Vaccini sporchi, l’allarme inascoltato di due ricercatori
E’ Gioia Locati, nel suo blog sul Giornale, a informare chi vuole essere informato che esistono vaccini sporchi. “Non solo antibiotici, cellule di scimmia o di feti abortiti, riferisce la giornalista. I vaccini sono anche sporchi. Contengono una grande varietà di particelle solide e minuscoli accumuli di detriti. Si va dai composti di piombo, stronzio e zirconio dell’antimeningite a concentrazioni di tungsteno e alluminio nell’esavalente. E poi cerio, bismuto, silicio, oro, argento, fosforo, azoto sparsi fra l’anti papilloma e l’anti morbillo. Metalli, semi-metalli, leghe. E tracce di mercurio ovunque. Tutto nei vaccini destinati ai bambini.“Lo hanno scoperto due scienziati di Modena, Stefano Montanari e Antonietta Gatti, grazie al loro microscopio elettronico. Hanno analizzato 44 campioni di 30 vaccini. Ne hanno fotografato il contenuto, lo hanno raccolto, misurato e divulgato. È risultato pulito soltanto un vaccino per i gatti.
“Non si tratta di sostanze disciolte ma di nanoparticelle di varie dimensioni (da 100 nanometri a oltre 10 micron) non biocompatibili e non biodegradabili. Sono biopersistenti, vuol dire che restano per sempre nel corpo”, spiegano.
“Sono quindici anni (15!) che i due ricercatori modenesi denunciano che i vaccini sono contaminati. Ma soltanto pochi giorni fa è uscita la pubblicazione sull’International Journal of Vaccines and Vaccination”.
Fin qui Gioia Locati, che ha intervistato i due ricercatori, il testo lo potete leggere sul Giornale online. Sono anni che quei due studiosi lo dicono a chi non ha orecchie per sentire. E non sono i soli a lanciare l’allarme. Che il thimerosal, cioè il mercurio, non era il massimo per la salute dei vaccinati, ci sono voluti anni perché fosse vietato. Che l’alluminio, e gli altri metalli, fanno danni a livello neuronale, si sa da anni, ma nei vaccini adoperano sali di alluminio sostenendo che si tratta di dosi inferiori a quelli dannosi per l’uomo. Già, ma per un bambino di due mesi? La domanda c’è, la risposta è assente.
E adesso si scopre che nei vaccini c’è di tutto. I vaccini sono strumenti essenziali per evitare malattie gravissime, come il vaiolo, la difterite, la poliomielite. Ma sono anche un grande business che spinge i fabbricanti a immetterne sempre di nuovi nel mercato, compresi quelli di cui non è dimostrata l’efficacia o l’utilità (per il vaccinato, non per chi vende il vaccino). Convincerne le autorità sanitarie nazionali e mondiali non è troppo difficile, quando si hanno i mezzi per farlo. (Ard)