“Il MUOS (Mobile User Objective System, ndr) è un asset strategico per l’Alleanza Atlantica e non solo per gli Stati Uniti. Il ministro Di Paoladichiarò:"una presenza importante da portare avanti” il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate Usa adesso di completamente completato a Niscemi (Caltanissetta)si doveva da fare! (Dicono i nostri amati politici), senza se e senza ma. Una tesi sostenuta pure dall’amministrazione Obama che attraverso l’ambasciata statunitense di Roma fa sapere che “l’Italia, in quanto membro della Nato e partner importante per la sicurezza e la pace a livello internazionale, così come gli altri membri dell’Alleanza, trarrà beneficio dal MUOS”. I vari comitati,come il più operativo di tutti come i NO MUOS E LE MAMME NO MUOS di Niscemi si danno da anni un gran da fare per cercare di ostacolare prima per il montaggio di questo terminale terrestre del sistema satellitare e delle operazioni di questo diabolico mezzo made in Usa di fronte i cancelli della grande base militare della U.S. Navy di Niscemi. Ma anche contro il neogovernatore siciliano Rosario Crocetta che prima era No Muos ,(adesso ne carne ne pesce) costui annunciava di voler precedere alla sospensione delle autorizzazioni dei cantieri, incautamente concesse dal predecessore Raffaele Lombardo.Tutti blà blà blà,visti i risultati.
“Il MUOS non è mai stato strategico per la Nato perché si tratta di uno strumento di guerra planetaria di proprietà ed uso esclusivo della Marina militare degli Stati Uniti d’America e su cui il Parlamento italiano non è mai stato consultato”, denunciano da senpre gli attivisti del Presidio No Muos. “Esso incarna le mille contraddizioni della globalizzazione neoliberista. Uccide in nome della pace e dell’ordine sovranazionale. Devasta il clima, l’ambiente, il territorio. Dilapida risorse umane e finanziarie infinite. Esautora ogni controllo dal basso ed espropria la democrazia. Viola il diritto alla salute di intere popolazioni”.
Il nuovo sistema di telecomunicazioni dovrà assicurare il collegamento della rete militare Usa (centri di comando, controllo e logistici, le migliaia di utenti mobilicome cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi, missili Cruise, aerei senza pilota, ecc.), decuplicando la velocità e la quantità delle informazioni trasmesse nell’unità di tempo e rendendo sempre più automatizzati e disumanizzati i conflitti del XXI secolo. Con la conseguenza di accrescere sempre più il rischio di guerra (convenzionale, batteriologica, chimica e/o nucleare) anche per un mero errore di elaborazione da parte dei computer.
Il terminale MUOS di Niscemi sarà costituito da tre grandi antenne parabolichedel diametro di 18,4 metri per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari con frequenze che raggiungeranno i 31 GHze da due trasmettitori di 149 metri d’altezza per il posizionamento geografico con frequenze tra i 240 e i 315 MHz. Un mixer di onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera con potenziali effetti devastanti per l’ambiente e la salute dell’uomo. Originariamente il progetto era stato previsto per Sigonella, la principale stazione aeronavale della Marina militare Usa nel Mediterraneo alle porte di Catania. Poi fu deciso di dirottare l’impianto una settantina di chilometri più a sud, nella stazione utilizzata dal oltre vent’anni dal Pentagono per le comunicazioni con i sottomarini atomici in navigazione negli oceani. A determinare il cambio di destinazione le risultanze di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dal MUOS che accertò l’alto rischio che le emissioni potessero avviare la detonazione degli ordigni ospitati a Sigonella. Ovviamente senza tenere assolutamente in considerazione gli effetti del sistema sulla salute e la sicurezza delle popolazioni che abitano nei pressi della base di Niscemi.
A denunciare l’insostenibilità ambientale del MUOS e le “gravi carenze” degli studi effettuati dagli statunitensi ci ha pensato nel novembre 2011 il Politecnico di Torino, attraverso un report dei professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu. “Con la realizzazione delle nuove antenne si verificherà un incremento medio dell’intensità del campo in prossimità delle abitazioni più vicine pari a qualche volt per metro rispetto al livello esistente”, scrivono i due ricercatori. “C’è poi il rischio di effetti acuti legati all’esposizione diretta al fascio emesso dalle parabole MUOS in seguito a malfunzionamento o a un errore di puntamento. I danni alle persone accidentalmente esposte a distanze inferiori ai 20 Km saranno gravi e permanenti, con conseguente necrosi dei tessuti”.
