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Nasce l’ecoreato: "Si passa dalle contravvenzioni ai delitti".

A cura di Ernesto Manfredonia

Problema sempre più pungente quello dell’ambiente. Dopo l’attenta constatazione che le contravvenzioni non rappresentavano forse l’ideale mezzo di repressione, ecco che nasce l’ecoreato, ossia il passaggio appunto dalle contravvenzioni ai delitti, per punire condotte che violano l’ambiente in tutte le sue forme.
Questi sono i cinque reati approvati dal Senato:
1) delitto di inquinamento ambientale (art 452-bis), con reclusione da 2 anni e 6 mesi a 7 anni se ne derivi una lesione personale; da 3 a 8 anni se ne derivi lesione grave; da 4 a 9 anni se ne derivi lesione gravissima; da 5 a 12 anni se ne derivi la morte.
2) delitto di disastro ambientale: (art 452- quarter), aggravato se commesso in un’area protetta o sottoposta a vincolo o in danno di specie animali o vegetali protette.
3) delitto di traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività (art 452 – sexies)
4) delitto di impedimento di controllo (art 452 – quinquies)
5) delitto di omessa bonifica (art 452 – terdecies)
Questi i nuovi ecoreati. Si tratta di un’esigenza oggi più che mai sentita, visto che le risorse naturali tendono sempre più ad esaurirsi, data la continua e famelica avidità di una tecnologia che si sta espandendo a passi di gigante, ma soprattutto per far fronte ad incombenti e talvolta irreversibili disastri, come quelli della Terra dei Fuochi. Tratto da  www.reportweb.tv/
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