1983 Lo scudo stellare
Quando Reagan incontrò Edward Teller(padre della bomba atomica) per la prima volta, nel settembre del 1982, ebbe l’impressione di aver trovato la soluzione definitiva al problema della difesa anti-missile. Lanciò la Sdi. «Io mi rivolgo alla comunità scientifica nel nostro Paese, perché le stesse persone che ci hanno dato la bomba atomica ora volgano i loro talenti alla causa dell’umanità e della pace nel mondo, per darci gli strumenti che possano rendere le armi nucleari impotenti e obsolete». Il 23 marzo di 30 anni fa, nel 1983, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, con questo annuncio-shock lanciò la sua più grande sfida militare all’Unione Sovietica” (1)
Ma lo scudo spaziale che gli americani volevano costruire per difendersi da attacchi missilistici non funzionava: il tentativo di intercettare in cielo una (falsa) testata nucleare con un missile che avrebbe dovuto disintegrare il pericolo atomico oltre l’atmosfera non ha avuto successo.E siamo nel 2000.
2002: nasce lo scudo antinquinamento
” Uno scudo spaziale anti inquinamento “
Al seminario annuale sulle emergenze planetarie al centro Majorana di Erice, Eduard Teller ha lanciato l’ idea di creare uno scudo spaziale per la difesa ambientale della terra
Nel 1952 costruì la prima bomba all’ idrogeno per conto degli Stati Uniti. Da allora Eduard Teller, profugo ungherese e nemico del comunismo, e’ stato additato come il prototipo del fisico che mette il suo genio a disposizione degli armamenti. La sua fede nella deterrenza e’ stata sempre incrollabile. Anche oggi che il nemico storico delle democrazie occidentali si e’ polverizzato. Al Centro Majorana di Erice, dove si e’ aperto ieri l’ annuale seminario sulle “emergenze planetarie” e’ sempre il vecchio Teller, 84 anni, a tenere banco. Ora il suo chiodo fisso e’ la realizzazione di uno “scudo spaziale” per la difesa della Terra. Una difesa globale, sia contro attacchi di dittatori sia dalle catastrofi ecologiche.
Il fisico Antonino Zichichi, presidente del Centro Majorana, ricorda che proprio 10 anni fa Teller anticipo’ a Erice un’ iniziativa di cui si sarebbe tanto discusso durante l’ era Reagan: il progetto Sdi (Strategic defense initiative), passato alla storia come le “guerre stellari”. Era un sistema difensivo composto da satelliti in orbita e missili a terra che si proponeva di soffocare, con colpi di raggi-laser e missili anti-missile, gli attacchi nucleari sovietici. Teller e i suoi allievi a Los Alamos cominciarono a lavorarci ottenendo risultati importanti. Ma la crisi dell’ Urss e del comunismo sembravano aver decretato la fine del progetto, costoso e complicato.
“Ma l’ Sdi non e’ cancellata, ci assicura Teller mentre sorseggia un caffe’ inondato di zucchero durante un intervallo della conferenza . Ha solo cambiato nome. Ora si chiama “Protezione globale contro attacchi limitati”. Abbiamo il dovere di difenderci contro personaggi come Saddam Hussein e avventurieri che detengono le capacita’ di costruire armi nucleari o chimiche, batteriologiche e convenzionali. Il pericolo principale non e’ piu’ rappresentato dall’ ex Urss, ammette Teller, che prima di venire in Italia ha visitato per la prima volta la Russia . ma dal fatto che ben 19 Stati hanno capacita’ missilistiche e alcuni di essi potrebbero avere la tentazione di usarle”.
La nuova versione dello scudo spaziale tanto caro a Teller avrà una valenza più ampia di quella militare. Potrà essere usato come sistema di monitoraggio, aperto alla collaborazione internazionale, per prevenire e limitare i danni da uragani, eruzioni vulcaniche, terremoti, episodi di inquinamento. “Eltsin, riferisce Teller, ha gia’ dimostrato interesse per una cooperazione con gli USA”. Il seminario di Erice riparte, dunque, dallo scudo stellare riveduto e corretto, ma non e’ questo l’ unico argomento. Si parla del riciclaggio degli armamenti nucleari da smantellare; di come migliorare la sicurezza nelle centrali nucleari a fissione; delle nuove ricerche nel campo della fusione controllata; di riparazione dei danni provocati all’ atmosfera terrestre; di nuovi prodotti alimentari per i Paesi poveri; e di Aids. “In questi settori e’ attivo, con programmi di intervento e di ricerca il “laboratorio mondiale per la pace”, sottolinea il suo fondatore Zichichi, che contrappone la vacuità degli impegni ambientali denunciati a Rio alla concretezza del lavoro che stanno svolgendo gli scienziati del Club di Erice. Franco Foresta Martin
Pagina 12
(21 agosto 1992) – Corriere della Sera
(21 agosto 1992) – Corriere della Sera
5 ANNI DOPO – LO SCUDO ANTISOLE (SRM)
Corriere Scienza. Uno sconcertante progetto del celebre scienziato Edward Teller per affrontare i problemi dell’effetto serra
Sparare in cielo uno scudo antiradiazione
Uno sconcertante progetto del celebre scienziato Edward Teller per affrontare i problemi dell’effetto serra Sparare in cielo uno scudo antiradiazione ERICE L’ingegneria planetaria, cioe’ la possibilita’, da parte dell’uomo, di modificare a proprio vantaggio i grandi sistemi geologici e geofisici della Terra, e’ una delle chimere della fantascienza. Al Seminario sulle “Emergenze Planetarie”, che si e’ svolto presso il Centro Ettore Majorana di Erice, questa chimera e’ diventata un progetto scientifico: “I cambiamenti climatici, provocati dall’uomo o da cause naturali, possono essere scongiurati da meccanismi artificiali di regolazione della radiazione solare”. Quali? C’e’ l’imbarazzo della scelta: prodotti chimici, metalli e cristalli, da immettere in stratosfera o in orbita terrestre, sotto forma di minute particelle. A sottoscrivere queste singolari affermazioni e’ Edward Teller, uno scienziato di indiscussa genialita’, anche se si e’ spesso attirato severe critiche per la sua adesione a programmi di ricerca scientifica e tecnologica finalizzati alla produzione di nuove armi.
