di Rachele Grandinetti
In Belgio l’era dei furbetti da cartellino si avvia al tramonto. Otto dipendenti di una società hanno accettato di farsi impiantare un chip elettronico: ha le dimensioni di un chicco di riso e alloggia comodamente nella mano. I nuovi minotauri aziendali, metà uomo e metà badge, adesso posso “timbrare” e accedere ai loro computer senza l’ausilio di tessere o pennette. La proposta non ha incontrato una disponibilità unanime e, per il momento, soltanto alcuni hanno scelto di sperimentare la nuova soluzione. I dirigenti della Newfusion hanno pensato a questo sistema per una questione pratica. Viviamo un’epoca smart, d’altronde, in cui il superfluo è messo al bando.
«L’idea è nata dopo che alcuni impiegati avevano perso il loro badge. In questo modo, invece, l’identificazione è sottocutanea e si porta sempre con sé», ha raccontato uno dei capi a Rtbf, la radio-televisione nazionale. Ma l’iniziativa a portata di mano non piace a tutti, soprattutto al presidente della lega belga per i diritti dell’uomo, Alexis Deswaef, che ha denunciato i responsabili preoccupato del rischio di eccessiva sorveglianza: «In questo modo possiamo addirittura sapere quanto dura una pausa sigaretta», dice.
La verità, come sempre, sta nel mezzo e dai badge sotto pelle all’assenteismo dato da una totale mancanza di controllo si potrebbe trovare un’equa soluzione. È di queste ore l’operazione “a spasso” che ha portato a 18 misure cautelari tra medici e dipendenti dell’Asp di Rogliano (Cosenza). Andavano a giocare alle slot, a prendere i figli a scuola o a fare la spesa mentre uno timbrava per tutti. Certo, avessero avuto un microchip impiantato nel corpo sarebbe stato molto più difficile badgare in absentia. Fonte http://ilmessaggero.it/primopiano/articolo-2244376.html
«L’idea è nata dopo che alcuni impiegati avevano perso il loro badge. In questo modo, invece, l’identificazione è sottocutanea e si porta sempre con sé», ha raccontato uno dei capi a Rtbf, la radio-televisione nazionale. Ma l’iniziativa a portata di mano non piace a tutti, soprattutto al presidente della lega belga per i diritti dell’uomo, Alexis Deswaef, che ha denunciato i responsabili preoccupato del rischio di eccessiva sorveglianza: «In questo modo possiamo addirittura sapere quanto dura una pausa sigaretta», dice.
La verità, come sempre, sta nel mezzo e dai badge sotto pelle all’assenteismo dato da una totale mancanza di controllo si potrebbe trovare un’equa soluzione. È di queste ore l’operazione “a spasso” che ha portato a 18 misure cautelari tra medici e dipendenti dell’Asp di Rogliano (Cosenza). Andavano a giocare alle slot, a prendere i figli a scuola o a fare la spesa mentre uno timbrava per tutti. Certo, avessero avuto un microchip impiantato nel corpo sarebbe stato molto più difficile badgare in absentia. Fonte http://ilmessaggero.it/primopiano/articolo-2244376.html