousens, medico responsabile del Centro l'Albero della Vita ne ha avuti.


D: Nel frattempo ti sei laureato in medicina. Quale specializzazione hai scelto? 
R: Quando mi fu diagnosticato il diabete stavo studiando da chirurgo cardiovascolare e ho fatto il tirocinio in uno degli ospedali più importanti il Johns Hopkins Hospital. Ero convinto di diventare un chirurgo. Dopo però la mia esperienza all'Albero della Vita la mia missione è diventata quella di aiutare le persone a NON ammalarsi. Non più curarle, ma aiutarle a prevenire le malattie.
Ho fatto per questo anche una scuola di naturopatia e mi sono specializzato in oncologia, endocrinologia e ovviamente nel diabete.


D: Per la salute secondo te è importante solo il corpo fisico o c'è dell'altro, per esempio le emozioni?
R: Il corpo è chiaramente eccezionale, ma vi è tutto il vissuto della persona, la paura, la rabbia e anche l'amore inespresso, che sicuramente hanno un effetto negativo sulle malattie.


D: Oggi com'è la tua alimentazione: mangi solo alimenti crudi? 
R: Per l'80% della mia alimentazione sono vegano crudista e per il 20% utilizzo alimenti cotti.


D: Hai mai sgarrato con gli alimenti. Se sì, cosa ti succede?
R: E' capitato anche a me di tornare momentaneamente alla dieta che avevo prima, e devo dire che i livelli degli zuccheri nel sangue sono rimasti stabili. 
Mentre ero io che non stavo bene: naso che cola, affaticato, ecc. Questo mi ha fatto tornare immediatamente alla dieta sana.



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Convegno nazionale di Igiene Naturale 
del 12 ottobre 2013 tenutosi a Bergamo.
Relatore Marcello Pamio
divulgatore di igiene naturale, giornalista e scrittore:
"Come siamo guariti dal diabete"



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