Le onde elettromagnetiche avranno pesantissimi effetti pure sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sull’aeroporto di Comiso, prossimo all’apertura. “Il fascio di microonde del MUOS è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmente”, spiegano Zucchetti e Coraddu. “Gli incidenti provocati dall’irraggiamento di aeromobili distanti anche decine di Km. sono eventualità tutt’altro che remote e trascurabili ed è incomprensibile come non siano state prese in considerazione dagli studi progettuali. I rischi d’interferenza investono potenzialmente tutto il traffico aereo della zona circostante il MUOS. Nel raggio di 70 Km si trovano ben tre scali aerei: Comiso, a poco più di 19 Km dalla stazione di Niscemi, e gli aeroporti militare di Sigonella e civile di Fontanarossa (Catania), che si trovano rispettivamente a 52 Km e a 67 Km”. Sigonella, tra l’altro, è oggetto delle spericolate operazioni di atterraggio e decollo dei droni a disposizione delle forze armate Usa e Nato.
Nonostante i rilievi del Politecnico e in aperta violazione delle norme di attuazione del Piano territoriale paesistico della riserva naturale di Niscemi entro cui ricade la base statunitense, l’1 giugno 2011 la Regione siciliana ha autorizzato l’avvio dei lavori del MUOS. I cantieri hanno generato sbancamenti di colline e sradicamenti della macchia mediterranea, sfregiando irrimediabilmente un’ampia area classificata come zona A cioè inedificabile. “L’entità delle trasformazioni in atto denotano una gravissima manomissione dell’ambiente con l’aggravante di esplicarsi a danno di un’area protetta di interesse internazionale”, commenta amaramente il responsabile del Centro di educazione e formazione ambientale di Niscemi,Salvatore Zafarana. “Ad essere definitivamente compromessi sono alcuni lotti boscati di limitate estensioni ma di indiscusso pregio naturalistico e paesaggistico”.
Sui crimini ambientali commessi ai danni della “Sughereta”varie procure si sono date da fare,ma tutt'oggi sempre prevalere la forza americana su tutto. Tutto il popolo sciliano sta avendo in queste ore attimi di tensione per dei test di verifica che porteranno questa struttura anche alla massima potenza. Centinaia di ragazze e ragazzi di Niscemi e dei comuni limitrofi stanno manifestando assiduamente in queste ore. Alucine foto. in queste oreImmediata la reazione degli abitanti della zona alla notizia della messa in funzione dell'impianto militare statunitense. Turi Vaccaro tratto nuovamente in arresto.
Ieri, 9 marzo, sono state accese le antenne del MUOS. Funzioneranno per tre giorni. Ufficialmente, si tratterebbe di una verifica sull'intensità delle onde elettromagnetiche dell'installazione militare statunitense. Tecnici italiani e americani sono a lavoro.
I No Muos hanno denunciato sin dai giorni precedenti: la mancanza di comunicazione con la popolazione locale (la persona che vive a ridosso della base ha scoperto dell'accensione su facebook) e il fatto che le modalità di rilevazione restituiranno dati incerti, dal momento che verranno effettuate soltanto su alcune delle antenne attivate a potenza ridotta.
Le ragioni della popolazione locale sono state espresse nel corteo di protesta che è sfilato ieri nei pressi delle antenne. Nonostante i blocchi della polizia che ha impedito a molti attivisti di raggiungere il presidio No Muos
Alla fine del corteo il pacifista sessantaduenne Turi Vaccaro è stato arrestato. Prima, ha subito un fermo per aver violato il divieto di soggiorno nella provincia di Caltanissetta, impostogli dal tribunale di Gela. Dopo aver opposto resistenza passiva al fermo è stato trascinato in una volante ed è stato infine ammanettato e tradotto in carcere con l'accusa di 'danneggiamenti e resistenza e portato alla procura di Caltagirone. Al momento si trova ancora dietro le sbarre.
Sono attesi nelle prossime ore i risultati delle rilevazioni. Ma è importante dire da subito che questi risultati, che nessuno potrà definire scientifici, non sono necessari: il Muos è un'opera abusiva, che ha distrutto una preziosa area naturale e mette a rischio la salute e la vita di migliaia di persone. Tra l'altro, anche la Cassazione ha confermato il sequestro delle antenne disposto dal Tar.
Mentre il governo Renzi scalda i motori per il lancio dell'offensiva libica, le micidiali antenne statunitensi minacciano gli abitanti di una terra militarizzata dalla NATO. È questo il momento per ribadire con maggiore determinazione l'opposizione agli interventi militari e ai dispositivi che producono morte.
Le foto dell'arresto di Turi Vaccaro