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University of British Columbia: L'alluminio è strettamente legato al morbo di Alzheimer.

Quella che segue è la traduzione dello studio pubblicato nel National Center for Biotechnology Information che promuove la scienza e la salute fornendo accesso a informazioni biomediche e genomiche.
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Alluminio e morbo di Alzheimer: dopo un secolo di polemiche, c’è un legame plausibile?
Dr. Tomljenovic L., Neural Dynamics Research Group, Department of Ophthalmology and Visual Sciences, University of British Columbia, Vancouver, BC, Canada. lucijat77@gmail.com
Il cervello è un organo altamente compartimentalizzato eccezionalmente suscettibile di accumulo di errori metabolici. Il morbo di Alzheimer è la malattia neurodegenerativa più diffusa degli anziani ed è caratterizzata da specificità regionale delle aberrazioni neurali associate con le funzioni cognitive superiori. L’alluminio è il più abbondante metallo neurotossico sulla terra, ampiamente biodisponibile per gli esseri umani e più volte dimostrato di accumularsi nei punti focali neuronali soggetti al morbo di Alzheimer. Nonostante questo, il ruolo dell’alluminio nel morbo di Alzheimer è stato fortemente disputato sulla base delle seguenti rivendicazioni: 1) L’alluminio biodisponibile non può entrare nel cervello in quantità sufficiente per causare danni, 2) L’alluminio in eccesso viene efficacemente eliminato dal corpo, e 3) L’accumulo di alluminio nei neuroni è una conseguenza più che una causa della perdita neuronale. La ricerca, tuttavia, rivela che: 1) Piccole quantità di alluminio sono necessarie per produrre neurotossicità e questo criterio è soddisfatto attraverso l’assunzione di alluminio presente nella dieta quotidiana, 2) L’alluminio sfrutta diversi meccanismi di trasporto per attraversare attivamente le barriere cerebrali, 3) L’assunzione ripetuta di piccole quantità di alluminio corso della vita favorisce l’accumulo selettivo nei tessuti cerebrali, e 4) Dal 1911, l’evidenza sperimentale ha più volte dimostrato che l’intossicazione cronica da alluminio riproduce le caratteristiche neuropatologiche del morbo di Alzheimer. Fraintendimenti riguardo biodisponibilità dell’alluminio può aver fuorviato gli scienziati riguardo il ruolo dell’alluminio nella patogenesi del morbo di Alzheimer. L’ipotesi che l’alluminio contribuisce in modo significativo al morbo di Alzheimer si basa su un’evidenza sperimentale molto solida e non deve essere respinta. Misure immediate devono essere prese per ridurre l’esposizione umana all’allumino, che può essere il fattore più aggravante ed evitabile del morbo di Alzheimer.
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Testo originale della ricerca http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21157018
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