Membro del Manhattan Project che porto’ alla realizzazione della prima bomba atomica durante la Seconda guerra mondiale, padre della bomba H sperimentata negli anni ’50, piu’ recentemente fra i maggiori supporter dello scudo stellare, Teller doveva intervenire personalmente al seminario di Erice, come fa puntualmente da diversi anni, per presentare il suo grandioso progetto di ingegneria planetaria dal titolo esplicito: “Effetto serra e glaciazioni. Prospettive per un meccanismo di regolazione dei cambiamenti globali su basi fisiche”. Gli acciacchi della sua tarda eta’ (compira’ 90 anni a gennaio prossimo) glielo hanno impedito: al suo posto ha parlato il suo allievo Lowell Wood, che e’ il secondo firmatario del progetto. Secondo Teller e Wood i tempi sono maturi per sperimentare una serie di “scatterers”, ossia di dispositivi per la diffusione della radiazione solare, che possono essere impiegati per modulare, a piacimento, le temperature medie globali.
“Da più parti viene suggerito che per prevenire il surriscaldamento globale, dovuto alle emissioni di gas serra nell’atmosfera da parte dell’uomo, si debba ricorrere a riduzioni dei consumi energetici concordate su basi internazionali. Tali limitazioni comportano un impatto economico stimato in 100 miliardi di dollari all’anno. Ebbene noi, a costi inferiori alla centesima parte di questa cifra, suggeriamo l’impiego di scatterers che rimandino indietro nello spazio circa l’uno per cento della radiazione solare che oggi arriva sulla Terra: tanto quanto basterebbe per scongiurare il surriscaldamento globale. D’altra parte quando, come ci si aspetta, arrivera’ una delle cicliche ere glaciali, un analogo tipo di scatterers potrebbe essere impiegato per impedire l’uscita di quel tre per cento della radiazione termica terrestre necessario per mantenere le nostre temperature medie ottimali e evitare che il nostro pianeta precipiti nel gelo delle glaciazioni”.
Gli scatterers di cui Teller e Wood propongono la rapida sperimentazione sono di diversi tipi e dovrebbero essere collocati in diversi luoghi dentro o fuori il pianeta, al fine di verificarne la funzionalità e l’impatto ambientale. Eccoli in ordine crescente di efficienza nella diffusione della radiazione solare. 1) Spray di ossidi di zolfo (SO2 o SO3) da disperdere in stratosfera emulando un’emissione simile a quella prodotta dal vulcano filippino Pinatubo; 2) particelle di alluminio allo stato cristallino (Al2O3) da immettere in stratosfera attraverso i getti di missili; 3) minuscole pagliette di metalli a elevata conducibilità da distribuire o in stratosfera oppure in orbita terrestre; 4) palloncini volanti ricoperti di un sottile film metallico, del tutto simili a quelli usati per gioco dai bambini, da liberare dal suolo fino alla stratosfera; 5) particelle submicroscopiche di perfluoroidrocarburi con capacita’ di diffondere la radiazione solare per risonanza, da collocare in stratosfera.
