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Stage e esperienze all'estero per i giovani,ma sembra quasi che siano costretti a traslocare in un'altra nazione.La loro Italia offre ben poco.

Sembra veramente che i giovani siano costretti a traslocare all'estero, all'estero le opportunità sono tante,ma come mai l'Italia offre cosi poco da indurre i giovani a questo trasloco forzoso?  Se andiamo a vedere un po con la lente d’ingrandimento, i numeri diffusi dall’istituto di statistica, vediamo che l’Italia non è un Paese per i giovani, giovani che per vari motivi partono in fretta e furia per andare a traslocare in una città straniera, la cosa è certamente triste, per la prima volta dal 2007 la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni era scesa di due punti percentuali e per la fascia tra i 25 e i 34 anni si registrava un -0,8% ma per i primi restava al 40,3% e per i secondi al 17,8%. Peggio di noi solo Grecia e Spagna. Troppo alta. Tra i diplomati ad un anno dal titolo che lavorano esclusivamente e a tempo pieno, le cifre sono ripartite ai tempi nostri così:

Il 30% dei tecnici lavora con contratti a tempo determinato e altre forme di lavoro non standard; altrettanti con contratti formativi.

Il lavoro stabile riguarda 28 tecnici su cento, in particolare 24 impegnati in contratti a tempo indeterminato, la restante quota in attività autonome.

– Il 7% non ha un contratto regolare.
– Il 33% dei professionali lavora con contratti formativi,
– Il 27% ha contratti a tempo determinato e altre forme di lavoro non standard.
– Un 22% conta poi su contratti stabili, in particolare a tempo indeterminato (19%).
– L’8% non ha un contratto regolare.

Non è compito dei giornalisti fornire soluzioni che aiutino i giovani a non traslocare in un'altro paese,ma possono fare delle valide osservazioni tramite “Alma Diploma” aiutandoli ancora una volta a capire quali potrebbero essere le strade da percorrere: secondo la ricerca, infatti, “svolgere esperienze lavorative e internazionali durante gli studi accresce le chance occupazionali dei diplomati” così le esperienze di stage “svolte dopo il conseguimento del titolo giocano un ruolo determinante: accrescono infatti addirittura del 90% la probabilità di lavorare già ad un anno dal conseguimento del titolo”.
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