Piccoli come colibrì, rubano il polline volando di fiore in fiore.
Arrivano dal Giappone i primi droni impollinatori: grandi come colibri', volano delicatamente di fiore in fiore rubando il polline con la loro 'pancia' pelosa, proprio come fanno api e farfalle. Sviluppati all'Istituto nazionale di scienze e tecnologie industriali avanzate (Aist) di Tsukuba, questi robot volanti hanno una struttura piuttosto grezza e sono ancora telecomandati dall'uomo, ma in futuro, grazie a Gps e intelligenza artificiale, potranno volare autonomamente, formando sciami capaci di rimpiazzare i veri insetti impollinatori sempre piu' a rischio estinzione.
Come trasformare un drone in un impollinatore
Per giungere a questo risultato, i ricercatori giapponesi sono partiti da dei comunissimi droni a quattro eliche acquistati online. Per trasformarli in veri e propri 'impollinatori' e' bastato applicare sul fondo una striscia pelosa, prodotta con il crine di cavallo di un pennello: le setole sono state poi ricoperte con un particolare gel appiccicoso simile ad un adesivo attacca-e-stacca, che permette di prelevare il polline da un fiore per poi rilasciarlo sul fiore successivo.
I primi test
Con un po' di pratica i ricercatori sono riusciti a telecomandare i droni in modo che sfregassero delicatamente le loro setole sullo stame di un giglio raccogliendone i granuli di polline. Sempre durante i test si e' potuto osservare che il gel adesivo, colpito dalla luce, si mimetizza con l'ambiente circostante, riducendo il rischio di un attacco da parte di eventuali animali predatori. www.ansa.it
Come trasformare un drone in un impollinatore
Per giungere a questo risultato, i ricercatori giapponesi sono partiti da dei comunissimi droni a quattro eliche acquistati online. Per trasformarli in veri e propri 'impollinatori' e' bastato applicare sul fondo una striscia pelosa, prodotta con il crine di cavallo di un pennello: le setole sono state poi ricoperte con un particolare gel appiccicoso simile ad un adesivo attacca-e-stacca, che permette di prelevare il polline da un fiore per poi rilasciarlo sul fiore successivo.
Con un po' di pratica i ricercatori sono riusciti a telecomandare i droni in modo che sfregassero delicatamente le loro setole sullo stame di un giglio raccogliendone i granuli di polline. Sempre durante i test si e' potuto osservare che il gel adesivo, colpito dalla luce, si mimetizza con l'ambiente circostante, riducendo il rischio di un attacco da parte di eventuali animali predatori. www.ansa.it