Assicurano Teller e Wood, che nel caso della collocazione stratosferica, sarebbe possibile variare la quantita’ degli scatterers anche in funzione della latitudine, in modo da creare una serie di bande parallele all’equatore e arrivare cosi’ a una “regolazione fine” della radiazione solare a seconda delle esigenze. Quanto alla massa totale del materiale necessario per ottenere gli effetti desiderati, essa varia dai milioni di tonnellate (caso degli scatterers meno efficienti) alle migliaia di tonnellate (scatterers piu’ efficienti). Cio’ che ha piu’ colpito la platea di Erice non e’ tanto l’eccesso di innovazione e di stravaganza del progetto (gli scienziati americani ci hanno abituato a delle fascinose fughe in avanti), quanto la totale mancanza di sensibilità ambientale che lo contraddistingue. Risolvere l’effetto serra nei termini proposti da Teller significa rimuovere del tutto la questione degli sprechi e dell’inefficienza energetica, a danno totale del pianeta che si afferma di voler salvare.*
Foresta Martin Franco
Pagina 23
(14 settembre 1997) – Corriere della Sera
(14 settembre 1997) – Corriere della Sera
ANNOTAZIONE
Edward Teller pare che non sia stato d’accordo di individuare nell’aumento del CO2 la causa di tutti i mali. Nello stesso anno in cui presenta ad Erice il suo “scudo“ die aerosol in atmosfera ( strumento adattabile al raffreddamento oppure riscaldamento artificiale del pianeta – vedi spiegazioni Teller) , dunque sempre nel 1997 insieme ad 31.478 scienziati statunitensi il dottor Stranamore che propone la terapia aerosol firmò una petizione che respinge l’accordo sul riscaldamento globale di Kyoto , accordo che mette appunto nel centro della sua battaglia il CO2 come nemico numero uno del clima. (2)
BIOGRAFIA
Nato a Budapest, Ungheria, nel 1908, ha condotto i suoi studi in Germania, completandoli con un dottorato in Fisica sotto la guida di Werner Heisenberg nel 1930, presso l’Università di Lipsia.
Edward Teller, figura tra le più controverse dell’era nucleare, ha avuto un ruolo centrale nell’invenzione della bomba atomica e della bomba all’idrogeno (e nel ridimensionare, di conseguenza, la carriera di Robert Oppenheimer, che aveva diretto durante la seconda guerra mondiale il laboratorio sulle montagne del Nuovo Messico dove fu costruita la bomba). In seguito, tuttavia, mise in discussione la moralità dell’ideare un’arma ancora più potente di quella.
Fisico teorico, Teller è membro anziano della Hoover Institution di Stanford e direttore emerito del laboratorio militare Livermore. Accanito sostenitore delle “Guerre stellari” dell’amministrazione Reagan, più recentemente ha proposto l’idea di manipolare l’atmosfera terrestre per contrastare l’effetto serra.
Se la versione dei fatti data da Teller è esatta, lui e il suo collega e rivale Richard L. Garwin (oggi un fervente pacifista e anti-nuclearista), furono i principali artefici di una delle più spaventose invenzioni di ogni tempo, una bomba che utilizzava il potere di fusione del sole. Teller si era battuto per raggiungere questo obiettivo fin dall’inizio degli anni ’40, molto prima che la bomba atomica apparisse.
La sua idea era quella di sfruttare l’immenso calore prodotto dall’esplosione di una bomba atomica per innescare il combustibile all’idrogeno, fonderne gli atomi e liberare enormi quantità di energia nucleare. A Los Alamos, però, nessuno sapeva come ottenere una cosa simile.
L’idea, nota come implosione da irradiazione, era quella di costruire un grande involucro cilindrico che contenesse la bomba atomica a un estremo e il combustibile all’idrogeno all’estremo opposto. La vampata dell’esplosione della bomba doveva colpire l’involucro rendendolo incandescente e inondando l’interno dell’involucro stesso con una pressione sufficiente a comprimere e innescare il combustibile all’idrogeno.
Nessuno sapeva se l’idea avrebbe funzionato. Gli studi erano rallentati dai contrasti tra Teller e Ulam, ma anche dalla discussione, all’interno del laboratorio, se fosse eticamente corretto costruire una bomba all’idrogeno, dato il suo potere potenzialmente illimitato.
Il primo test della bomba all’idrogeno, nel 1952, distrusse l’isola di Elugelab, nell’Oceano Pacifico.
Nel frattempo, Teller diventò un eroe per i conservatori ma venne screditato dai liberali come modello ispiratore del dottor Stranamore, lo scienziato pazzo del film di Stanley Kubrick del 1964, ossessionato dalla distruzione di massa.
Teller, ad ogni modo, ha ricevuto numerose onorificenze, fra le quali l’Albert Einstein Award e l’Enrico Fermi Award, l’Harvey Prize from the Technion-Israel Institute, e il National Medal of Science.
Ultranovantenne, dopo aver subito un grave infarto ha comunque continuato a insegnare e a diffondere le sue idee in giro per il mondo, contribuendo con la sua verve aggressiva al dibattito continuo intorno al nucleare.
Edward Teller è morto il 9 settembre 2003. (3)
Fonti e Link di approfondimento:
(1) http://www.opinione.it/esteri/2013/03/23/magni_esteri-23-03.aspx
Vedi anche:
Il vero Stranamore che si fece bombarolo per salvare il mondo
Edward Teller on the health benefits of radiation Fonte http://www.nogeoingegneria.com/